di Enrico Malgi
Manuela Piancastelli e Peppe Mancini stanno insieme da alcuni anni, sono estremamente innamorati l’una dell’altro e condividono con infinito piacere le gioie della vita, di cui il vino è parte integrante. Già giornalista professionista de “Il Mattino” di Napoli lei e avvocato di successo lui, ad un certo punto hanno deciso di lasciare le loro primarie attività e si sono dedicati completamente alla coltivazione della vite in un territorio apparentemente poco vocato come quello dell’Alto Casertano, ma che per fortuna si è rivelato fonte di un’inesauribile produzione di grandi vini. Dopo l’esperienza di fine secolo XX maturata presso Vestini Campagnano, hanno fondato la loro azienda biologica certificata Terre del Principe nel 2003, cimentandosi con vitigni territoriali unici e rari come il Pallagrello nero e bianco ed il Casavecchia, rilanciati dopo tanti anni di oblìo, riscuotendo da subito enorme successo da parte dei media e degli appassionati.
Due le etichette che con sommo piacere ho potuto testare in questi giorni.
Le Sèrole Pallagrello Bianco Terre del Volturno Igt 2019. Soltanto Pallagrello bianco fermentato in barriques nuove e poi affinato in acciaio per sei mesi. Elevazione in vetro per un anno. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 22,00 euro. Bottiglie prodotte di questo millesimo numero 3.200.
Nel bicchiere si staglia un luminoso ed accattivante colore giallo dorato. Bouquet caratterialmente espansivo, che senza scomporsi più di tanto si approccia ad un naso indagatore, malizioso e partecipe con molta grazia. L’input è appannaggio di deliziose e ricche percezioni olfattive fruttate di agrumi, mela annurca, pera abate, pesca bianca e melone bianco, che stuzzicano ed avvolgono completamente le narici. Coreografiche poi le impuntature floreali di bianco vestite ed i sontuosi spunti vegetali di macchia mediterranea, subito accompagnati da gradevoli proposizioni di miele di acacia e lievi fronzoli terziari. In bocca penetra un sorso voluminoso e grasso, ma per contraltare anche morbido ed elegante nel suo sicuro incedere. Spiccata poi la spalla acida, che determina una beva così rinfrescante e rassicurante. Tensione gustativa sapida, piacevole, scattante, emozionante, incisiva, fine e fruttata, che anticipa un finale epicureo e persistente. Siamo ancora all’inizio del percorso, per cui il vino, che personalmente reputo tra i migliori bianchi d’Italia, resterà in sella ancora per molti anni. Sulla classica cucina di mare certo, ma il vino va bene anche su piatti di terra più strutturati.
Ambruco Pallagrello Nero Terre del Volturno Igt 2017. Pallagrello nero al 100% maturato in barriques per un anno e poi affinato in boccia per un anno e mezzo. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 22,00 euro. Bottiglie prodotte di questa annata numero 2.500.
Alla vista si appalesa una tonalità di rosso rubino carico, appena scalfito da riverberi di purpurea bellezza. Profilo aromatico intensamente costellato da elegiaci e molteplici profumi, di cui i sospiri di un’inossidabile frutta rossa fresca e palpitante reclamano la loro primogenitura: ciliegia, prugna, mora, ribes e mirtilli in modo particolare. Gradevoli poi gli afflati floreali e vegetali di ottima rilevanza olfattiva, seguiti da spiccioli speziati e da un sottofondo leggermente fumè. Approccio palatale ricamato in primis da tannini di notevole finezza e poi detentore di una percezione tattile morbida, fruttata, sapida, minerale, accattivante, balsamica e dinamica. Bocca vibrante di energia, ampia, voluminosa, aggraziata e rotonda. Sorso bene equilibrato, armonico ed avvincente, che sa esprimere la vera anima di un vino così particolare. Longevità a lunga scadenza. Retroaroma impagabile, persistente e leggermente amaricante. Da provare su carni arrosto e formaggi stagionati.
Sede a Castel Campagnano (Ce) – Piazza Municipio, 4
info@terredelprincipe.com – www.terredelprincipe.com
Tel. 0823 867126
Enologo: Luca Scapola
Ettari vitati: 9 – Bottiglie prodotte: 25.000
Vitigni: Pallagrello nero e bianco e Casavecchia.
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