Comunicare un territorio e farlo conoscere maggiormente si può!
I canali e i metodi sono tanti, e per riuscire a valorizzare tutto quello che questo può offrire ci sono degli step che sono indispensabili per raggiungere lo scopo, e a mio parere sono: pianificazione, disponibilità (e non parlo solo di quella economica) da parte delle amministrazioni, competenza e più che altro credere con forza che quello che viene presentato sia davvero il meglio che si possa offrire.
Se questo avviene, ed è quello che successo a fine luglio a Grottaglie, allora si crea un evento rilevante, una connessione fra tutti i segmenti che rappresentano l’unicità di un territorio, e cosa più importante, le persone lo percepiscono e rimangono colpite ed entusiaste di ciò che è stato prodotto.
Cos’è Vino è…Musica?
Questa rassegna nasce a Grottaglie in provincia di Taranto ed è una manifestazione organizzata dall’Associazione Intersezioni, quest’anno ha raggiunto la sua VIII edizione.
Vino è…Musica nasce essenzialmente per valorizzare le eccellenze enologiche del territorio, e negli anni si è trasformata in qualcosa di più, riuscendo a coinvolgere un’intera cittadina.
Grottaglie è “la città delle grotte”, il territorio che la circonda è caratterizzato da meravigliose gravine, che sono delle formazioni rocciose carsiche, scolpite attraverso l’erosione dall’acqua, tipiche di questa zona chiamata Murgia. Queste particolari conformazioni del territorio originano dei canyon che possono arrivare anche a una profondità di oltre 100 metri, che fin dalla preistoria furono utilizzati per scavare grotte a protezione della popolazione.
Il Quartiere delle Ceramiche, durante lo scorrere dei secoli, è nato qui, in questo particolare e suggestivo paesaggio naturale. Qui vi sono stati collocati nel tempo i forni di cottura ed allestiti i laboratori per la produzione. Oggi è diventato un centro di cultura riconosciuto a livello nazionale per quanto riguarda la ceramica, e grazie alle tantissime botteghe di ceramisti dislocati in tutta la città, si possono apprezzare le manifatture artistiche tipiche di questa zona come “i Capasoni”, contenitori di varie dimensioni, “capaci” di contenere il vino, e di mantenerlo fresco di temperatura, oppure altre manifatture artistiche come i “Bianchi di Grottaglie”.
La manifestazione quindi si è svolta a Grottaglie e oltre che valorizzare gli stupendi lavori artistici che si potevano ammirare sia nei laboratori sia nel Museo della Ceramica, tutta la città pullulava di attività legate alla promozione eno-gastronomica. Nei percorsi on the road erano presenti più di cinquanta produttori di vino che raccontavano le proprie produzioni e le loro storie; lo street food prodotto da importanti chef della regione, hanno valorizzato al massimo i prodotti di punta pugliesi e hanno contribuito a esaltare al meglio gli assaggi dei vini.
Non potevano mancare i laboratori di degustazione, tenuti sulle terrazze panoramiche delle botteghe artigiane che hanno creato davvero un’atmosfera magica. I laboratori sono stati tenuti dai relatori delle associazioni: ONAV, AIS, Slow Wine e Slow Food, con temi che spaziavano dalle diverse declinazioni del Primitivo, alle Bollicine Pugliesi abbinate al Sigaro Toscano e tantissime altre curiosità.
In occasione dell’inizio dei laboratori è stata celebrata la recente costituzione della nuova Condotta di Slow Food Grottaglie Vigne e Ceramiche, capitanata dal Fiduciario Franco Peluso.
L’unicità di questa manifestazione a mio parere, è stata che a ogni angolo della città si poteva accedere a qualcosa di particolare e suggestivo, il tutto amplificato dalle note della musica che proveniva dai musicisti presenti ogni sera. Tutti artisti pugliesi, molto giovani e talentuosi, che per l’occasione hanno saputo miscelare le suggestioni mediterranee di questa terra al rock, pop, jazz e musica folk, regalando ai presenti un tripudio di creatività e ottima musica.
In tutto questo crescendo e susseguirsi di eventi, c’è stata inoltre la premiazione dei vini che hanno partecipato alla competizione enologica organizzata per l’occasione, i premi sono stati divisi in due assegnazioni diverse: la prima conferita da una Giuria Tecnica e l’altra da una Giuria Popolare.
La Giuria Tecnica formata da giudici internazionali e presieduta da Enzo Scivetti, commissario regionale dell’ONAV Puglia, ha degustato 143 campioni di vini da vitigni autoctoni, provenienti da Puglia e Basilicata, assegnando i premi per le categorie di riferimento così suddivise:
- Misto Bollicine
- Bianchi Territoriali
- Bianchi Aromatici
- Misto Rosato Puglia
- Rosato Basilicata
- Vitigni Minori
- Nero di Troia
- Aglianico
- Negroamaro
- Primitivo
Giuria Tecnica al lavoro: Presidente Enzo Scivetti, a dx Sante Laviola, Claudia Marinelli, Benoît Roumet, Juli Roumet, My Yeun Hong, Giuseppe Carrus.
Giuria Tecnica insieme a Enza De Carolis dell’Associazione Intersezioni Con il “Vummile” il premio donato a tutti i vincitori della rassegna, disegnato da Mimmo e Carmelo Vestita.
Il giorno successivo gli stessi vini sono stati giudicati da una Giuria Popolare, composta da winelovers, assaggiatori e volti noti dello spettacolo. L’organizzazione ha voluto, per il secondo anno consecutivo, mettere a confronto i risultati ottenuti da questi due Blind Tasting, per far porre l’attenzione su alcuni aspetti significativi: il primo l’innalzamento qualitativo dei prodotti vitivinicoli Pugliesi e Lucani e il secondo, una sempre maggiore consapevolezza del consumatore finale rispetto alla qualità dei vini. Questo è stato ampiamente dimostrato dai risultati finali delle due giurie messi a confronto, dove in alcuni casi le valutazioni hanno coinciso.
Le degustazioni si sono svolte nella splendida cornice della Masseria Palombara, ad Oria.
La tenuta situata nel cuore del Salento ci ha ospitato e “catapultato” in un contesto di inaspettata naturalezza e relax. I particolari accurati che si trovano qui sono tanti e sembrano quasi casuali al primo sguardo, mentre osservando meglio, si capisce che tutto ha una sua storia e ogni singolo oggetto non si trova lì per caso, ma per volontà assoluta dei proprietari Fabiola D’Antona e Angelo Lippolis. Dalle tinte utilizzate nelle camere fatte di colori caldi e tenui, agli oggetti di arredo presenti in ogni angolo, alla cucina, tutto è curato e rispettoso dell’ambiente. Qui il biologico e la stagionalità dei prodotti, rigorosamente di produzione propria, sono il pilastro dell’offerta culinaria della masseria.
I primi premi della Giuria Tecnica:
per l’elenco completo
- Misto Bollicine
Poderi Angelini (TA) con lo Spumante Rosè IGP Spumante Brut Metodo Charmat
- Bianchi Territoriali
Az. Agr. Cosimo Vestita (TA) con Li Camennere Fiano 2016 Salento IGP
- Bianchi Aromatici
Polvanera (BA) con Bianco Polvanera 2016 Puglia IGT
- Misto Rosato Puglia
Polvanera (BA) con Polvanera Rosato 2016 Puglia IGT
- Rosato Basilicata
Lagala (PZ) con Maddalena 2016 Basilicata IGT Rosato
- Vitigni Minori
Schola Sarmenti (LE) con Antieri 2015 Susumaniello Salento IGT
- Nero di Troia
Cantine Ariano (FG) con Il Nèro 2014 Puglia IGT Nero di Troia
- Aglianico due aziende Ex Aequo
Lagala (PZ) con Nero degli Orsini 2011 Aglianico del Vulture DOC
Camerlengo (PZ) con Camerlengo 2013 IGP Basilicata Rosso
- Negroamaro
Paolo Leo (BR) con Orfeo 2014 Puglia IGP
- Primitivo
Gianfranco Fino con Es 2015 Salento Primitivo IGT
Un’altra scoperta, è stata la visita al Museo Archeologico di Oria e dei Messapi, un vero gioiello, che testimonia la presenza di grandi culture antiche. Un lavoro di scavi archeologici importante, ancora incompiuto per mancanza di fondi, ma che ha portato alla luce dei reperti si spettacolare bellezza. Ho ancora impresso nella memoria i racconti del Professore Tino Malva, presidente della Pro Loco di Oria, che ci ha guidato e coinvolto alla scoperta di dettagli unici che si ritrovano nel museo, che merita sicuramente una visita!
Un articolo non basta per raccontare questi giorni passati nel Salento, perché oltre alla degustazione, molto istruttiva per il confronto avuto con gli altri degustatori, l’organizzazione ci ha fatto conoscere uno spaccato della nostra Italia, assolutamente da trasmettere.
La nostra storia, le nostre tradizioni e i luoghi da dove proveniamo sono il nostro maggiore patrimonio, poco sfruttato ancora e per questo gli sforzi di chi crede fortemente che questa sia la vera strada di una ripresa concreta, deve essere premiato e incoraggiato.
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Vino è …Musica
Masseria Palombara
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