di Enrico Malgi
Quando si parla dei vini siciliani di qualità è d’uopo soffermarsi sull’azienda Planeta, che di fatto ha indirizzato tutta la storia vitivinicola isolana e non solo. Sono ormai cinque secoli, passando attraverso ben diciassette generazioni, che la famiglia Planeta è costantemente impegnata a percorrere le strade dell’evoluzione agricola e vinicola della Sicilia, ricoprendo vari territori vocati. Con circa quattrocento ettari vitati e più di tre milioni di bottiglie prodotte ogni anno Planeta occupa saldamente una posizione di preminenza nell’ambito della viticoltura siciliana, sfornando etichette autarchiche ed internazionali tutte segnate dalle stimmate dell’eccellenza, apprezzate e/o premiate. All’edizione 2016 di Radici del Sud due bottiglie aziendali hanno conquistato la prima piazza nella propria categoria di appartenenza.
Eruzione 1614 Nerello Mascalese Doc 2013, si è classificata al primo posto assoluto nella categoria Gruppo Misto Vini Rossi del Sud, così come ha decretato la giuria dei Buyers. Nell’occasione ho assaggiato il millesimo 2014, perché l’annata precedente è andata a ruba. Il titolo della bottiglia rievoca la leggendaria eruzione dell’Etna del 1614 che durò addirittura dieci anni!
Nerello mascalese in purezza allevato sulle pendici del Mongibello tra i cinquecento e gli ottocentocinquanta metri di altezza. Fermentazione in acciaio e maturazione in botti di rovere per un anno e successivo affinamento in vetro. Il tasso alcolico è di quattordici gradi. Il prezzo finale è di 18,00 euro.
Colore rosso purpureo trasparente, come da prassi. Note di corbezzolo, di tamarindo e di frutta rossa; pregiati profumi d’incenso e di cera d’api; zaffate sulfuree; sussurri di erbe officinali; effluvi di finocchietto selvatico; impronte speziate di chiodi di garofano e di vaniglia. L’impatto del sorso sulla lingua è subito vibrante per freschezza, morbidezza e per la fine ed aristocratica tessitura tannica, che avviluppa tutto il cavo orale. Vino nel complesso tonico, elegante, equilibrato e rifinito in sottofondo da una parvenza fumé. Lungo e godibile il finale. Da accostare a piatti di carne bianca e rossa, a salumi e/o a pesce a zuppa o in guazzetto. Prosit!
Santa Cecilia Doc Noto 2011. Prima posizione assoluta sancita dalla giuria dei Buyers. Nero d’avola al 100%, coltivato nel suo più vocato e primitivo territorio. Dopo la fermentazione in acciaio, il vino transita per quattordici mesi in barriques di secondo passaggio e poi si affina in boccia. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo della bottiglia in enoteca intorno ai 25,00 euro.
Colore rosso vivo e rubineggiante che si scorge nel bicchiere. Al naso sentori di carrubo e bergamotto, fichi d’india e sanguinello, ciliegia e prugna, mora e ribes, zagara e viola, cappero ed acciuga, balsamo e tostato si alternano copiosamente, stuzzicando le narici. Al palato ritmo fresco, morbido, raffinato ed elegante, seppur potente e sostenuto. Tannini setosi. Input iodato. Retrogusto vibrante e persistente. Da preferire su agnello al forno e formaggi semistagionati. Prosit!
Sede a Menfi (Ag) – Contrada Dispensa
marketing@planeta.it – www.planeta.it
Enologo: Alessio Planeta
Ettari vitati: 370 – Bottiglie prodotte: 3.200.000
Vitigni: chardonnay, fiano, cabernet sauvignion, cabernet franc, merlot, syrah, grecanico, grillo, sauvignon blanc, nero d’avola, frappato, moscato bianco, carricante, riesling, nerello mascalese e viognier.
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