di Enrico Malgi
Il Vesuvio, il vulcano più famoso, studiato e monitorato del mondo, emana un suo fascino del tutto particolare, tanto da attirare ogni anno sulla sua sommità di 1.281 metri migliaia di turisti e di curiosi provenienti da ogni parte della terra.
Come fiore all’occhiello è da sottolineare che alle sue pendici prospera una florida viticoltura, attraverso la coltivazione di specie varietali prettamente locali. Nel 2007 è stato costituito per questo il Consorzio Tutela Vini Vesuvio da parte di alcuni intraprendenti e lungimiranti viticoltori e nel 2015 è stato ottenuto il riconoscimento ufficiale dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Le cifre attuali parlano di 400 ettari vitati, che riguardano anche l’area del monte Somma, divisi per 114 imprenditori vitivinicoli e di due denominazioni: Dop Vesuvio e Igp Pompeiano.
Tra le aziende più prolifiche ed attive figura quella di Sorrentino di Boscotrecase, che opera già dal 1953 ed è gestita attualmente dai fratelli Giuseppe, Maria, Paola e Benny, di cui ogni anno ho il piacere di assaggiare i pregiati vini. Nel caso presente sono sei le etichette prese in esame: tre di bianco, una di rosato, uno spumante bianco ed uno di rosso.
Benita ’31 Caprettone Bianco Bio Vesuvio Dop 2023. Soltanto Caprettone, tipico e raro vitigno a bacca bianca esclusivamente vesuviano e confuso in un recente passato con la Coda di Volpe. Vendemmia effettuata a metà settembre. Maturazione in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 18,00 euro.
Nel calice risalta un lucente e giovane colore giallo paglierino non molto carico e striato di lampi verde clorofilla. Bouquet accattivante e composito, dal quale si sprigionano definiti profumi di clementina, pesca bianca, mela golden, pera spadona, albicocca, agrumi canditi, florealità di gelsomino e di mimosa, sentori di erbe aromatiche, tracce sulfuree e frammenti speziati. In bocca esordisce un sorso citrino, scorrevole, sottile, aggraziato, leggiadro, vivace, sapido, pulito, delicato, morbido, intrigante, seducente e moderatamente fresco. Silhouette agile, snella ed elegante. Finale che sa di mandorla amara. Da preferire su un piatto di vermicelli a vongole e carne bianca.
Latikadea Falanghina Pompeiano Igt 2018. Falanghina in purezza, le cui uve sono state raccolte a fine settembre. Affinamento in acciaio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 25,00 euro.
Alla vista si presenta un coreografico colore giallo carico e lampeggiante. Fierezza aromatica intensamente affastellata da gentilizie di melone bianco, mandorla fresca, susina gialla, pesca bianca, mela renetta, ananas, banana, fiori di limone, essenze di macchia mediterranea, sospiri speziati e tracce sulfuree. Approccio palatale succoso, schietto,
gentile, glicerico, fresco, setoso, affascinante, cristallino, minerale, arrotondato, tonico e scattante.
Decisamente inalterata la cifra stilistica dopo sei anni, tanto da poter vaticinare ancora altri tre-quattro anni di ottima serbevolezza. Affondo finale estasiante. Da provare su un risotto ai funghi porcini e carne di pollo.
Vigna Lapillo Vesuvio Lacryma Christi Bianco Superiore Bio Doc 2022. Blend di Caprettone all’80% e saldo di Greco e Falanghina in parti uguali. Vendemmia effettuata e fine settembre. Affinamento in acciaio. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale e di 22.00 euro.
Occhi attenti scrutano nel calice un bel colore giallo paglierino limpido e luminoso. Bouquet intensamente affastellato da copiosi e gioiosi profumi di pesca bianca, albicocca, mela fuji, pera coscia, melone cantalupo, ananas, pompelmo, papaya, magnolia, camomilla, acacia, tiglio, salvia e zafferano. Tipici e gradevoli i sentori sulfurei. Bocca accogliente e disponibile, che si coccola un sorso sapido, minerale, morbido, delizioso, vibrante, operoso, fruttato e bene equilibrato. Palato abbastanza fresco ed anche succoso, scattante, aggraziato suadente, educato, sinuoso e reattivo. Fraseggio finale godurioso. Su un risotto al radicchio e carne bianca.
Vigna Lapillo Vesuvio Lacryma Christi Rosato Bio Doc 2023. Classico blend campano invertito in questo caso di Piedirosso all’80% e saldo di Aglianico. Vendemmia a fine settembre. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 20,00 euro.
Ramato e sfaccettato il bel colore rosato che si presenta alla vista. Crogiolo depositario di un’ampia sfilza di profumi, che come incipit elargisce gradevoli percezioni di un’ottima scorta fruttata di amarena, melagrana, chinotto, mela cotogna, fragole e piccole drupe del sottobosco. In seguito si approcciano al naso soavità di fiori rossi, cadenze vegetali di timo e di menta e venature di terra vulcanica. In bocca penetra un sorso scorrevole, suadente, morbido, carezzevole, accorto, armonico, intrigante, guizzante di freschezza e ben ricamato.
Finezza in souplesse. Da bere giovane sulla pizza margherita e pesce in guazzetto. Chiusura senz’altro appagante.
Dòrè Versacrum Vesuvio Caprettone Spumante Bianco di Qualità Brut Doc 2022. Metodo Martinotti o Charmat lungo. In autoclave il vino sosta per dieci mesi. Caprettone in larga maggioranza, insieme ad una punta di Falanghina.
Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 22.00 euro. Nel calice spicca un solare e brillante colore giallo dorato. Coltre spumosa compatta e birichina. Perlage riccamente costellato da bollicine minuscole, durature, maliziose ed impertinenti. Attraverso l’articolata persistenza aromatica emergono afflati di pesca bianca, pera coscia, mela verde, agrumi, lamponi, geranio, violetta, macchia mediterranea e briciole speziate. Bocca ben fusa, cremosa e succosa, per merito di un sorso fragrante, lieve, aggraziato, franco, soave, sapido, fresco e dissetante e di una beva che si rivela ben calibrata, affidabile, golosa, cristallina, fruttata, morbida e gioiosa. Retroaroma gradevole. Da bere su un risotto alla zucca e frittura di pesce.
Vigna Lapillo Vesuvio Lacryma Christi Rosso Superiore Doc 2020. Blend di Piedirosso all’80% e saldo di Aglianico com’è consuetudine per i rossi vesuviani. Uve raccolte a fine settembre. Affinamento in acciaio e tonneaux. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 28.00 euro.
Calice tinto da una tonalità di rosso rubino carico e sfavillante.
Dall’ampio caleidoscopio un naso solerte ed indagatore riesce a captare un’abbondante messe di profumi, che rievocano in successione la frutta, i fiori, i vegetali, le spezie e gli afflati terziari. Si incomincia con l’ottima percezione olfattiva fruttata di ciliegia, prugna secca, melagrana, mandorla, scorza d’arancia, carruba, fragola, ribes, mirtilli e more. Di concerto ecco emergere poi pulsazioni di geranio, viola, genziana, timo, eucalipto, noce moscata, chiodi di garofano, incenso, tabacco, liquirizia, caffè, cuoio e catrame.
In bocca si approccia un sorso contrastato, affabulatore, ammaliante, connivente, fresco, glicerico, elegante, arrotondato, balsamico, raffinato, equilibrato ed armonico. Tramatannica gradevolmente affusolata. Legno ottimamente dosato. Capacità di serbevolezza tutta da scoprire. Retroaroma avvolgente ed epicureo. Perfetto su in piatto di pasta al sugo di carne, pollo in padella con broccoli ed anche su una bella parmigiana di melanzane.
Ennesima conferma di un’eccellente batteria di vini del Vesuvio, espressione fedele di questo performante areale, dotato di uno scrigno prezioso di vitigni autoctoni di grande valore enologico. L’azienda Sorrentino da parte sua si distingue in questo contesto territoriale per l’esemplare capacità di fornire sempre e costantemente una produzione di alta qualità.
Azienda Agricola Sorrentino Vesuvio
Boscotrecase (Na) – Via Rio, 26
Tel. 081 8584963 – Cell. 338 1354415
info@sorrentinovini.com – www.sorrentinovini.com
Enologo: Benny Sorrentino
Ettari vitati: 40 – Bottiglie prodotte: 230.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Caprettone, Falanghina, Greco e Catalanesca.
Dai un'occhiata anche a:
- 100 Italian Best Rosé. I primi dieci rosati italiani da non perdere questa estate
- Amarone, Valpolicella e Ripasso alla prova del tempo: la longevità di Secondo Marco
- Chardonnay Clayvin
- Vini Fattoria La Valentina – Nuove annate
- Ischia l’Isola del Benessere: il turismo termale incontra il food
- G7 a Mirabella Eclano: il menu irpino di apertura nel Radici Resort di Mastroberardino
- Pighin, l’azienda che da 60 anni ci racconta il vino del Friuli
- Donato di Tommaso – Pinot Nero Colline Pescaresi 2020