di Monica Bianciardi
“Bisogna rispettare la terra e prendersene cura perché noi l’abbiamo solo in prestito e un domani la lasceremo ai nostri figli e nipoti”.
Con questo spirito di salvaguardia del territorio, Stefano Legnani produce i suoi vini usando metodi naturali, senza uso di pesticidi o sostanze chimiche, scelta difficile, visto che la zona è tendenzialmente piovosa. Le vigne di questo produttore infatti si trovano a Sarzana, precisamente in località Badia in provincia di La Spezia. La prima vigna del Vermentino è visibile direttamente dalle finestre dell’abitazione di Stefano. Un modo di vinificare i vini più vicino al Friuli che alla Liguria, praticamente uve bianche lavorate come uve rosse, metodi biologici e biodinamici, senza l’utilizzo di sostanze chimiche, con grande cura e selezione dei grappoli. Vendemmia fatta rigorosamente a mano e in ritardo rispetto a quella normale, l’uva viene assaggiata prima di essere vendemmiata e deve essere giudicata al punto giusto di maturazione. I vini hanno nomi originali che richiamano atmosfere orientali e lontane, così come le etichette quasi un rimarcare una distanza dalle consuetudini; “Bamboo Road “”Ponte di Toi” “Loup Garou”, a sottintendere un originalità del contenuto. In vigna i sovesci e le pacciamature mantengono in equilibrio i vigneti, riducendo lo stress idrico ed apportando nutrimento alle piante. I trattamenti sono ridotti al minimo con pochissimo zolfo e rame. La raccolta inizia con i migliori grappoli qualche giorno prima della vendemmia vera e propria, in modo che i lieviti formino una base che ha la funzione di innescare la fermentazione. Il restante delle uve viene poi vendemmiato ed aggiunto nelle vasche dove è già presente il pie de cuvee per la fermentazione, che parte spontaneamente ed in modo tumultuoso. Dopo la svinatura il vino sosta senza nessun controllo delle temperature per un lungo periodo, l’imbottigliamento avviene prima dell’estate senza chiarifiche nè filtrazioni.
Stefano Legnani nato a Bologna arriva a Sarzana passando da Vicenza , dove ha lavorato come assicuratore. Una grande passione per il vino peró era già radicata nello spirito di Stefano. In quegli anni infatti fonda un Club , dove organizza serate a tema di vino e cibo. Durante quel periodo nasce la sua predilezione per i vini Sloveni, con lunghe macerazioni sulle bucce, questo lo porta in giro per l’Italia, andando alla scoperta di quei vini che più lo attraggono e che possano ampliare le sue conoscenze. Dopo qualche tempo la voglia di ricerca lo porta a Sarzana dove compra un piccolo appezzamento con l’intenzione di produrre un uva da tavola eccezionale da portare alle sue serate gourmet. 3600 piante nuove vengono immesse nel terreno, il primo anno dopo varie peripezie ha una produzione minima, ma i grappoli erano talmente belli che decide di provare vinificarli con l’obiettivo di riuscire a fare un buon vino. Ricalcalcando gli insegnamenti dei vignaioli Friuliani e volendo fare un qualcosa che uscisse dai soliti schemi, applica al Vermentino una macerazione pellicolare che gli dia una profondità aggiuntiva senza perdere di vista e l’eleganza, e che non si discosti troppo dai sentori varietali specifici del vitigno.
Tasting Notes
-Bamboo Road 12,00 % vol -prende nome da una serie piante di bambù che costeggiano questo vigneto recuperato con alcuni filari composti da viti vecchissime. Blend in percentuali variabili di diversi vitigni, tra i quali Trebbiano Malvasia di Candia, Albana e Vermentino, vino semplice old stile ricalca le orme dei vini fatti secondo la tradizione locale, con bassa acidità ed uve mature. Inizialmente chiuso e ridotto ha bisogno di tempo per trovare un suo equilibrio, dopo l’ossigenazione ad un tratto emerge un carattere dai tratti floreali, frutto agrumato e croccante, che anche al palato mostra un lato varietale espressivo accompagnato da un corpo esile di facile beva ma che scorre con facilità imprevedibile facendo svuotare la bottiglia in tempi ultrarapidi.
-Ponte di Toi – Vementino 100% Ponte di tavole, nel vecchio diletto locale che si attraversa per giungere a questo vigneto. Vino molto diverso dall’altro che appare già dal colore giallo intenso dai riflessi dorati e luminosi. Il naso possiede un apertura intensa, dove si dipanano profumi che vanno dalla ginestra alle salinità marine, il frutto è croccante susina, resina di pino, scorza di arancio, erbacei aromatici, timo, origano. In bocca è ben calibrato tra morbidezza e freschezza, corpo snello ed elegante che termina in un finale persistente e sapido in cui ritorna l’agrume.
-Loup Garoù – Vermentino 100% Il nome inquietante di Lupo Mannaro a significare l’unicità di questo vino, così battezzato in onore di Willy DeVille, il brano musicale ci conduce in un mondo oscuro contemporaneamente languido e sensuale, così come il vino in questione. Ottenuto tramite una macerazione pellicolare di circa sette giorni senza nessuna filtrazione o chiarifica. Vermentino in purezza che dimostra la grinta e lo charme di un perfetto Orange Wine, categoria a sé stante che nulla ha da spartire con altre tipologie. Un passo scandito da sensazioni che virano dall’agrume candito, al floreale di genziana, peonia gialla, foglia di the, zafferano, un sentore deciso di liquirizia, il tutto immerso da una mineralità marina di sottofondo, che rende l’insieme raffinato. Palato avvolgente, materico e caldo, sollevato da un gusto fine estremamente pulito, fresco, lievemente tannico,agrumato, che finisce lungo con un ritorno intrigante e speziato.
Infine appare una bottiglia di un rosso che Stefano e Monica hanno voluto farmi assaggiare una gentile concessione visto che è una bottiglia di cui ne resta il finale di una produzione molto esigua. Il vino è dedicato ad un gatto….proprio così “Gino” per la sua memoria e per il grande affetto verso questo dolce micio -nome in etichetta ” Per Gino”-
-Per Gino- classificato semplicemente come Vino Rosso. Come tutti i vini assaggiati oggi anche questo esula da tutti i vini prodotti in zona. Per Gino nel bicchiere il rosso è rubino e lucente, l’olfatto spiazzante con note morbide e fresche che si rincorrono mordendosi la coda. Eterei, fumè con frutto nero ben maturo in primo piano, si fondono con fresche note di macchia mediterranea.. palato morbido e graffiante con corpo agile ed un sorprendente anche se lieve residuo zuccherino. Abilmente contrapposto da una graffiante freschezza, dotato di tannini che non si percepiscono, vellutati come la zampa del gatto in questione, allungato su un teso e sapido pulitissimo finale .
Azienda Agricola Legnani Stefano
Via de Molini 72 – Bradia, 19038 Sarzana
Tel. +39 3482229695
email: s.legnani@legnani.com
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