di Enrico Malgi
Magica serata quella vissuta a Palazzo Gentilcore di Castellabate con un gruppo di amici e colleghi di lavoro, che hanno accolto l’ invito dei due proprietari Chiara Fontana e Giovanni Riccardia partecipare ad una cena informale al ristorante interno Pancrazio.
Si è voluto così festeggiare finalmente la riacquistata libertà, speriamo in modo definitivo, dal Covid.
L’occasione è stata propizia per assaggiare alcuni piatti del nuovo chef Mirko Grimaldi (già alle dipendenze del ristorante Torre del Saracino di Gennaro Esposito), coadiuvato ai fornelli da Sharon Picariello.
In successione sono stati presentati un antipasto, seguito da un risotto di acquerello, quenelle di gambero rosso di Licosa, agrumi e finocchietto selvatico; pesce castagna scottato su purea di patate e verdurine di stagione; e per dolce la zita a modo nostro. Tutto ottimo e perfetto.
Per accompagnamento sono stati presentati anche due vini dell’azienda cilentana Tempa di Zoè:
Asterìas Fiano Paestum Igp 2021
e il 3 Rosè
Ma veniamo al vino della serata, realizzato da Gentilcore in collaborazione con Bruno De Conciliis
Pancrazio Vino Bianco. Nome che ricalca pari pari quello del ristorante dell’hotel.
Blend di Moscato e Malvasia allevati a Castellabate zona Lago. Vinificazione: 25% fermentazione controllata; 25% concentrazione a freddo; e 50% concentrazione per evaporazione. Affinamento in acciaio per tre mesi. Gradazione alcolica di 9,50. Prezzo non pervenuto. Bottiglie prodotte numero 500 da 500 ml. Nella controetichetta si legge: “Pancrazio è il frutto di una complessa lavorazione delle uve ispirata all’antica tradizione del vino cotto cilentano. Un vino prezioso da centellinare a fine pasto per accompagnare dessert e formaggi stagionati”.
Bene diciamo che ho trovato questo vino molto particolare, la cui etichetta esibisce tre gigli stilizzati che crescono solitamente sulle spiagge cilentane. Si tratta di un prodotto raro e che vuole inserirsi in quel segmento di produzione di vini passiti cilentani che ultimamente latitano.
Il cromatismo è segnato da un bel colore ambrato. Al naso salgono subito godibili nuances di frutta secca ed essiccata: mandorle, noci, nocciole, datteri, uva passa, cocco, albicocca, fichi ed arancia candita, accompagnate da sfiziose elaborazioni di macchia mediterranea, contaminazioni resinose, sentori speziati e minuzie terziarie. Matrice giustamente aromatica. L’ingresso in bocca è dolcemente mieloso, poco alcolico, ammaliante, glicerico, arrotondato, seducente, sensuale, pulito, vellutato e sfizioso. La carica di acidità cerca di arrivare al giusto bilanciamento attraverso la freschezza, deputata a contrastare la residuale variante zuccherina. Il sorso finale transita liberamente nella trachea senza opposizione. Vino da moderazione e da abbinamento trasversale.
Eccellente il servizio ai tavoli condotto da Mario Riccardi, insieme con la brigata del ristorante Pancrazio.
Palazzo Gentilcore
Castellabate (Sa) – Via Amendola, 1
Tel. 0974 1735006
info@palazzogentilcore.it – www.palazzogentilcore.it
Ristorante Pancrazio
info@pancraziolocamdacilentana.it www.pancraziolocandacilentana.it
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