di Enrico Malgi
L’ho già affermato altre volte e lo ribadisco ancora: ho un debole per i vini sardi, non ci posso fare niente mi piacciono tutti e basta. Oltretutto alcuni vitigni autoctoni attecchiscono solo in Sardegna, come il Cannonau, il Carignano, il Bovale, la Monica, il Nuragus, il Nasco ed altri ancora. A scanso di equivoci, per essere comunque più preciso, bisogna sottolineare che le prime due specie sopracitate sono allevate con altri nomi in Italia ed anche all’estero, ma resta il fatto che proprio in Sardegna esse hanno trovato il loro habitat ideale.
Non c’è da stupirsi, quindi, se nell’occasione mi sono dedicato alla degustazione di nove bottiglie di nuove annate della Cantina Santadi Società Cooperativa Agricola nata nel 1960, come per mia fortuna accade spesso.
Pedraia Nuragus di Cagliari Doc 2023. Soltanto Nuragus, il più antico vitigno sardo. Raccolta delle uve ritardata fino a metà ottobre. Acciaio, cemento e vetro per alcuni mesi per la maturazione ed affinamento del vino. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di circa 10,00 euro.
Nel calice occhieggia un solare e giovane colore giallo limpido e luminoso, appena riflesso di verde clorofilla. Espansivo e molto interessante il bouquet, dal quale il naso attinge intensi e gradevoli profumi, che di primo acchito riguarda un ottimo fruttato di mela verde, clementina, albicocca, nespola, melone bianco, mandorla e nocciola. Di seguito risaltano poi conniventi aromi di ginestra, gelsomino, erbe aromatiche e minimali spezie orientali. In bocca penetra un sorso invitante, goloso, fresco, secco, succoso, sapido, suadente, delicato, elegante, morbido e beneequilibrato. Scatto finale molto godibile. Perfetto in abbinamento ad un piatto di vermicelli a vongole e caprini sardi.
Villa Solais Vermentino di Sardegna Doc 2023. Blend di Vermentino all’85% e salgo di Nuragus. Vendemmia effettuata tra settembre ed ottobre. Affinamento in acciaio per alcuni mesi. Tasso alcolico fi tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 10,00 euro.
Alla vista si appalesa uno splendente ed imberbe colore giallo paglierino. Spettro aromatico depositario di caratteristici e promiscui profumi, che si approcciano al naso per trasmettere input olfattivi di
mela golden, pesca bianca, mandarino, papaya, mango, mimosa, sambuco, tiglio, salvia e zenzero. Percezioni iodate. In bocca esordisce un sorso gradevole, scorrevole, succoso, secco,tagliente, infiltrante, gioioso, morbido, affascinante, raffinato, cristallino, rotondo, flessuoso, sfizioso, elegante, reattivo e dinamico.
Movenze ottimamente aggraziate. Chiusura totalmente appagante, edonistica e leggermente amarognola. C’è da scommettere su una lunga serbevolezza. Da provare su un risotto alla pescatora e carne bianca.
Cala Silente Vermentino di Sardegna Doc 2023. Vermentino in purezza. Vendemmia effettuata tra settembre ed ottobre. Affinamento in vasche di cemento. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di circa 13,00 euro.
Nel calice brilla un luminoso ed affascinante colore giallo paglierino carico, quasi dorato. La fierezza aromatica si distingue subito per la proposizione di una fitta trama di fragranze, che subito attaccano le narici rimembrando dolci effusioni di mela renetta, albicocca, banana, mango, glicine, magnolia, erbe officinali e captazioni speziate. Approccio palatale lodevolmente ritmato, sensitivo, succoso, plastico, goliardico, fresco, ammaliante, arrotondato, agrumato, elegante, delizioso, cristallino ed adamantino. Gusto avvincente, arioso, propositivo e ficcante. Carattere invitante e goloso. Buona la serbevolezza. Scatto finale gaudente. Da preferire su un classico piatto di mare come la fregula con frutti di mare e zafferano e/o su un tagliere di salumi sardi.
Villa di Chiesa Valli di Porto Pino Igt 2022. Blend di vitigni a bacca bianca sardi e saldo di Chardonnay. Raccolta delle uve che inizia a fine agosto con lo Chardonnay e termine ad inizio di ottobre con le altre varietà. Fermentazione in barriques. Affinamento sempre in barriques. Gradazione alcolica di quattordici gradi e mezzo. Prezzo finale di 24,00 euro.
Occhi lustrati da una perfetta visione, che mette a fuoco un luccicante colore dorato.
Il piglio olfattivo è detentore di una “summa” di profumi, che esplicitano in modo netto compositi effluvi di pera spadona, nespola, albicocca, pesca gialla, melone cantalupo, frutto della passione, ananas, nocciole, mandorle tostate, avocado, mango, agrumi canditi, fiori d’arancio, tiglio, salvia, miele, burro fuso, zucchero filato, sospiri speziati e reminiscenze terziarie. In bocca entra un sorso caratterialmente fresco, genuinamente morbido, gioiosamente salmastro, gradevolmente sapido e teneramente voluttuoso. Articolazione palatale fine, lineare, rotonda, fruttata e speziata. Retroaroma edonisticamente lungo. Un grande vino davvero, che ho assaggiato sull’ottima cucina di mare alla Taverna del Mozzo di Marina di Camerota, tra cui un’impedibile orata al sale.
Tre Torri Rosato Carignano del Sulcis Doc 2023. Carignano al 100%. Vendemmia effettuata tra metà settembre ed inizio di ottobre. Macerazione sulle bucce per 15 ore. Affinamento in acciaio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 9,00 euro.
Alla vista si appalesa un brillante colore rosato salmonato.
Ricco e caratteristico il crogiolo, dal quale si sprigionano voluttuosi profumi di amarena, pompelmo rosa, chinotto, melagrana, fragola, lamponi, piccole drupe del sottobosco, petali di rosa, mirto, cannella e zenzero. Bocca molto ricettiva, che accoglie un sorso scorrevole, teso, glicerico, succoso, pulito, suadente, minerale, vellutato, carezzevole, felpato e seducente. Portamento elegante, stuzzicante, intrigante, leggiadro, grazioso, ammaliante ed avviluppante. Chiosa finale deliziosa. Compagno ideale di una bella zuppa di pesce e pizza margherita.
Noras Cannonau di Sardegna Doc 2021. Blend di Cannonau al 90% e saldo di Carignano. Raccolta delle uve a fine settembre. Maturazione in acciaio e poi transito in barriques di secondo passaggio per sei mesi. Affinamento in vetro per altri sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 14,00 euro.
Calice tinto da uno sfavillante e canonico colore rosso rubino. Nitido e rigoroso il profiloaromatico portatore di una variegata e molteplice connotazione di ottimi profumi, con in prima linea sentori fruttati di visciola, susina nera, carruba e piccole drupe del sottobosco. In prosieguo il naso riesce a captare poi preziosi afflati di rosa, viola, erbe aromatiche, spezie orientali e percezioniterziarie. In bocca fa il suo ingresso un sorso
caldo, tagliente, morbido, incisivo, sfrontato, intrigante, balsamico, glicerico, minerale e bene strutturato. Tannini gradevolmente affusolati.
Contatto palatale di bella definizione così esuberante, affascinante, suggestivo, seducente, rotondo e dinamico. Buona la serbevolezza. Fraseggio finale godibilissimo. Da preferire sugli ottimi piatti della cucina di terra sarda.
Grotta Rossa Carignano del Sulcis Doc 2022. Carignano al 100%. Vendemmia effettuata tra finesettembre e metà ottobre. Acciaio e cemento per la maturazione del vino. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 10,00 euro.
Veste cromatica gioiosamente segnata da un fulgido colore rosso rubino. Al naso si approcciano fervide e complesse essenze di tanta buona frutta fresca della pianta e del sottobosco, unitamente ad intense credenziali floreali e vegetali di ottima levatura. Minimali poi le percezioni olfattive di parcelle puramente speziate. Bocca larga ed ospitale, che accoglie un sorso fresco, arrotondato, schietto, costumato, infiltrante, aggraziato, affascinante, sapido, fruttato e detentore di una carica tannica gradevole ed ottimamente distribuita. Gusto armonico, equilibrato, solido, vitale, avvincente e stuzzicante. Serbevolezza tutta ancora da scoprire. Va bene su un piatto di pasta al sugo e caprini sardi
non molto stagionati.
Rocca Rubia Carignano del Sulcis Riserva Doc 2021. Soltanto Carignano vendemmiato tra fine settembre e metà ottobre. Affinamento prima in acciaio e poi in barriques di rovere francese di primo e secondo passaggio per circa un anno, a cui fa seguito l’elevazione in boccia per alcuni mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di circa 20,00 euro.
Livrea ottimamente dipinta da uno scintillante colore rosso rubino sicuramente più concentratorispetto alle altre due bottiglie rosse precedenti.
Bouquet affastellato da un ottimo mix di profumi, che vanno all’assalto di un naso molto disponibile e consenziente, deputato quindi a certificare articolati e pluralistici aromi di marasca, prugna,
scorza d’arancia, more, mirtilli, ribes, violetta, timo, mirto, zenzero, chiodi di garofano, tabacco liquirizia, cuoio, grafite e goudron.
Vino corposo, vibrante, voluminoso, caldo, espressivo, complesso, balsamico, sapido, glicerico, schietto e dinamico. Ottima la spalla acida, che alimenta una favorevole freschezza per tutto il cavo orale. Tannini ben calibrati. Coté sfaccettato, composito e sontuoso. Potenzialità di conservazione a lunga scadenza. Perfetto l’abbinamento su un piatto di
malloreddus e tagliata di carne arrosto.
Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore Doc 2020. Carignano al 95% ed una punta di Bovaleddu (Bovale). Uve raccolte tra fine settembre e metà ottobre. Maturazione in acciaio e poi passaggio in barriques di rovere francese per circa un
anno e mezzo. Affinamento in bottiglia per un anno. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 43,00 euro.
Ecco qui un eccellente ed identitario vino rosso del Sulcis, vanto di tutta la Sardegna.
Alla vista si appalesa una sfavillante tonalità di rosso granato. Piglio aromatico riccamente affastellato da un accumulo di superbi e poliedrici profumi, che rimembrano la ciliegia, la prugnasecca, i fichi, le mandorle, la carruba, il cassis, le more, la viola, la menta, l’alloro, la cannella, ilpepe nero, l’anice e la noce moscata. In appresso risaltano poi gentilizie terziarie di caffè torrefatto, cioccolato fondente, china, incenso, cacao e ricordi empireumatici. In bocca arriva un sorso avvolgente, caldo, austero, imponente, profondo, carnoso, scalpitante, materico, scattante,
tagliente di freschezza e morbido. Legno ben dosato. Impalcatura tannica di ottimo spessore. Espansione palatale cementata da un appeal sensuale, intrigante e voluttuoso. Longevità infinita. Retroaroma impagabile, performante e persistente. Da provare su un piatto di lasagne al forno e porceddu allo spiedo al modo sardo.
Come di consueto ho assaggiato una batteria di magistrali vini sardi, specchio fedele del vocato territorio sud-occidentale del Sulcis, patria indiscussa del dell’autoctono rosso Carignano e di cui la Cantina Santadi con la sua magnifica produzione contribuisce validamente ad elevarne la consolidata qualità. Senza dimenticare ovviamente anche l’allevamento di altre importanti specie varietali sempre in auge.
Cantina Santadi – Società Cooperativa Agricola
Via Giacomo Tachis, 14 – Santadi Sud Sardegna
Tel. 0781 950127 – Fax 0781 950012
Presidente: Antonello Pilloni
info@cantinadisantadi.it – www.cantinadisantadi.it
Enologo: Riccardo Curreli con la consulenza di Giorgio Marone
Ettari vitati: 650 – Bottiglie prodotte: 1.800.000
Vitigni: Carignano, Cannonau, Bovale Sardo, Monica, Sangiovese, Vermentino, Nuragus, Nasco e Chardonnay.
Scheda 8 maggio 2022
di Enrico Malgi
La Cantina Santadi è una cooperativa del Sulcis, collocata nel sud-ovest della Sardegna. E’ nata nel 1960 con appena venti soci fondatori, con l’intento di valorizzare i vitigni locali ed in particolar modo il Carignano, una varietà a bacca rossa tipicamente territoriale, senza tralasciare tuttavia la coltivazione di altre specie sarde come il Vermentino, il Nuragus, il Nasco, la Monica e l’onnipresente Cannonau. Nel 1980 avviene la svolta decisiva attraverso la collaborazione con il grande enologo piemontese Giacomo Tachis, che nel corso degli anni porterà questa cooperativa a raggiungere risultati di grande prestigio nazionale. Attualmente la Cantina Santadi può contare su circa 200 soci conferitori, su 650 ettari vitati e 1.800.000 bottiglie prodotte mediamente ogni anno.
Recentemente ho potuto assaggiare nove ottime bottiglie di vino di nuove annate, come succede da qualche anno a questa parte.
Pedraia Nuragus di Cagliari Doc 2022. Soltanto Nuragus. Uve raccolte a metà ottobre. Maturazione in acciaio e poi in vasche di cemento. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di circa 9,00 euro.
Nel calice si staglia un luminoso e giovane colore giallo paglierino attraversato da riflessi verdolini. Dal promiscuo e sensitivo bouquet si espandono delicati profumi di albicocca, pesca, melone cantalupo, mandarino, mela verde, ginestra ed erbe aromatiche. Sottofondo gradevolmente speziato. In bocca penetra un sorso goloso, fresco, ammiccante, sapido, morbido, elegante, succoso, agrumato, equilibrato e gioioso. Scatto finale certamente godibile. Da abbinare a piatti a base di pesce senza pomodoro e latticini freschi.
Villa Solais Vermentino di Sardegna Doc 2022. Vermentino in purezza vendemmiato tra fine agosto ed inizio di settembre. Affinamento in acciaio e vasche di cemento. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di circa 9,00 euro.
Veste cromatica segnata da un colore giallo paglierino lambito da lampi verde clorofilla. Timbro olfattivo depositario di un pot pourri di essenze fruttate di pesca bianca, pera, nespola, clementina, mango e banana, a cui si agganciano subito echi floreali di mimosa e di gelsomino e percezioni vegetali di mirto e di menta, insieme a gentili proposizioni speziate. In bocca entra un sorso scorrevole, secco, agile, teso, accomodante, arrotondato, glicerico, affascinante ed anche elegante nel suo sicuro incedere. Da bere giovane. Chiusura su toni molto appaganti. Da preferire su un risotto ai frutti di mare e carne bianca.
Cala Silente Vermentino di Sardegna Doc 2022. Vermentino al 100% vendemmiato ad inizio di settembre. Anche qui maturazione in acciaio e cemento. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di circa 11,00 euro.
Nel bicchiere traspare un colore giallo paglierino, riverberato di una luce verde. Dal plastico crogiolo si sprigionano sontuosi e multipli afflati di pesca gialla, mela renetta, melone bianco, mandorla, frutto della passione, papaya, lime, biancospino, tiglio, salvia, cannella e salsedine. In bocca esordisce un sorso rinfrescante, gentile, glicerico, felpato, succoso, aggraziato, iodato, suadente, soave, cristallino, elegante e balsamico. Tensione palatale raffinata, seducente, ariosa e scattante. Fraseggio finale edonistico. Perfetto sulla classica cucina di mare sarda.
Villa di Chiesa Bianco Valli di Porto Pino Igt 2021. Blend di Chardonnay e Vermentino. Uve raccolte tra metà agosto e metà settembre. Maturazione in barriques per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di circa 21,00 euro.
Coreografico il brillante colore giallo dorato che serpeggia nel bicchiere. Spettro aromatico decisamente coinvolgente e gioioso, che regala al naso una molteplicità di effluvi, in cui spiccano particolarmente quelli fruttati di pera spadona, mela, agrumi, nocciole, mandorle tostate, avocado e mango. Sentori floreali e vegetali, insieme a frammenti speziati vanno poi a completare tutto il quadro olfattivo. Sorso accattivante, avvincente, fresco, morbido, rotondo, sapido, boisé, voluttuoso, caratteriale, vitale e nitidamente dinamico. Gusto estremamente lineare ed implementato poi da una connotazione di grande finezza. Retroaroma impagabile. Da preferire su un piatto di vermicelli a vongole e formaggi freschi.
Tre Torri Rosato Carignano del Sulcis Doc 2022. Solo Carignano vendemmiato tra agosto e settembre. Maturazione in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Pezzo finale di circa 9,00 euro.
Luminoso il ramato colore che si scruta nel calice. Elegiaco il bouquet, dal quale si sprigionano eccellenti e variegati profumi di amarena, fragola, melagrana, chinotto, drupe del sottobosco, rosa tenue, glicine, erbe aromatiche e festanti impulsi iodati e speziati. Impatto del sorso sulla lingua fresco, pulito, fruttato, succoso, vellutato, acido, reattivo, fragrante, rotondo, sapido e minerale. Souplesse elegante, seducente, gradevole, intrigante e stuzzicante, impreziosita poi da un garbato vezzo di pura morbidezza. Affondo finale pervasivo. Da consumare su un tagliere di salumi sardi e sulla classica pizza margherita.
Grotta Rossa Carignano del Sulcis Doc 2021. Carignano in purezza. Raccolta delle uve tra inizio settembre e metà ottobre. Maturazione in vasche di cemento per alcuni mesi. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di circa 9,00 euro.
Bicchiere tinto da uno sfaccettato colore rosso rubino luminoso. Timbro aromatico portatore di evolutive e variegate credenziali di marasca, ribes, mirtilli, corbezzolo, violetta, muschio, noce moscata, anice e zenzero. Sentori iodati ed afflati terziari si ritagliano giustamente il loro spazio vitale. Sorso accattivante, suggestivo, profondo, complesso, fruttato e detentore di un’ottima carica di freschezza. Tessuto tannico solido e dinamico. Legno ben dosato. Buona la serbevolezza. Sviluppo palatale vibrante, sapido, armonico e gioioso. Chiusura decisamente piacevole. Va bene su un piatto di pasta al ragù e pecorino sardo semistagionato.
Noras Cannonau di Sardegna Doc 2020. Cannonau al 100% raccolto a settembre. Maturazione in barriques per sei mesi e poi affinamento in boccia per altri sei mesi. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di circa 14,00 euro.
Alla vista si presenta un colore rosso rubino, attraversato da giovani lampi purpurei. Bouquet intensamente affastellato da elegiaci profumi fruttati di drupe della pianta e del sottobosco, agganciati a plurime credenziali di scorza d’arancia, rosa, viola, mirto, tamarindo, cannella, pepe e chiodi di garofano. Non mancano all’appello poi anche sensitive costumanze terziarie di ottima caratura. In bocca esordisce un sorso di eccellente spessore, focoso, caldo, impetuoso, esuberante, strutturato e prorompente, arginato però da una bella botta acida che contribuisce così ad alimentare una beva fresca e gradevole. Evoluzione tannica perfettamente in linea. Legno bene integrato. Gusto avvolgente, infiltrante, sapido, rotondo, armonico, balsamico, speziato, fruttato e dinamico. Serbevolezza a lunga scadenza. Il finale è decisamente appagante e persistente. Da abbinare ad una grigliata di carne e formaggi sardi.
Rocca Rubia Carignano del Sulcis Riserva Doc 2020. Soltanto Carignano vendemmiato tra inizio settembre e metà ottobre. Maturazione per un anno in barriques e poi elevazione in bottiglia per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di circa 20,00 euro.
Livrea affastellata da un sontuoso cromatismo rosso rubino, che vira già verso un lucente colore granato, appena attraversato da lampi purpurei. Estremamente espressivo e complesso il coreografico bouquet, che sciorina da par suo raffinati e molteplici profumi che vanno ad allietare gradevolmente le narici. L’incipit è appannaggio di ordinate fragranze di visciola, prugna, mela, mandorla fresca, cassis, mirtilli e more, che si contendono l’approvazione di un naso molto disponibile alla bisogna. In seguito vengono rimarcati poi caratteristici svolazzi di fiori rossi, di macchia mediterranea e di spezie orientali, nel mentre si propongono all’olfatto gentili minuzie terziarie. In bocca penetra di primo acchito un sorso focoso, vibrante, corposo e bene strutturato, ma che poi si rivela anche armonioso, accattivante, schietto, arrotondato, glicerico, permissivo, accomodante, sapido e sontuosamente fresco. Trama tannica bene evoluta. Percezione tattile equilibrata, sfaccettata, godibile e dinamica. Ottima la capacità di resistere al tempo. Scatto finale sicuramente persistente e goloso. Da abbinare alla classica cucina terragna sarda.
Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore Doc 2019. Blend di Carignano in maggioranza e saldo minoritario di Bovale. Raccolta delle uve tra inizio settembre e metà ottobre. Affinamento per un anno e mezzo in barriques e poi elevazione in vetro per un anno. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di circa 43,00 euro.
Alla vista si presenta uno scintillante colore rosso rubino vivo e luminoso. Intriganti e sospirosi gli eterei e variegati profumi che si svelano al naso, presentandosi come ambasciatori di un territorio privilegiato come quello del Sud Sardegna. In primis ecco qui concretizzarsi svolazzi fruttati di ciliegia, prugna, mirtilli, cassis, more, fichi e mandorle, che vanno subito a stuzzicare le narici, intrecciati poi a voluttuose e coreografiche pregnanze floreali, vegetali e speziate, insieme a goliardici sbuffi di godibile terziarità. In bocca penetra un sorso sicuramente caldo, che assicura così la sua giusta protezione al palato. Percezione tattile tagliente, strutturata, armonica e morbida. Ottima la componente tannica, che si manifesta con riverita gentilezza. Legno non prevaricante. Retroaroma persistentemente godurioso. Da provare su in maialino arrosto al modo sardo e su formaggi caprini locali.
Una batteria di vini davvero eccellenti questi di Cantina Santadi, che rappresentano compiutamente il fortunato areale del Sulcis, che può contare su una sfilza di vitigni prettamente locali, in modo particolare due grandi entità varietali come il Vermentino a bacca bianca ed il Carignano a bacca rossa.
Cantina Santadi – Società Cooperativa Agricola
Presidente dal 1976: Antonello Pilloni
Via Giacomo Tachis, 14 – Santadi – Sud Sardegna
Tel. 0781 950127 – Fax 0781 950012
info@cantinasantadi.it – www.cantinasantadi.it
Enologo: Riccardo Curreli – Consulente: Giorgio Marone
Ettari vitati: 650 – Bottiglie prodotte: 1.800.000
Vitigni: Carignano, Cannonau, Bovale, Monica, Sangiovese, Vermentino, Nuragus, Nasco e Vermentino.
22 agosto 2022
di Enrico Malgi
Quando si parla di Cantine Sociali la gente storce il naso, pensando che i vini prodotti, pur venduti a prezzi molto convenienti, non siano ottimali. Ed invece bisogna distinguere da cantina a cantina, perché spesso capita di riscontrare prodotti di assoluta qualità come nel caso della Cantina Santadi, una cooperativa sarda sorta nel 1960 che confeziona vini eccellenti e pluripremiati e che ha avuto la fortuna di potersi avvalere in un passato non molto remoto della consulenza del grande enologo piemontese Giacomo Tachis, venuto a mancare nel 2016 ed a cui è stato dedicato poi la via dove insiste la Cantina.
Ogni anno ho il privilegiato compito di assaggiare in anteprima le nuove annate aziendali, come in questo caso specifico, in cui ho degustato ben nove etichette.
Pedraia Nuragus di Cagliari Doc 2021. Soltanto uve Nuragus raccolte verso la metà di ottobre. Acciaio e cemento per qualche mese per la maturazione del vino. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 8,00 euro.
Si tratta di un vitigno raro a bacca bianca prettamente sardo. Nel calice si scorge un luminoso colore giallo paglierino, leggermente striato di lampi verdolini. Interessante l’ottimo bouquet, dal quale si espandono voluttuosi e pluralistici profumi di pesca gialla, albicocca, pera, mela verde, clementina, e gelsomino, insieme ad afflati di macchia mediterranea. In bocca entra un sorso secco, fresco, delicato, comunicativo, accomodante, leggero, soave, suadente, sapido e piacevolmente morbido. Da bere giovane. Allungo finale decisamente appagante. Ottimo l’abbinamento con la bottarga e/o con latticini.
Villa Solais Vermentino di Sardegna Doc 2021. Blend di Vermentino all’85% e saldo di Nuragus. Affinamento in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 8,00 euro.
Nel bicchiere serpeggia un colore giallo dorato e luminoso. Spettro aromatico intensamente affastellato da un plastico caleidoscopio di pesca bianca, melone bianco, mandarino, nespola, mandorla, mimosa, magnolia, zagara, timo, rosmarino ed origano. Spunti iodati e sentori speziati. In bocca penetra un sorso scorrevole, teso, glicerico, succoso, infiltrante, elegante, agrumato e goloso. Contatto palatale flessuoso, armonico, raffinato, carezzevole, sfizioso, accattivante e reattivo, che anticipa una chiusura del tutto soddisfacente. Da consumare su un piatto di malloreddus e carne bianca.
Tre Torri Rosato Carignano del Sulcis Doc 2021. Carignano al 100%. Contatto pellicolare per una quindicina di giorni. Affinamento in acciaio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 8,00 euro.
Veste cromatica segnata da un brillante colore rosato corallino. Il sensitivo crogiolo catalizza subito tutta l’attenzione di un naso molto attento e disponibile. Significativo, quindi, l’opportuna aspirazione di intense e modulate nuances di visciola, pompelmo rosa, sottobosco, petali di rosa, bacche mediterranee e giocosi afflati speziati. Sorso subito fresco, garbato, gradevole, vezzoso, elegante, vellutato, succoso, sapido e seducente. Silhouette slanciata, affabulatrice, accattivante e stuzzicante. Fraseggio finale appagante. Ottimo per accompagnare una bella zuppa di pesce e tagliere di salumi sardi.
Antigua Monica di Sardegna Doc 2021. Blend di Monica all’85% e saldo di Carignano. Maturazione in vasche di cemento. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 8,00 euro.
Alla vista si manifesta un vivo colore rosso rubino striato di giovani lampi purpurei. Accattivante e gradevole l’imberbe bouquet, che sciorina guizzanti sussurri di marasca, susina nera, fragola, fiori rossi e vegetali freschi. In bocca arriva un sorso bello morbidito e fresco, sapido e gentile, armonico e rotondo. Trama tannica affusolata e piacevole. Ritmo ben cadenzato. Souplesse ottimamente ricamata, fascinosa, fine e seducente. Discreta la serbevolezza. Retroaroma abbastanza lungo. Da spendere su minestre di legumi e formaggi a media stagionatura.
Noras Cannonau di Sardegna Doc 2019. Blend di Cannonau al 90% e saldo di Carignano. Uve raccolte a fine settembre. Maturazione in barriques di secondo passaggio per sei mesi e poi affinamento in vetro per altri sei mesi. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 13,00 euro.
Vino identitario ed emblematico di tutta la Sardegna il Cannonau (come il Vermentino) e, quindi, supera ogni ostacolo territoriale mettendo così d’accordo ogni frangia puramente locale.
Livrea punteggiata da un colore rosso rubino consistente e lucente. Approccio olfattivo decisamente interessante, laddove il vino esprime subito una sontuosa connotazione bene equilibrata tra i serrati profumi fruttati e floreali in egual misura. Il naso riesce poi a captare credenziali di marasca, prugna, confettura di frutti di bosco, rosa e viola, insieme ad altri descrittori aromatici riguardanti essenze di erbe aromatiche, percezioni speziate ed umori terziari. Sorso tagliente, incisivo, sfrontato, intrigante, balsamico, glicerico, minerale e strutturato. Tannini godibili. Appeal ampio, rotondo e dinamico. Longevità tutta da scoprire. Scatto finale imperioso. Da consumare sulla classica cucina di terra sarda.
Grotta Rossa Carignano del Sulcis Doc 2020. Soltanto Carignano. Maturazione in vasche di cemento per alcuni mesi. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di 8,00 euro.
Bicchiere tinto da un fulgido colore rosso rubino molto giovane. Il naso viene subito investito da caratteristiche cadenze olfattive di tanta buona roba. L’incipit è appannaggio di svolazzi di frutta fresca della pianta e del sottobosco, agganciati poi a coriandoli floreali di iris e di garofano ed a giocosità vegetali di pura espressione mediterranea. In bocca fa il suo ingresso un sorso schietto, immediato, approcciabile, costumato, aggraziato e sapido. L’ottima spalla acida regala tanta buona freschezza, mentre i sospirosi tannini contribuiscono a tenere desta l’attenzione palatale. Coté sontuoso, arricchente e godibile. Buona la serbevolezza. Il finale è abbastanza persistente. Perfetto su un piatto di pasta al ragù e tagliata di carne arrosto.
Rocca Rubia Carignano del Sulcis Riserva Doc 2019. Carignano al 100% vendemmiato a metà ottobre. Maturazione prima in acciaio e poi in barriques di primo e secondo passaggio per un anno. Affinamento in boccia per altri mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 18,00 euro.
Qui l’asticella comincia ad alzarsi in modo esponenziale, perché il vino risulta essere più complesso, più strutturato e più compatto, pur mantenendo inalterata un’ottima freschezza e tannini sempre gradevoli. Il colore è decisamente più concentrato ed i profumi diventano ancora più espansivi e sospirosi, ricchi come sono di deliziosi afflati di more, mirtilli, ribes, ciliegia, violetta, zenzero, noce moscata, liquirizia, cuoio e goudron che fanno a gara per emergere. Così come le voluttuose e profonde percezioni tattili che si rivelano calde, voluminose, corpose, potenti, speziate, balsamiche ed austere. Di contraltare, però, il sorso è ben delineato, morbido, sapido e dinamico. Vino che può durare molti anni ancora. Chiosa finale appagante. Da abbinare ad un maialetto arrosto e pecorino sardo.
Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore Doc 2018. Carignano al 95% e briciole di Bovaleddu. Maturazione in barriques per circa un anno e mezzo. Elevazione in vetro per un anno. Volume alcolometrico di quindici gradi. Prezzo finale di 43,00 euro.
E che dire di questo vero fuoriclasse che mi ha letteralmente conquistato con una favolosa composizione organolettica, a cominciare da un colore granato sfavillante e poi da una tavolozza aromatica così ricca e sontuosa? Ciliegia, prugna, fichi, mandorle, fragola, cassis, carruba, scorza d’arancia, fiori appassiti, mirto, menta, cannella, chiodi di garofano e pepe nero. Vi basta questo elenco? No, certo che no. Ed allora ecco respiri di tabacco, liquirizia, caffè torrefatto, cioccolato fondente, china e grafite. Tuttavia è in bocca che il vino stupisce maggiormente, con un sorso che si rivela avvolgente, caldo, sfaccettato, morbido e chiaramente fresco. E poi è anche fine ed elegante, nonostante il Carignano in generale sia considerato latente su questo versante. Un vino davvero monumentale ed impressionante per pulizia, rotondità, possanza, austerità, intensità e complessità. Legno bene integrato. Tannini magistrali. Longevità infinita. Un vino straordinario questo Terre Brune, che regala un’emozione allo stato puro. Con che lo abbiniamo? Soprattutto con la tipica cucina di terra sarda, ma per la sua versatilità, morbidezza e finezza va bene anche su un piatto di polipetti alla luciana. Provate e pio mi direte.
Latinia Vino da Uve Stramature 2017. Un blend di uve a bacca bianca tipiche del Sulcis raccolte stramature nell’antica vigna latina. Maturazione prima in acciaio e poi in barriques di rovere francese di terzo passaggio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 21,00 euro la bottiglia di 375 ml.
Colore ambrato brillante. L’effetto aromatico mette in evidenza spunti olfattivi di ottima presa, declinando deliziosi profumi di frutta secca e candita soprattutto, come l’albicocca essiccata, la mandorla, la nocciola, i fichi e l’uva sultanina. Rinfrescanti i profumi di erbe aromatiche, unitamente a sentori mielosi e speziati che così completano tutto l’ampio quadro di fragranze. Il comparto gustativo si apre con una bella spolverata di acidità, che alita tanta freschezza per tutto il cavo orale. Sorso sontuoso, ammaliante, vellutato, minerale e, soprattutto, delicatamente dolcino ma certamente non stucchevole. Pregevoli poi le percezioni palatali così equilibrate. Il finale si stabilizza su note molto godibili. Da associare a dolci con pasta di mandorla e formaggi erborinati.
Cosa aggiungere ancora a quanto già detto? Penso che si sia capito che i vini di Santadi siano ottimi davvero, con punte di rara eccellenza e venduti poi a prezzi molto vantaggiosi.
Cantina Santadi – Società Cooperativa Agricola
Via Giacomo Tachis, 14 – Santadi Sud Sardegna
Tel. 0781 950127 – Fax 0781 950012
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Enologo: Riccardo Curreli con la consulenza di Giorgio Marone
Ettari vitati: 200 – Bottiglie prodotte: 1.700.000
Vitigni: Carignano, Cannonau, Monica, Sangiovese, Syrah, Vermentino, Nuragus, Nasco e Chardonnay.
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