Perché stupirsi della spazzatura in Campania se ogni anno al Vinitaly, da quindici anni, abbiamo sempre le stesse polemiche? Evidentemente qualcosa non va, ma a noi non interessa più perché i problemi sono altri. Riceviamo e volentieri pubblichiamo il primo documento ufficiale sulla questione. Quello che fa testo .
L’Associazione “Campania Wine Group”, in relazione agli articoli recentemente apparsi sulla stampa regionale in merito al bando della Regione Campania per la partecipazione al Vinitaly, precisa di non aver avuto alcun ruolo nella definizione dei criteri posti a base dell’ammissione delle aziende alla suddetta fiera.
Gli Enti interessati, Regione Campania e Unioncamere, hanno richiesto all’Associazione di condividere questo processo, ma i tempi ristretti non hanno consentito di esaminare compiutamente la questione e pertanto “Campania Wine Group” ha dichiarato espressamente la propria presa di distanza da qualsivoglia decisione in merito, in tempi non sospetti rispetto alla predisposizione ed emanazione del bando in parola.
Tale presa di distanza è stata motivata ai rappresentanti degli enti sulla base del principio secondo cui una esperienza di coinvolgimento delle imprese in un processo di pianificazione finalizzato alla valorizzazione del territorio regionale a vocazione vino non possa prendere le mosse dalla coda dello stesso, ossia da un evento specifico come la partecipazione ad una fiera, per quanto rilevante, ma debba piuttosto partire più correttamente dalla formulazione di un piano strategico che, fissati gli obiettivi di posizionamento del sistema vino campano, si predisponga a perseguirli attraverso il ricorso ad un più ampio ed efficace ventaglio di strumenti di marketing territoriale.
Le imprese costituenti l’Associazione “Campania Wine Group”, peraltro, pur dopo ripetuti incontri con i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, sono ancora in attesa che i programmi annunciati da queste ultime in relazione al piano strategico di valorizzazione territoriale vengano avviati, poiché allo stato attuale mancano ancora i prerequisiti formali per l’avvio di qualsivoglia operazione. Anche per tale motivo, risulta evidente che non può essere attribuito all’Associazione alcun ruolo nel processo di costruzione ed emanazione del bando.
Appare in conclusione sterile e controproducente tentare di far passare l’idea di una contrapposizione tra piccole e grandi aziende, per più ragioni: in primo luogo l’Associazione è costituita sia da aziende di piccola dimensione e di alta immagine, sia da aziende di dimensione media e di immagine altrettanto pregevole; in secondo luogo, sembra quasi che lo sforzo di aggregazione di imprese regionali del settore, da più parti nel tempo auspicato e sventolato come grave addebito a carico degli imprenditori, ora che inizia a produrre i primi risultati già cominci ad infastidire o preoccupare.
“Campania Wine Group” è una libera Associazione tra imprese (alla quale hanno aderito anche i consorzi di tutela presenti in Regione che hanno ritenuto di farlo), aperta alla partecipazione di altre imprese che ne condividano missione ed obiettivi, e come tale si propone di portare avanti liberamente le proprie idee e progetti in ordine alle opportunità di valorizzazione delle attività che negli anni le aziende hanno fatto crescere e conoscere nel mondo, in una prospettiva di partnership tra pubblico e privato atta a generare maggiori sinergie e ad attivare più interessanti opzioni di sviluppo per l’intero comparto.
Confidiamo che questo breve messaggio ponga fine a polemiche dal nostro punto di vista prive di fondamento.
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