di Enrico Malgi
Non so se è colpa dell’isolamento, ma fatto sta che i vini della Sardegna (la seconda isola italiana per estensione posizionata proprio al centro del Mediterraneo occidentale e la più lontana dalla Penisola) pagano lo scotto di questa distanza, nel senso che spesso essi vengono snobbati e sottovalutati perché poco conosciuti dalla massa dei consumatori. Eppure qui vengono coltivati vitigni prettamente autoctoni dai quali si ricavano vini di grande eccellenza come il Cannonau, il Carignano ed il Vermentino, solo per citarne qualcuno.
E poi in tutto il territorio sardo insistono sicuramente ottime aziende vitivinicole che producono grandi vini. Una di queste è sicuramente quella di Siddùra (in dialetto gallurese significa “sella”, dalla forma delle colline su cui fianchi si arrampicano i filari dei vigneti), un’azienda giovane fondata nel 2008 dalla famiglia Gottesdiener e amministrata da Massimo Ruggero.
Da qualche anno ho il piacere di assaggiare sempre i vini delle nuove annate, com’è successo puntualmente anche stavolta: tre bianchi, due rossi ed un passito.
Spèra (Fascio di Luce in gallurese) Vermentino di Gallura Docg 2020. Vermentino al 100% lavorato in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 11,50 euro. Questo vino è stato recentemente premiato da Wine Spectator col punteggio di 90/100.
Colore giallo paglierino giovane e lucente e segnato da poi da lievi striature verdoline. Il bouquet espande in primis generosi profumi fruttati di pesca, mela golden, albicocca, pera, mandarino e/o quelli di una vasta gamma di drupe tropicali. Venature floreali, costumanze di macchia mediterranea e fragranze speziate s’intrecciano e si uniscono insieme gioiosamente. La ricettiva bocca accoglie un sorso secco, fresco, morbido, scorrevole, leggero, delicato, elegante e sapido. Appeal cristallino, balsamico, affusolato e carezzevole, che prelude ad un finale godibile e persistente. Da provare su un piatto di linguine allo scoglio e carne bianca.
Maìa (Magìa in gallurese) Vermentino di Gallura Docg Superiore 2019. Vermentino in purezza lavorato in acciaio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 21,50 euro.
Qui il colore vira già verso una tonalità di paglierino più carico. Edificante lo spettro aromatico che languidamente si propone al naso con serpeggiature ricche di ricordi profumati di pesca gialla, melone, banana, ananas, litchi, ginestra e gelsomino. Refoli di pietra focaia e nuances di erbe aromatiche. Impatto del sorso sulla lingua giustamente aggraziato, invitante, agrumato, teso, gaudente, minerale, iodato e succoso. Palato ottimamente registrato su toni plastici, soavi, infiltranti ed equilibrati. Appeal deliziosamente armonico e ben calibrato. Vino in piena fase di spinta, per cui è facile ipotizzare ancora quattro-cinque anni di vita. Chiusura leggermente amarognola ed appagante. Da Abbinare alla classica cucina di mare sarda e latticini.
Bèru (Nobile, Superiore) Vermentino di Gallura Docg Superiore 2016. Soltanto Vermentino lavorato in acciaio e barriques. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 34,50 euro.
Ecco qui un Vermentino dal passo lungo perché, come sta ormai succedendo spesso in Gallura per questa varietà, il vino è stato sottoposto ad un passaggio in barriques che così gli dona più complessità e longevità naturalmente.
Alla vista si presenta un colore giallo paglierino dorato e brillante. Il naso è messo subito in condizioni di captare voluttuose e variegate credenziali di pesca, nespola, mandorla, corbezzolo, agrumi, mimosa, glicine, magnolia, timo e salvia. In bocca fa il suo ingresso un sorso tagliente, succoso, incisivo, ricco di grande dinamismo e di un sapore di mare della Costa Smeralda. Progressione gustativa bene strutturata, complessa, affascinante, fruttata, speziata e mielosa. Il tutto regolato da un perfetto equilibrio. Longevità a lunga scadenza. Scatto finale edonistico e dotato di interminabile persistenza. Su piatti di mare naturalmente, ma va bene anche su piatti di terra senza pomodoro.
Fòla (Favola in gallurese) Cannonau di Sardegna Riserva Doc 2018. Cannonau al 100% lavorato in acciaio e botte. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 21,50 euro.
Nel bicchiere traspare un bel colore rosso rubino scintillante. Profilo olfattivo connotato da un ottimo pot pourri, che vede prevalere aggraziati ed ampi profumi di ciliegia, prugna, mora, ribes, rosa, viola, mirto, origano, cannella, chiodi di garofano, pepe e scorza d’arancio. All’appello non mancano poi preziose effusioni terziarie di china, resina, tabacco, liquirizia e balsamo. In bocca esordisce un sorso caldo, profondo, fine, sapido e godibilmente fresco. Tiro aggiustato da un’eccellente trama tannica. Tattilità gustativa avvolgente, morbida, armonica, ritmica, dinamica e materica. Retroaroma spaziale. Da preferire su un agnello cucinato al fuoco modo sardo e pecorini di media stagionatura.
Tìros (Vino) Colli del Limbara Igt 2016. Limited Edition. Blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Fermentazione, maturazione ed affinamento prima in serbatoi di acciaio e poi in piccoli fusti di rovere. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 34,50 euro.
Bicchiere tinto da un colore rosso rubino carico e dal quale sale un caleidoscopio di essenze profumate di frutti rossi e neri, in modo particolare amarena, prugna e mora. Umori floreali di viola, rosa e garofano. Gentilezze speziate di pepe nero e noce moscata si alleano con sentori di incenso, eucalipto, peperone verde, canfora e menta piperita. Impatto del sorso sulla lingua caldo, avvolgente, profondo, complesso, opulento e raffinato. Spalla acida bene impostata. Tannini gradevoli e corroboranti. Gusto pieno, fruttato, sapido e dovizioso di percezioni tattili edonistiche. Ancora più di un lustro di vita davanti a sé prima di raggiungere lo zenit. Su carni arrosto e formaggi stagionati.
Nùali (Novità) Moscato di Sardegna Doc Passito 2018. Soltanto Moscato, le cui uve vengono lasciate appassire sulla pianta. Fermentazione e maturazione in acciaio. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale della bottiglia di 375 ml 21,50 euro.
Luccichii dorati e brillanti lanciano un bel messaggio visivo dal bicchiere. Spettro aromatico espansivo e coinvolgente, che si apre al naso sciorinando tutti i suoi copiosi e deliziosi profumi. Dall’ampio crogiolo, come dal cilindro di un mago, escono fuori pregevoli nuances di frutta fresca, secca e candita in egual misura: albicocca, pesca, clementina, maracuja, fichi, nocciola, mandorla, datteri e uva passa. Rigurgiti vegetali di salvia, timo e rosmarino rinfrescano poi l’olfatto. Ed ancora gioiosi rimandi di camomilla, scorza di arancia, zenzero e miele. Sorso aromatico, avvolgente, pulito, elegante, sapido, minerale, seducente e vellutato. Un’ottima tensione acida bilancia perfettamente la contenuta componente dolciastra. Un gusto ammaliante ed intenso anticipa una chiusura persistentemente epicurea. Un passito perfetto sui dolci di Pasqua e/o su formaggi erborinati.
Ennesima prova di forza di Siddùra, che così si conferma ai vertici della viticoltura sarda.
Sede a Luogosanto (Ot) – Località Siddùra
Tel. 079 6573027 – Cell. 3489358121
info@siddura.com – www.siddura.com
Amministratore delegato: Massimo Ruggero
Enologo: Dino Dini – Agronomo: Luca Vitaletti
Ettari vitati: 33 – Bottiglie prodotte: 200.000
Vitigni: Cannonau, Cagnulari, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Vermentino e Moscato.
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