di Enrico Malgi
Estrema gentilezza, affabilità, signorilità, perfetta ospitalità, carisma, immensa competenza e capacità di dialogare. Ecco i pregi che mi sono venuti in mente durante la mia recente visita presso l’azienda vitivinicola Villa Matilde di Cellole. Ovviamente mi riferisco ai fratelli Maria Ida e Salvatore Tani Avallone.
Due su tutti hanno attirato la mia attenzione di seriale degustatore: Stregamora Piedirosso Roccamonfina Igp 2017 ed il Vigna Camarato Falerno del Massico Rosso Dop 2006.
Lo Stregamora, passato soltanto in acciaio e vetro, è un Piedirosso in purezza, inedito per il territorio casertano, perché qui è usato solitamente soltanto come spalla per frenare l’irruenza e l’eccessiva tannicità dell’Aglianico. Gradazione alcolica di appena dodici e mezzo.
Classico il colore rosso purpureo chiaro, che in questo lo fa somigliare al gaglioppo calabrese ed al nerello etneo. Delicati e gentili i profumi che al naso, lche rimembrano soprattutto amarena, viola, geranio e macchia mediterranea. In bocca un sorso fresco, leggero, centrato, morbido, sottile, sapido e vellutato. Trama tannica oltremodo setosa ed affusolata. Perfetta la chiusura leggermente amarognola, che apporta benessere e piacere. Da spendere su piatti di carne rossa e bianca, sulla pizza margherita, su pesce in guazzetto e su formaggi non troppo stagionati.
Il Vigna Camarato è ormai diventato a pieno titolo un simbolo della viticulturaa campana. Tipico il blend di aglianico all’80% e saldo di piedirosso. Maturazione del vino in acciaio e legno piccolo e poi elevazione in bottiglia. Tasso alcolico di quattordici gradi.
Sfolgorante, cupo, imponente e vivace il rosso granato nel bicchiere, che a dispetto dei trascorsi dodici anni si dimostra molto giovane ed ancora perfettamente in palla. Profilo olfattivo di estrema complessità e coinvolgenza. Come in un crogiolo si affastellano gradevoli note di frutta rossa bella matura; tendenze aromatiche di fiori e di vegetali; sublimi lampi terziari di spezie, di mentolo, di balsamo, di caffè torrefatto, di cioccolato e di goudron. In appresso si appalesano anche rimandi sulfurei. Palato ammaliante e fresco, che regala momenti di immenso piacere. Vino morbido per via di una carica tannica affusolata e permissiva. Movenze aggraziate. Retroaroma elegante, raffinato e persistente. Durerà almeno altri dieci anni con questo giovane ritmo. Da associare a cacciagione, agnello al forno e formaggi a pasta dura.
Foto di Rosario Di Giacomo
Sede a Cellole (Ce) – S.S. Domiziana, 18
Tel. 0823 932088 – Fax 0823 932134
italia@villamatilde.it – www.villamatilde.it
Enologo: Riccardo Cotarella – Consulenza interna di Fabio Gennarelli
Ettari vitati: 70 – Bottiglie prodotte: 700.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, abbuoto, falanghina, fiano e greco.
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