di Enrico Malgi
Sempre in auge i vini sardi, che confesso mi piacciono sempre di più tutte le volte che ho l’occasione di poterli assaggiare. Come quelli prodotti dalla giovane azienda sassarese Siddùra, che ha visto la luce nel 2008. Da alcuni anni a questa parte ho la fortuna di poter degustare sempre le nuove annate. Nel caso presente si tratta di due bianchi e di un rosso.
Maìa Vermentino di Gallura Superiore Docg 2023. Vermentino in purezza maturato in acciaio e legno e poi affinato in vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 23,00 euro.
Nel calice sfavilla un limpido ed attraente colore giallo paglierino, leggermente marcato ai bordi da giovani lampi verdognoli. Dall’ampio e multiforme bouquet si sprigionano goliardici e caratteristici profumi, che ostentano subito dolci afflati fruttati di pesca gialla, mela golden, albicocca, pera spadona, clementina, melone bianco, mango, papaya e banana. In appresso emergono anche intrecci odorosi di mimosa, magnolia, gelsomino, erbe aromatiche, salsedine, zenzero, chiodi di garofano e pietra focaia. La ricettiva ed ospitale bocca si premura di accogliere un sorso secco, scorrevole, succoso, ambizioso, fresco, morbido, delizioso, delicato, languido, aggraziato, elegante, plastico, balsamico e sapido. Buona la serbevolezza. Ficcante ed appagante lo scatto finale, leggermente ammandorlato. Da abbinare all’ottima cucina di mare sarda ovviamente, ma senza disdegnare qualche incursione “terraiola”.
Bèru Vermentino di Gallura Superiore Docg 2022. Limited Edition, la bottiglia che ho assaggiato, infatti, porta impresso il numero 1.581 su 3.000 bottiglie prodotte complessivamente di questo millesimo.
Soltanto Vermentino fermentato e maturato in acciaio e barrique. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 34,50 euro.
Alla vista si appalesa uno sfavillante cromatismo giallo paglierino carico e propositivo. Un naso indagatore e curioso di scoprire gli aromi più reconditi di questo vino si attiva immediatamente per cercare di decifrare tutte le sfumature possibili. In primis si fanno avanti gradevoli fragranze fruttate di albicocca, mandarino, mela verde, cantalupo, nespola, susina gialla, mandorla, corbezzolo, ananas, frutto della passione e pompelmo. Di seguito risalta poi un mix di gentili suadenze, che ricordano la ginestra, il glicine, il tiglio, la salvia, gli aghi di pino, la camomilla, lo zafferano e la cera d’api. Attacco in bocca intenso, tagliente, voluttuoso, arrotondato, glicerico, incisivo, sapido, complesso, affascinante ed ottimamente equilibrato. Palato trascinante per struttura, contrasto, sapore e persistenza. Longevità tutta da scoprire. Chiusura espansiva e molto appagante. Va benissimo su un piatto di fregula con le arselle al modo sardo e formaggi freschi sardi.
Tìros Colli del Limbara Igt 2017. Limited Edition. Bottiglia presa in esame numero 4.289 su 4.800. Blend di Sangiovese al 60% e saldo di Cabernet Sauvignon. Affinamento in acciaio e barrique per un anno. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 36,50 euro.
L’esame visivo mette in risalto una veste cromatica affastellata da un colore rosso rubino scintillante. La palla passa subito dopo all’aspetto olfattivo, che comunica al naso un’ottima, voluttuosa e pluralistica performance di gioiosi profumi varietali, appartenenti in simbiosi alle due specie in questione, di cui alcuni sono perfino identici come vedremo poi. Per il Sangiovese concorrono essenze di amarena, prugna, scorza d’arancia, mora, viola, rosa, timo, eucalipto, menta piperita, canfora, incenso, caffè torrefatto, tabacco e pepe nero. Mentre per il Cabernet Sauvignon entrano in gioco umori varietali di peperone verde, foglia di pomodoro, baccelli di piselli e pepe verde, ma anche echi di menta piperita, eucalipto e caffè torrefatto similmente a quelli espressi dal Sangiovese. Impatto del sorso sulla lingua decisamente caldo, ma subito stemperato da un’ottima carica di freschezza. Sorso che poi si rivela avvolgente, pieno, vitale, tonico, solido, equilibrato, armonico, morbido, accondiscendente, polposo, profondo, sapido e balsamico. Trama tannica compiacente. Allure nobile ed aristocratica. Ne avrà ancora per molti anni. Retroaroma edonistico. Da provare su un piatto di pasta al ragù e porcellino sardo allo spiedo.
Con i vini sardi si gioca sempre al massimo livello e non si sbaglia mai, come nel caso presente. Personalmente, poi, sono follemente innamorato del Vermentino sardo, soprattutto quello di Gallura, che ritengo uno dei migliori bianchi italiani in assoluto. Vermentino, che, come si sa, in Italia è coltivato lungo la fascia costiera della Liguria, della Toscana e parte del Lazio e perfino della Puglia salentina. Mentre in Europa è allevato sotto diverse titolarità in Portogallo, Spagna e Francia, sempre in prossimità del mare.
Società Agricola Siddùra – Luogosanto (SS) – Località Siddùra
Tel. 079 6573027 – Fax 079 6573199– Cell. 348 9358121
marketing@siddura.com – www.siddura.com
Direttore tecnico: Mattia Piludu
Enologo: Dino Dini – Agronomo: Luca Vitaletti
Ettari vitati: 40– Bottiglie prodotte: 320.000
Vitigni: Cannonau, Carignano, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Vermentino e Moscato.
Scheda del 21 novembre 2023
di Enrico Malgi
Ci tengo a ribadire ancora una volta che mi piacciono molto i vini prodotti in Sardegna, frutto di una variegata gamma di eccellenti vitigni quasi tutti prettamente autoctoni.
Ogni anno, specialmente quando arriva il tempo dell’imbottigliamento, ho la fortuna di testare parecchie etichette aziendali, come nel caso presente in cui ho assaggiato quattro vini della Società Agricola Siddùra di Luogosanto in provincia di Sassari, due bianchi e due rossi.
Spèra (Fascio di Luce in gallurese) Vermentino di Gallura Docg 2022. Vermentino al 100% lavorato in acciaio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 14,00 euro.
Veste cromatica affastellata da un solare e goliardico colore giallo paglierino striato di giovani riflessi verdolini. Bouquet estasiante e propositivo, il quale si concede spudoratamente senza veli ad un naso decisamente arrogante e fremente, che procede impettito ad annusare variegati e molteplici profumi di pesca bianca, mela golden, albicocca, pera williams, melone cantalupo, clementina, banana, gelsomino, magnolia, costumanze di macchia mediterranea e fragranze generosamente speziate. In bocca penetra un sorso secco, fresco, morbido, scorrevole, equilibrato, leggero, delicato, elegante e sapido. Appeal cristallino, balsamico, affusolato e carezzevole. Può durare integro ancora per altri tre-quattro anni. Allungo finale persistente e gioioso. Da abbinare ad un piatto di Fregula sarda con frutti di mare e carne bianca.
Maìa (Magìa in vernacolo gallurese) Vermentino di Gallura Superiore Docg 2022. Vermentino in purezza. Maturazione in acciaio e parzialmente in rovere. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 23,00 euro.
Nel calice risalta un fulgido e prorompente colore giallo paglierino. Piglio aromatico portatore di intense e caparbie essenze di pesca gialla, mela renetta, pera abate, clementina, nespola, corbezzolo, lime, banana, ginestra, timo, mirto, caprifoglio, salsedine, pietra focaia, provvide captazioni speziate e balsamiche e/o sentori di alga marina. Impatto del sorso sulla lingua avvolgente, tagliente di freschezza, glicerico, aggraziato, invitante, incisivo, infiltrante, affascinante, plastico e succoso. Sviluppo palatale deliziosamente armonico, ben calibrato, raffinato, elegante e seducente. Vino meraviglioso che sfiderà il tempo ancora per altri cinque-sei anni. Chiusura persistente ed appagante. Da preferire su un risotto al radicchio, tagliere di salumi e formaggi sardi non troppo stagionati.
Erema Cannonau di Sardegna Doc 2022. Soltanto Cannonau maturato in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 14,00 euro.
Bicchiere tinto da un sontuoso colore rosso rubino già carico, nonostante la giovinezza del vino. Crogiolo complesso ed eterogeneo, del quale il naso è deputato ad aspirare gradevoli e sensitivi aromi di prugna, ciliegia, scorza d’arancia, ribes, fiori rossi e tutta la vasta gamma della tipica macchia mediterranea, unitamente a godibili captazioni speziate. Sulla lingua plana un sorso morbido, teso, sapido, armonico, succoso, minerale, elegante, ritmico e dinamico. Tannini rigorosamente sotto controllo. Gusto pieno, accattivante, fine, seducente, arioso, infiltrante e rotondo. Si può scommettere su un’ottima serbevolezza. Retroaroma molto persistente. Da provare su un piatto di spaghetti al pomodoro e carne rossa e bianca.
Bàcco Isola dei Nuraghi Carignano Igt 2022. Solo Carignano allevato nel sud-ovest della Sardegna. Maturazione per un anno in barrique. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 23,00 euro.
Livrea tinta da uno sfavillante e coreografico colore rosso rubino, riflesso di lampi purpurei. Fierezza aromatica bellamente affastellata da eterogeni ed infiltranti profumi ben focalizzati di ciliegia, prugna, mirtilli, ribes, more, mandorla, scorza d’arancia, carruba, tamarindo, funghi, violetta, lentischio, genziana, timo, cannella, chiodi di garofano e noce moscata, intersecati poi a svolazzi terziari di ottima costumanza. Approccio palatale avvolgente, goloso, glicerico, succoso, schietto, teso, equilibrato, strutturato, complesso, balsamico, pervasivo ed armonico, laddove il vino sfodera sapientemente ritmo e progressione. Solide le vibrazioni sapide. Tannini affusolati. Coté omogeneo, lineare, rotondo, fascinoso, stuzzicante e sfaccettato. Longevità tutta ancora da scoprire. Lo scatto finale impressiona per reattività e lunghezza. Da sposare ad un maialino arrosto e caprini sardi.
Niente da eccepire, come al solito i vini di Siddùra si fanno sempre preferire per la loro certificata affidabilità, per l’eccellenza delle etichette e/o per i prezzi molto contenuti.
Sede a Luogosanto (SS) – Località Siddùra
Tel. 079 6573027 – Fax 079 6573199– Cell. 348 9358121
marketing@siddura.com – www.siddura.com
Direttore tecnico: Mattia Piludu
Enologo: Dino Dini – Agronomo: Luca Vitaletti
Ettari vitati: 40– Bottiglie prodotte: 320.000
Vitigni: Cannonau, Carignano, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Vermentino e Moscato.
Scheda del 5 aprile 2023
di Enrico Malgi
Solitamente l’azienda vitivinicola sarda Siddùra mi dà l’occasione di assaggiare tutte le etichette dell’ultimo anno, ma questa volta invece ho dovuto “accontentarmi” di degustare soltanto due vini, un rosato ed un rosso. Ma va bene così per adesso.
Nudo Cannonau di Sardegna Rosato Doc 2022. Cannonau in purezza maturato in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 17,95 euro.
Solare la veste cromatica dipinta di un rosato ramato e languido che risalta nel bicchiere. Dall’espansivo e multiforme bouquet il naso attinge copiosi profumi che vanno a stuzzicare proditoriamente le narici, le quali sono “costrette” ad aspirare gradevoli fragranze di pompelmo rosa, mandarino, pesca gialla, albicocca, pera spadona, mela cotogna, fragola, rosa, sambuco, mirto, menta e salvia. Calibrate poi le credenziali speziate, che così vanno a completare tutto il quadro aromatico. In bocca penetra un sorso che apporta subito freschezza e morbidezza a lungo raggio. A ruota seguono poi percezioni gustative suadenti, rotonde, sapide, fruttate, eleganti ed intriganti. Progressione palatale avviluppante, carezzevole, leggiadra, docile e dinamica, insieme a movenze molto aggraziate. Affondo finale appagante. Da abbinare ad un risotto col pomodoro e l’immancabile pizza margherita.
Bàcco Carignano Isola dei Nuraghi Igt 2021. Carignano al 100% maturato per un anno in barriques e poi affinato in vetro per un altro anno. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 22,00 euro.
Nel bicchiere traspare uno sfavillante colore rosso rubino molto giovane e vivace. Mentre il vino si accosta al naso, riecheggiano subito alla mente solidali e goliardiche reminiscenze fruttate di ciliegia, prugna, mandorla, cassis, mirtilli e more, agganciate poi a svolazzi floreali di iris, viola e rosa e/o a captazioni vegetali di macchia mediterranea, tutti elementi ottimamente fusi tra di loro. Coriandoli speziati di pepe nero, chiodi di garofano e zenzero e suadenze terziarie ottimamente calibrate contribuiscono poi a perfezionare tutto il suggestivo registro olfattivo. Impatto del sorso sulla lingua caldo, profondo, avvolgente, schietto, glicerico, tagliente, scalpitante, potente, vibrante, armonico, sfaccettato, incisivo, strutturato e complesso. Spalla acida ben definita. Tannini ancora pervasivi, ma gradevoli al palato. Legno perfettamente dosato. Appeal sontuoso, seducente e fascinoso. Longevità a lunga scadenza. Chiusura persistente e godibile. Da preferire su in maialino allo spiedo e formaggi pecorini sardi stagionati.
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14 giugno 2022
di Enrico Malgi
Eccomi qui ancora una volta ad assaggiare gli ottimi vini dell’azienda sarda Siddùra di Luogosanto. Stavolta le novità inerente i nuovi millesimi sono soltanto tre: un rosato e due rossi.
Nudo Cannonau di Sardegna Rosato Doc 2021. Soltanto Cannonau fermentato in acciaio per quindici giorni. Maturazione sempre in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 12,50 euro.
Nel bicchiere traspare un brillante cromatismo rosato ramato. Dal composito crogiolo risaltano in primis goliardici profumi fruttati di clementina, pesca gialla, albicocca e melagrana, insieme ad un’avvincente amalgama di bacche del sottobosco. Caratteristici poi i sontuosi input floreali e vegetali, che da buoni amici si spartiscono le doviziose nuances di rosa, garofano, salvia, mirto, aneto e timo. In bocca fa il suo ingresso un sensitivo e goliardico sorso, che stupisce innanzi tutto per l’ottima freschezza, fedele alleata di solidali percezioni palatali di scorrevolezza, morbidezza, gradevolezza, rotondità, suadenza e sapidità. Souplesse slanciata, intrigante, fine, elegante e vezzosa. Affondo finale appagante. Perfetto l’abbinamento con la zuppa di pesce ed anche con un tagliere di salumi.
Estru Carignano Isola dei Nuraghi Igt 2021. Carignano in purezza lavorato in acciaio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 12,50 euro.
Etichetta nuova di Carignano, che come si sa è un vitigno che ha trovato il suo habitat naturale nel territorio del Sulcis nella parte sud-occidentale della Sardegna, lontano quindi dal comprensorio sassarese. Organoletticamente si presenta diverso rispetto al più diffuso Cannonau, col quale comunque condivide la palma di varietà a bacca rossa isolana più coltivata.
Bicchiere tinto da un colore rosso rubino intenso e sfavillante a dispetto della giovane età. Esemplare il sospiroso bouquet, dal quale un naso birichino ed indagatore aspira un pot pourri di gioiose fragranze di ciliegia, mirtilli, ribes, fiori rossi e vegetali freschi, unitamente a labili sentori speziati. Evidenti le credenziali salmastre. In bocca penetra un sorso di primo acchito molto acido, potente, corposo e vibrante, ma subito dopo per contraltare emerge anche uno stupefacente corollario di purezza gustativa, di vellutatezza, di perfetto equilibrio, di compostezza e di sapidità. Trama tannica godibile. Vino che non brilla certamente per eleganza e finezza, ma che comunque sa conquistare il palato con molte altre carte da mettere sul tavolo. Buona la serbevolezza. Sontuoso il fraseggio finale. Da preferire sui classici piatti della terragna cucina sarda.
Fòla Cannonau di Sardegna Riserva Doc 2019. Cannonau al 100%. Maturazione in acciaio ed affinamento in botte grande. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 21,50 euro.
Fulgida e nitida la rossa livrea rubineggiante. Ordinatamente calibrati i gradevoli e robusti afflati di amarena, prugna, cassis, more, viola e macchia mediterranea. Folte le captazioni speziate. Fierezza aromatica intrisa di solide effusioni di liquirizia, tabacco e balsamo. Bocca ampia ed accogliente, che riceve un sorso caldo, profondo, glicerico, tagliente, seducente, armonico, strutturato e sapido. La pregnanza gustativa è segnata da una trascinante progressione, che svela così una tattilità esuberante, scalpitante, affascinante, ariosa, infiltrante e rotonda. Legno ben dosato e non prevaricante. Trama tannica avvolgente ed ottimamente intessuta. Rigorosa ed espressiva la silhouette. Ne avrà ancora per molti anni. Chiusura tangibilmente persistente ed edonistica. Da provare su un agnello al forno al modo sardo e pecorino.
Vini affidabili quelli di Siddùra, che si confermano ancora una volta in grande spolvero per merito di un’azienda diventata ormai una sicurezza a livello regionale e nazionale.
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Ettari vitati: 33 – Bottiglie prodotte: 200.000
Vitigni: Cannonau, Carignano, Cagnulari, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Vermentino e Moscato.
22 gennaio 2022
di Enrico Malgi
Da alcuni anni a questa parte ho stabilito un ottimo rapporto con alcune aziende vitivinicole della Sardegna che mi danno la possibilità di assaggiare periodicamente vini davvero straordinari, connotati come sono da un alto livello qualitativo.
Quasi tutta la produzione regionale è incentrata sulla diponibilità di vitigni prettamente autoctoni che crescono soltanto su quest’isola, eccetto il Vermentino: Cannonau, Carignano, Bovale, Monica, Cagnulari, Muristellu, Tintillu, Nieddera, Vermentino, Nuragus, Nasco, Semidano, Granazza e Torbato, a cui si affiancano il Moscato e la Vernaccia e poche altre varietà alloctone nazionali ed internazionali.
Un’azienda ormai fidelizzata da tempo è quella di Siddùra di Luogosanto, che mi ha fatto degustare tre etichette di nuove annate, un bianco, un rosso ed un passito.
Maìa Vermentino di Gallura Superiore Docg 2020. Soltanto Vermentino maturato in acciaio e poi affinato in vetro. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale in enoteca di 21,50 euro.
Nel bicchiere si staglia uno splendido colore giallo paglierino già abbastanza carico e lucente. Bouquet intensamente affastellato da generosi e compositi profumi fruttati e floreali di mela, pera, pesca bianca, susina gialla, cantalupo, mandarino, banana, gelsomino e mimosa. Suadenze di macchia mediterranea e lievi costumanze speziate vanno poi a completare l’ottimo registro olfattivo. Sorso espansivo, secco, fresco, ambizioso, sapido, succoso, morbido e cristallino. Sviluppo palatale plasticamente elegante ed aggraziato, agrumato e balsamico, armonico e ben calibrato. Buona la serbevolezza. Finale decisamente appagante. Da provare sui classici piatti di mare sardi.
Erema Cannonau di Sardegna Doc 2020. Cannonau in purezza maturato in acciaio e boccia. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 11,50 euro.
Si tratta di un Cannonau giovane ed immediato, connotato da un colore rosso purpureo attraversato da imberbi schizzi violacei. Spettro aromatico dotato di un input piacevole e gioioso, che mette in mostra una grazia olfattiva di ottimo livello, ricca di fragranze fruttate piccole e medie, seguite subito dopo da voluttuose percezioni di fiori rossi e da sensitive captazioni di erbe aromatiche. Briciole speziate in sottofondo. In bocca penetra un sorso scorrevole, pulito, teso, comunicativo, deliziosamente fruttato, morbido, accomodante, seducente e ben bilanciato. Tannini sospirosi. Gusto elegante e reattivo. Discreta longevità. Chiusura ben calibrata. Da abbinare ad una zuppa gallurese e formaggi non troppo stagionati.
Nuali Moscato di Sardegna Passito Doc 2020. Moscato al 100% fatto appassire sulla pianta. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 21,50 euro la bottiglia di 375 ml.
Cromatismo segnato da un colore giallo oro luccicante. Estasiante la fierezza aromatica, che esibisce in primis profondi e deliziosi profumi di tanta buona frutta secca e matura: pesca, albicocca, prugna, fichi, uva passa, mandorla e datteri, insieme a pertinenze olfattive di miele di acacia, di vegetali e di spezie orientali. L’impatto del sorso sulla lingua è fresco, avvolgente, sospiroso, vellutato, leggero, elegante, raffinato e sontuosamente bilanciato. Percezione tattile delicata, fine, affusolata, ammaliante, sensuale, fascinosa e goduriosa. Affondo finale epicureo. Da sorseggiare su formaggi erborinati e dolci senza crema.
Sede a Luogosanto (SS) – Località Siddùra
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Vitigni: Cannonau, Cagnulari, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Vermentino e Moscato.
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