di Enrico Malgi
Il passato si confonde col presente, intrecciando storia ed attualità, antico e moderno, mentre si succedono vicende di uomini semplici legati morbosamente al proprio territorio come al proprio cordone ombelicale. Il Cilento è proprio questo ed anche di più. Come la viticoltura che ha preso avvio nel VI secolo a.C. importata dai Focei e dai Sibariti, abbandonata per lunghissimo tempo e poi riscoperta e rilanciata nemmeno trent’anni fa. Per tutto questo periodo è riuscita a sopravvivere soltanto una forma di viticoltura arcaica e di sussistenza, portata avanti con passione ed impegno da parte di poche volenterose persone
Una di queste è stato ed è ancora Antonio Verrone, che ha avuto sempre il pallino giusto e così nel 1967 ha fondato l’azienda Viticoltori Verrone, stabilendosi nella florida campagna che corona la marina di Agropoli, laddove insiste una vigna di tredici ettari in un corpo solo, la più vasta di tutto il Cilento (altri tre ettari di fiano sono collocati ai piedi dell’antico castello longobardo di Rocca Cilento), che si erge sui fianchi della collina con i suoi caratteristici terrazzamenti a girapoggio. Qui, con la collaborazione dei figli Paolo e Massimo e successivamente dell’enologo Alfonso Rotolo, Antonio Verrone ha dato avvio ad un processo di riconversione vitivinicola, producendo vini di assoluta eccellenza.
Come succede sempre, anche quest’anno sono stato ospite dei Verrone per degustare quattro etichette delle nuove annate messe recentemente sul mercato: un bianco, un rosato e due rossi territoriali.
Vigna Girapoggio Fiano Paestum Igp 2017. Acciaio, barriques di terzo passaggio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia intorno ai 10,00 euro.
Canonico il bel colore giallo paglierino scarico. L’impatto olfattivo esalta un intrigante pot-pourri odoroso di pesca gialla, di mela cotogna, di mandarino, di susina, di mandorla, di ginestra, di gelsomino e di macchia mediterranea. Non mancano poi vezzi sapidi, iodati e speziati. Accostamento palatale fresco, morbido, aggraziato, affusolato, polposo ed elegante. Bocca gentile e carezzevole. La chiusura si mantiene su un registro piacevole, deliziosamente tonico e persistente. Siamo all’inizio del percorso. Piatti a base di pesce e latticini cilentani.
Vigna Girapoggio Rosato Paestum Igp 2017. Aglianico in purezza. Solo acciaio e boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale sempre intorno ai 10,00 euro.
Ormai è acclarato che l’aglianico in ogni latitudine si coltivi è perfetto per il rosato e/o per lo spumante. E questa bottiglia non viene meno alla regola. Colore rosé corallino. Bouquet implementato da caratteri olfattivi di grande impatto, che si manifestano con voluttuosi profumi fruttati di sottobosco, di ciliegia e di agrumi. Essenze floreali e vegetali di rosa appassita, di geranio, di lavanda, di mirto, di timo e di sambuco. Proposizioni di terriccio e di canditi. Bocca larga ed accogliente, per un sorso gentile, suadente, fresco, succoso, scorrevole, aggraziato e gradevolmente impreziosito poi da un vezzo finemente ricamato. Retroaroma scorrevole e pervasivo. Rimandi fruttati. Salumi, carne bianca e minestre.
Vigna Girapoggio Aglianico Paestum Igp 2016. Maturazione in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 10,00 euro.
Cromatismo segnato da un colore rosso rubino, con riflessi purpurei. Naso deputato ad un preciso compito istituzionale: scansionare e valutare i pregiati profumi del vino. E così nelle narici riecheggiano sensitivi respiri fruttati di prugna, di marasca e di sottobosco, che si sposano ad un coté sapido e minerale, ad un tocco floreale di violetta ed a sussurri vegetali di mediterranea purezza. Sorso esuberante e vibrante, ma che si dimostra anche affilato, puro, morbido ed elegante. Trama tannica ben tessuta e piacevole. Palato secco, sensuale e seducente. Finale di grande armonia. Su un piatto di pasta al ragù e carne alla griglia.
Aglianico Paestum Igp 2009. Maturazione in barriques di secondo e terzo passaggio per due anni e poi affinamento in vetro per ulteriori tre anni. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia intorno ai 20,00 euro.
Rosso granato assestato e carico nel bicchiere, di un millesimo ancora giovane dopotutto. Profilo aromatico che desta subito grande attenzione ed interesse da parte delle narici, che aspirano avidamente un composito ed ammaliante bouquet. Un distillato purissimo di fruttuosità e florealità territoriale in primis, seguito da un superbo appeal che esprime profumi austeri, empireumatici, goudroneschi, tostati, grafitici, affumicati, vanigliati, pepati, balsamici e mentolati. Trascinante la succosa energia del palato, che evidenzia tannini imperiali, vigorosi, penetranti e salati. Sorso aristocratico, affascinante, cesellato, verticale, incisivo, rotondo, infiltrante e bene strutturato. Allure sensuale che infittisce il gusto, anticipando e cementando così il progressivo finale a lunga gittata. Su cacciagione e formaggi stagionati. Gran bel vino davvero!
Sede ad Agropoli – Località Cannetiello
Tel e Fax 089 236306 – Cell. 335 6310320
info@verroneviticoltori.it – www.verroneviticoltori.it
Enologo: Alfonso Rotolo
Ettari vitati di proprietà: 16 – Bottiglie prodotte: 30.000
Conduzione: lotta fitopatologica integrata
Vitigni: aglianico e fiano
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