di Enrico Malgi
Dopo molti anni di colpevole immobilità, il Cilento enoico sta vivendo attualmente una fase di piena espansione e di fervoroso impegno da parte di operatori locali molto intraprendenti.
Sintomatico il caso dei giovani fratelli Riccardo e Niccolò De Luca di Torre Orsaia, che nel 2018 hanno fondato la Tenuta Sellata, azienda biologica certificata, sull’abbrivo di una vecchia e storica tradizione vitivinicola di famiglia.
Poche le bottiglie prodotte, tra le 4.000 e le 5,000 unità, curate dall’enologo irpino Sabino Colucci, e due sole etichette che ho recentemente assaggiato.
Resima Fiano Cilento Doc 2022. Soltanto Fiano vendemmiato a metà settembre. Affinamento per cinque mesi in acciaio e poi elevazione in vetro per due mesi. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 13,00 euro.
Nel calice traspare un goliardico colore giallo paglierino non molto carico ed interessato sull’unghia da luccichii verde clorofilla. Caratteristico l’ampio bouquet che si propone ad un naso molto disponibile alla bisogna. In primis risaltano gradevoli profumi fruttati e floreali di mela renetta, pesca bianca, pera coscia, fichi dottati cilentani, clementina, susina gialla, melone bianco, nocciola, ananas, biancospino e ginestra. In seguito reclamano il loro spazio vitale credenziali vegetali di macchia mediterranea ed umori tipicamente speziati. Sottofondo iodato. In bocca penetra un sorso giovane ed immediato, ma senza essere banale, scorrevole, fresco, morbido, sapido, aggraziato, intrigante, sfaccettato ed anche elegante. Gusto delicato, gentile, affusolato, cristallino, carezzevole, rotondo, succoso, seducente, cristallino e dinamico. Buona la serbevolezza. Affondo finale abbastanza persistente. Da abbinare ad un risotto al radicchio e mozzarella di bufala pestana.
Ursaja Aglianico Cilento Doc 2022. Blend di Aglianico al 75% e saldo di Sangiovese. Raccolta delle uve dalla fine di settembre all’inizio di ottobre. Maturazione per dieci mesi in acciaio e poi affinamento in boccia per due mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale sempre intorno ai 13,00 euro.
Veste cromatica segnata da un lucente colore rosso rubino, attraversato da giovani riflessi purpurei. Spettro aromatico depositario di un ricco e composito ventaglio olfattivo, il quale sciorina al naso una vasta ed eclettica gamma di aromi, che ricordano in successione l’amarena, la prugna, la scorza d’arancia, la carruba, il ribes, le more, i mirtilli, la viola mammola, la rosa, il geranio, le erbe aromatiche ed afflati di spezie orientali. L’impatto del sorso sulla lingua si rivela vibrante e scalpitante, tagliente e glicerico, balsamico e sapido, rotondo e reattivo, equilibrato ed armonico. Trama tannica assolutamente non graffiante, perché la percentuale di Sangiovese riesce ad arginare l’irruenza dell’Aglianico. Appeal raffinato, solido, tonico, incisivo, sospiroso, espressivo, accattivante ed affascinante. Vino che migliorerà sicuramente col tempo. Scatto finale persistentemente appagante. Da abbinare ad un piatto di pasta al ragù e spiedino di pollo con peperoni ed ortaggi.
Due buoni vini senz’altro, provenienti poi da un areale del basso Cilento che non brilla certamente per un’alta produzione vitivinicola, grazie a due coraggiosi fratelli che si sono messi in gioco. In futuro spero che aumenti il numero delle bottiglie e delle etichette.
Azienda Agricola Tenuta Sellata
Torre Orsaia – Via G.B. Pagano, 59 . Sa
Cell. 349 1377128 – info@tenutasellata.it – www.tenutasellata.it
Enologo: Sabino Colucci.
Bottiglie prodotte: circa 5.000
Vitigni: Aglianico, Sangiovese e Fiano.
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