di Antonio Di Spirito
La Val d’Orcia è quella zona collinare della Toscana Centrale in cui scorre il fiume Orcia, nella sua prima parte e molto prima che si tuffi nell’Ombrone, a sud della zona del Chianti Classico (c’è giusto la Val d’Arbia a dividerle) e stretta fra due zone vitivinicole tra le più note d’Italia: ad est c’è la zona di Montepulciano e ad ovest c’è la zona di Montalcino.
La DOC Orcia, nata nel febbraio del 2000, comprende 12 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Terequanda e parte del territorio dei comuni di Abbadia S. Salvatore, Chianciano, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.
L’intero territorio era già popolato in epoca etrusca e romana, allorquando fu attraversata dalla via Cassia, lungo la quale furono costruiti “castrum”, ville e terme. In epoca medievale, quel tratto di via consolare divenne via Francigena, a collegare il nord Europa con Roma. Soldati, pellegrini e mercanti frequentavano intensamente la zona, con forte impulso alle attività commerciali specialmente per i prodotti di artigianato locali ed alimentari, la cui produzione fu intensificata quando furono costruiti castelli e rocche per proteggere raccolti ed offrire riparo ai commercianti dai continui assalti dei briganti che infestavano la zona; chi non ricorda Ghino di Tacco da Radicofani?
La tradizione produttiva è rimasta e cresciuta; oggi si annoverano eccellenze alimentari (e non solo quelle) come tartufi, salumi, zafferano, olio extra vergine d’oliva, allevamenti di pecore per la produzione di formaggi (Pienza), maiali di “Cinta Senese”, bovini di razza chianina e l’immancabile coltivazione di cereali. E, naturalmente, il vino con il solito “Sangiovese”.
Negli anni sessanta del secolo scorso l’abbandono dei tanti mezzadri lasciò un immenso patrimonio di casolari.
Le bellezze paesaggistiche, i tanti casolari ristrutturati con molto gusto, che hanno incrementato di molto l’offerta ricettiva, e le eccellenze alimentari, hanno sviluppato fortemente il turismo agreste e la conseguente ripresa di alcune colture; in primis olio e vino.
E’ una zona umida e molto fredda d’inverno; ma con l’innalzamento termico non si verificano più le gelate primaverili e la viticoltura se ne è giovata tanto; si sono moltiplicate le aziende di produzione del vino, è migliorata di molto la qualità ed è stato ridato anche giusto spazio ad un antico vitigno autoctono, il “foglia tonda”, a rischio estinzione.
Qualche tempo fa il Consorzio del Vino Orcia e la sua instancabile presidente, Donatella Cinelli Colombini, ha organizzato una degustazione con una selezione dei vini della Denominazione, aperta alla stampa specializzata. Qui di seguito le mie impressioni.
Capitoni – Troccolone 2018 Orcia Sangiovese DOC
Sangiovese in purezza, vinificato in anfora con otto giorno di macerazione; dopo la separazione delle bucce, il mosto torna in anfora e viene imbottigliato nel marzo successivo alla vendemmia. Il suo colore è rubino chiaro; dal calice emana profumi di frutta rossa croccante, marasca e qualche nota di pietra; il sorso è fruttato e scorrevole, ha una bella trama fitta, è sapido e speziato, ha una acidità elevata, ancora un po’ vivace, ma già in equilibrio e composto.
Sassodisole – Sassodisole 2017 Orcia Sangiovese DOC
Sangiovese grosso in purezza: l’azienda coltiva solo questo vitigno; matura in botte grande di Slavonia. I profumi sono intensamente floreali, di grafite e sottobosco; al palato prevalgono ancora le note di frutta croccante, i tannini sono decisi e la speziatura è notevole; è succoso, saporito e sapido; sorso molto equilibrato.
Azienda Agricola Longhi – Rosso Cinabro 2015 Orcia Sangiovese DOC
Raffinato connubio d’altri tempi fra sangiovese (85%) e saldo di colorino; i vigneti vengono condotti in regime biologico sin dal 2014. La fermentazione dura 15 giorni a temperatura controllata di 22°C e segue una macerazione di circa dieci giorni. Il sangiovese matura un anno in botti di rovere da 30 hl, mentre il colorino fa un passaggio di sei mesi in barriques; dopo l’assemblaggio , il vino riposa per circa sei mesi in bottiglia. Di colore cupo, il ventaglio olfattivo è molto ampio: frutta rossa con marasca in evidenza, foglia di lauro, grafite, terra, iodio, pietra rocca. Il sorso è fruttato, sapido e succoso; la trama è fitta e speziata, il tannino è ben levigato; scalda appena il cavo orale, ma la freschezza e la speziatura lo rendono scorrevole ed elegante.
Cantina Campotondo – Il Tocco 2016 Orcia Sangiovese DOC Riserva
Riuscitissimo blend di sangiovese (90%) e colorino provenienti da un unico vigneto allevato ad alberello; minimo due anni di maturazione in piccole botti di rovere francese ed affinamento in bottiglia per almeno sei mesi. Il colore è rubino cupo; al naso arrivano intensi profumi di ciliegia nera, melograno e marasca, conditi da note minerali, foglia di lauro ed erbe aromatiche; il tannino è potente e levigato; il sorso è fitto e vellutato, sapido, fresco e speziato: Vino molto equilibrato.
Poggio al Vento – Carro Stellato 2013 Orcia Sangiovese DOC
Sangiovese in purezza da vigneti sui 500 m.s.l.m. Fermentazione e macerazione di 14 giorni a temperatura controllata di 28°C, maturazione in tonneaux di rovere francese per almeno due anni ed altri due anni di affinamento in bottiglia. Il colore è molto carico, mentre al naso i profumi di ciliegia e grafite soffrono parecchio qualche iniziale disturbo olfattivo: ha bisogno di una buona ossigenazione. Il sorso è succoso e saporito, sapido e fresco, il tannino è levigato.
Poggio Grande – Di Testa Mia 2015 Orcia Sangiovese DOC Riserva
Sangiovese grosso in purezza da un’unica vigna; vinificazione in acciaio con fermentazione spontanea con lieviti indigeni e lunga macerazione di 35 giorni; il mosto, poi, affina per almeno trenta mesi in tonneaux di rovere francese. Si tratta della prima annata e sono state prodotte solo 1.200 bottiglie. Rubino classico è il suo colore; al naso arrivano intensi profumi di viole, ciliegie e marasche. Al palato si apprezza tanta frutta rossa croccante; il tannino è intenso, ma levigato; il sorso è scorrevole e speziato, scattante e nervoso; ben dosato l’utilizzo del legno.
Podere Albiano – Tribolo 2015 Orcia Sangiovese DOC Riserva
Sangiovese in purezza; viene vinificato in tini troncoconici di rovere di Slavonia e matura per almeno trenta mesi in botti di rovere da 10 hl; a seguire, un affinamento in bottiglia di sei mesi. Non molto esuberante al naso: frutta rossa, grafite e foglia di lauro; si esprime meglio al palato con sapori di marasca; i tannini sono decisi, è sapido, succoso, asciutto e fitto: ha un estratto secco che sfiora i 32 g/l ed una acidità totale che sfiora i 5,50 g/l!
Valdorcia Terresenesi – Ripario 2013 Orcia Sangiovese DOC
Altro sangiovese in purezza; vinificazione in acciaio senza controllo della temperatura ed ulteriore macerazione di venti giorni; Il mosto matura per un anno in barriques di rovere ed affina per un ulteriore anno in bottiglia. Il colore è rubino carico ed il ventaglio olfattivo molto ampio: frutta rossa e nera, foglia di lauro e noce, pietra rocca. Il sorso è fruttato ed ha una spiccata acidità; il tannino è ancora molto giovane, mentre sapidità e speziatura lo portano ad una chiusura veloce.
Donatella Cinelli Colombini – Cenerentola 2016 Orcia Sangiovese DOC
E’ un blend di sangiovese grosso (65%) e foglia tonda, vitigno locale “figlio” del sangiovese. Vinificazione in acciaio a temperatura controllata; seguono 12 mesi di maturazione in tonneaux di rovere francese ed un congruo affinamento in bottiglia. Il colore è rubino cupo; i profumi di marasca primeggiano su altra frutta rossa, foglia di lauro e qualche timida nota balsamica. Il sorso porta sapori di frutta matura ed un tannino potente e deciso; è sapido, ha una acidità importante ed una buona speziatura. E’ rotondo e molto fine.
Società Agricola Le Buche – Memento 2013 Orcia Sangiovese DOC Riserva
Blend di sangiovese (60%) e syrah (40%); fermentazione spontanea e lungo contatto con le bucce (circa 30 giorni) in acciaio; due anni di maturazione in tonneaux e due anni di affinamento in bottiglia. Rubino cupo, ma il suo colore è abbastanza vivido. I profumi sono intensi e fruttati con importanti note balsamiche. L’ingresso al palato è vellutato e fitto, fruttato e fresco, ma con tannini decisi e soffici; è speziato, fresco, sapido, succoso e molto equilibrato. Sorso scorrevole, ma di buona eleganza.
Dai un'occhiata anche a:
- Greco di Tufo, dieci etichette consigliate dalla Guida del Mattino 2024
- Viaggio attraverso la storia di Villa Dora: verticale di 10 annate di Vigna del Vulcano Lacryma Christi Vesuvio Bianco
- Una Verticale di Eccellenza: 5 Annate di Franciacorta Riserva Palazzo Lana Extrême Berlucchi al Ristorante Quattro Passi di Nerano
- Putea a Santi Quaranta celebra i dieci anni con “Brunello al Borgo”
- Vini Feudi Spada – Nuove annate
- Verticale Storica di Bue Apis: la storia dell’Aglianico del Taburno in sei annate
- Campi Flegrei Piedirosso Colle Rotondella, degustazione per i primi 25 anni di Cantine Astroni
- La Falanghina del Sannio, dieci etichette selezionate dalla Guida del Mattino 2024