di Pasquale Carlo
Un ricco viaggio enologico attraverso quarant’anni. Di estremo interesse la degustazione “40 anni di vigna e di vino Trebbiano d’Abruzzo DOC” promossa dall’Associazione Vignaioli in Abruzzo e che ha offerto una carrellata di vini Trebbiano d’Abruzzo Doc prodotti dalle aziende aderenti relativamente alle annate 2011 – 2010 – 2008 – 2007 – 2005 – 1994 e conclusasi con due annate storiche dell’azienda Valentini, la 1988 e la 1977. La degustazioneorganizzata da Massimo Di Cintio è stata guidata da Italo Cucci in collaborazione con Francesco Valentini.
Le aziende aderenti
Ciccio Zaccagnini, Contesa, Sarchese Dora, Marramiero, Bosco Nestore, Torre Zambra, Italo Pietrantoni, San Lorenzo Vini e Tenuta I Fauri.
I vini in degustazione
Trebbiano d’Abruzzo ‘Casabianca’ 2011 – San Lorenzo ++++
Un calice he pecca solo in gioventù ma che già emerge con note floreali e fruttate al naso mentre alla vista si presenta giallo paglierino. Buona morbidezza e notevole la freschezza che accompagna a lungo.
Trebbiano d’Abruzzo Superiore 2011 – Bosco Nestore ++++
Rispetto al campione precedente colpisce per la notevole nota minerale avvertita da subito anche all’impatto olfattivo. Sicuramente un vino dalle grandi potenzialità, che saprà sfidare gli anni.
Trebbiano d’Abruzzo 2010 – Dora Marchese ++++
L’anno in più è già evidente, con olfatto e gusto che sono in questo caso avvolti da maggiore eleganza. Il tutto per un calice di buona piacevolezza anche se si mostra meno lungo e persistente dei primi due vini.
Trebbiano d’Abbruzzo Santa Cecilia 2008 – Tenuta I Fauri +++++
Il colore che si fa giallo carico si parla di un vino con qualche anno in più e forse con passaggio in legno, come si coglie dall’impianto olfattivo dolce. anche l’ingresso in bocca è meno aggressivo dei vini precedenti e la piacevolezza sta tutta nella mineralità che emerge a mano a mano.
Trebbiano d’Abruzzo San Clemente 2008 – Zaccagnini +++++
In questo caso il naso si impatta anche in note idrocarburiche. Calice di bel calore ma sempre di grande spessore acido che accompagna a lungo e dona piacevole freschezza.
Trebbiano d’Abruzzo Diogene 2007 – Torre Zambra +++++
Il colore mostra maggiore evoluzione ed il calice si presenta giallo dorato. Al naso emergono sensazioni dolci di miele che si colgono con insistenza anche al gusto. Sostenuta freschezza che regge bene l’alcol.
Trebbiano d’Abruzzo Contesa 2005 – Contesa +++++
Quello che è stupefacente è la tenuta in brillantezza del colore nonostante i sei anni sul groppone. Impianto olfattivo in linea con i precedenti, così come nella spalla acida e nella piacevole persistenza.
Trebbiano d’Abruzzo Altare 1994 – Marramiero ++++++
In attesa delle annate più vecchie questo calice ha convinto particolarmente. Di grande impianto olfattivo, a tratti il naso viaggio fino Oltralpe, con frutta e fiori di particolare densità. Bella impressione anche al palato, dove il vino non è minimamente scalfito dai diciassette anni di età. Calice a cui sicuramente la maggiore età donerà ulteriore fascino.
Trebbiano d’Abruzzo 1988 – Valentini
Trebbiano d’Abruzzo 1977 – Valentini
Inutile dire che non ci sono parole per descrivere questi due vini. Capita poche volte nella vita imbattersi in simili emozioni. Un viaggio lungo 24 anni ed ancora tutto sembra al suo posto, poi un ulteriore passo indietro di 11 anni ed è ancora tutto fermo. Sbalorditiva la freschezza che si avverte, piacevolissima soprattutto nella lunga persistenza. Vini sbalorditivi.
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