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Vini Quintodecimo – Nuove annate

Pubblicato in: Giro di vite, News dalle Aziende e dagli Enti
Vini Quintodecimo

di Enrico Malgi

Ognuno di noi ha sicuramente delle personali preferenze sui vini da scegliere e da bere. Vini che sanno trasmettere forti emozioni, che danno felicità e che fanno parte integrante del nostro bagaglio culturale. Un esempio lampante in questo momento ce l’ho proprio davanti a me: una batteria di sei etichette, tre di vini bianchi e tre di vini rossi di nuove annate, della prestigiosa azienda vitivinicola Quintodecimo di Mirabella Eclano, appartenente al professore Luigi Moio e famiglia.

Controetichette vini Quintodecimo

Via del Campo Irpinia Falanghina Doc 2024. Soltanto Falanghina allevata a Mirabella Eclano a 400 metri di altezza.  Fermentazione per il 70% in acciaio e l’altro 30% in barriques nuove di rovere. In seguito il vino sosta per sei mesi sulle proprie fecce fini prima di essere imbottigliato. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 36,00 euro. Bottiglie prodotte numero 31.000 e 2.020 magnum.

Via del Campo Irpinia Falanghina Doc 2024 Quintodecimo

Veste cromatica connotata da un bel colore giallo paglierino già carico, attraversato da lievi e giovani lampi verdolini sui bordi, Il caratteristico bouquet è portatore di una verace complessità olfattiva, che sfocia in nitidi, intensi e versatili profumi di mela verde, pera spadona, banana, ananas, clementina, litchi, ginestra, fiori di limone, zagara, aghi di pino, eucalipto, chiodi di garofano, balsamo e mentolo. Gradevoli poi i toni sapidi e minerali. In sottofondo si avvertono anche delicate percezioni di fumé. Sulla lingua atterra un sorso fresco e scorrevole, morbido e sapido, tonico e profondo, ammaliante e generoso, elegante ed aggraziato, balsamico e raffinato. Slancio finale scattante e persistente. Buona la longevità. Da abbinare ad un piatto di spaghetti a vongole e frittura di pesce.

Giallo d’Arles Greco di Tufo Docg 2024. Vigna posizionata a 460 metri di altezza nel vocato e specifico comune di Tufo. Raccolta delle uve a metà ottobre. Fermentazione per il 70% in acciaio e l’altro 30% in barriques di rovere nuove, a cui segue un periodo di otto mesi di affinamento sulle fecce fini. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 36,00 euro. Vino che vuole omaggiare il famoso pittore olandese Vincent Van Gogh, che visse proprio nella cittadina provenzale di Arles. Bottiglie prodotte 43.000 e 250 magnum.

Alla vista si presenta un solare colore giallo intenso quasi dorato (proprio come la casa di Van Gogh ad Arles) nonostante la precoce gioventù del vino. Spettro aromatico connotato da una straordinaria espansione olfattiva, in cui risaltano eccellenti e promiscui profumi di pesca gialla, albicocca, mela cotogna, pompelmo, iris, gelsomino, salvia, caprifoglio, citronella, agrumi canditi, curry, zenzero, chiodi di garofano, cannella e sospiri sulfurei.  In bocca esordisce un sorso sostenuto da un’ottima carica di acidità, per cui è ampiamente assicurata un’abbondanza freschezza che si diffonde per tutto il cavo orale. Godurioso poi il contatto palatale, che riesce a comunicare in modo palese percezioni tattili complesse, potenti e strutturate quasi quanto un rosso, insieme ad ostentati ricordi di raffinatezza, eleganza, armonia, morbidezza, sapidità e mineralità. Un grande vino davvero che migliorerà sicuramente col tempo, acquisendo così una serbevolezza a lunga scadenza. Scatto finale persistente ed appagante. Perfetto su un risotto alla pescatora e carne bianca.

Exultet Fiano di Avellino Docg 2024. Uve allevate a 600 metri nel comune di Lapio. Vendemmia effettuata tra fine settembre ed inizio di ottobre. Fermentazione per il 70% in acciaio e l’altro 30% in barriques di rovere nuove, a cui segue un periodo di otto mesi di affinamento sulle fecce fini. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 36,00 euro. Bottiglie prodotte numero di 45.000 e 250 magnum.

Nel calice sfavilla un luminoso colore giallo paglierino abbastanza carico ed appena lambito da riflessi verde clorofilla. Il timbro aromatico sancisce un grande impatto olfattivo attraverso una molteplicità di profumi, che rimembrano la mela annurca, la pesca bianca, gli agrumi, la mandorla, la nocciola, l’ananas, il litchi, la ginestra, il muschio, il tiglio, la menta, la felce, la citronella, l’acacia, l’eucalipto, il miele ed i chiodi di garofano. Approccio palatale subito sferzante di freschezza e di tonicità e che poi si dimostra elegante, succoso, ammaliante, generoso, sapido, elegante, aggraziato e balsamico. Gusto raffinato, equilibrato, armonico, irradiante, leggiadro, soave, cristallino, reattivo, dinamico ed ottimamente calibrato. Longevità tutta sa esplorare, perché il Fiano di Avellino è un maratoneta che viene fuori alla lunga distanza, proprio mentre gli altri “scoppiano”. Ben calibrato e sontuoso il retroaroma. Da provare su un risotto ai funghi porcini e carne bianca.

Terra d’Eclano Irpinia Aglianico Doc 2022. Vigna ubicata a Mirabella Eclano. Soltanto Aglianico maturato in acciaio e poi affinato in barriques di rovere al 50% nuove, Elevazione in vetro per un anno e mezzo. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di 50,00 euro, Bottiglie prodotte numero 19.000, 180 magnum e 30 doppio magnum.

Calice tinto da uno scintillante colore rosso rubino gioiosamente giovane e propositivo appena scalfito da vividi lampi purpurei ai lati. Dal poliedrico e sensoriale crogiolo si sprigiona una variegata complessità olfattiva, che rimembra in successione un’ottima scorta fruttata di marasca, susina nera, carruba e piccole drupe del sottobosco, agganciata a sentori floreali di violetta e di petali di rosa, a sospiri vegetali di macchia mediterranea, a sfiziosità speziate di noce moscata e chiodi di garofano ed a credenziali terziarie di tabacco, incenso e caffè. L’impatto del sorso sulla lingua si rivela subito avvolgente, morbido, fresco, elegante, sapido e raffinato. Tannini giovani, ma già ammansiti. Gusto ben calibrato, sontuoso e materico. Siamo appena all’inizio di un lungo percorso. Ricamato ed evoluto il persistente finale. Da preferire su un piatto di tagliatelle al sugo e formaggi semistagionati.

Vigna Grande Cerzito Taurasi Docg 2020. Aglianico coltivato a Mirabella Eclano a 440 metri di altezza. Raccolta delle uve ad inizio di ottobre. Maturazione in barriques per 18-24 mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 124,00 euro. Bottiglie prodotte 2.130, 30 magnum e15 doppio magnum.

Nel calice traspare una tonalità di rosso rubino tendente al granato. Bouquet depositario di un caratteristico e poliedrico pot pourri di aromi, che vanno a stuzzicare il naso per essere scansionati. In primis si ergono a protagoniste rimembranze fruttate di amarena, prugna secca e mora selvatica, insieme poi ad una florealità vestita di rosso, a contaminazioni vegetali di erbe aromatiche, a suadenze speziate di pepe nero, noce moscata e zenzero ed a pulsazioni terziarie di caffè torrefatto, cioccolato fondente, china, cuoio e goudron. Grip terroso e sulfureo. Appeal grafitico, balsamico e mentolato.

La ricettiva bocca riceve un sorso avvolgente, profondo, materico, austero, carnoso, maestoso, complesso, strutturato e potente, ma che poi per par condicio si rivela anche arrotondato, tagliente di freschezza, glicerico, armonico, equilibrato, elegante e raffinato. Impalcatura tannica talentuosa e ben definita. Potenzialità di serbevolezza a lunga gittata. Affondo finale persistente ed edonistico. Perfetto in abbinamento ad un piatto di cannelloni ripieni di carne al sugo e formaggi stagionati.

Vigna Quintodecimo Taurasi Docg 2020. Aglianico allevato nella tenuta di Mirabella Eclano a 420 metri di altezza. Vendemmia effettuata a metà ottobre. Maturazione in barriques nuove di rovere per 18-24 mesi. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di 150,00 euro. Bottiglie prodotte numero 2.100, 30 magnum e 15 doppio magnum.

Alla vista si appalesa un palpitante e gioioso colore rosso più granato che rubino.
Dall’ampio e variegato bouquet si sprigionano compositi ed eterogenei profumi, che hanno come incipit sospirosi afflati di tanta buona frutta fresca: ciliegia, prugna, arancia sanguinello, carruba, cassis, mirtilli e gelso nero, intrecciati insieme a deliziose essenze floreali di rosa damascena e di viola ed a fragranze vegetali di timo, salvia e menta. Spezialità ad libidum di pepe nero, zenzero e noce moscata, seguita da umori terziari di cenere, corteccia di eucalipto, incenso, china, tabacco, cuoio, liquirizia, resina, caffè torrefatto e catrame. In bocca esordisce un sorso voluminoso, verticale, profondo, intenso, centrato, seducente, pimpante, raffinato, balsamico e minerale. Trama tannica sorprendentemente morbida, pregevolmente affusolata e senza graffiare, anzi il vino riesce ad accarezzare mirabilmente tutto il palato. Spalla acida riccamente solidale, per cui la freschezza di questo vino è ancora tutta in itinere, tanto da invogliare a reiterare la beva. Legno bene integrato. Pregnanza gustativa strutturata, complessa, corposa, espansiva, ferrosa ed armonica e che sa comunicare anche finezza ed eleganza. Longevità tutta da esplorare. Chiusura su toni decisamente appaganti e travolgenti. Da preferire su un piatto di lasagna al forno e pecorino laticauda.

Una batteria di vini incommensurabili e comunque sempre à la page, perché riflettono compiutamente la modernità dei tempi attuali. Questo perché i bianchi sono leggeri, freschi e molto longevi, mentre i rossi sono” bevibili” ed eleganti al tempo stesso, senza alcuna asperità di sorta, senza esibire i muscoli e connotati poi da una gradazione alcolica minimale in rapporto alla tipologia.  Nella fattispecie il professore Moio, da grande esperto qual è, sa come domare l’irruenza dell’Aglianico e si vede!

Un’ultima chiosa finale riguarda il prezzo delle singole bottiglie, che qualcuno potrebbe considerare alto. Ebbene durante un’intervista che mi concesse alcuni anni fa il professore Moio a casa sua ad una mia specifica domanda dichiarò così: “Il mio progetto è stato quello di produrre vini unici, di grande qualità e che riflettessero l’autentica espressione territoriale ed è normale quindi che abbiano un costo adeguato. Per me sarebbe stato più facile sfornare 700-800 mila bottiglie di vino da vendere a buon prezzo, invece ne produco soltanto un decimo, ma sono tutti vini molto apprezzati dagli appassionati. Per farli s’impiega un’uva allevata in maniera maniacale, nella quale solo i grappoli migliori di ogni ceppo (quattro o cinque) vengono portati fino alla vendemmia. Uve sane e rigogliose, frutto di una coltivazione da agricoltura biologica ed integrata, senza l’uso di diserbanti, di concimi e di prodotti dannosi per la pianta, per l’uomo e per l’ambiente. Io credo che il grande vino sia una fusione perfetta tra poesia e scienza, tra l’imponderabile ed il misurabile. E’ un’opera d’arte. Nasce dal mosto come una statua nasce dalla pietra e colui che lo realizza scava nella pietra, avendo già in mente il risultato finale”.

Come non essere d’accordo col professore Moio? I suoi vini rappresentano l’assoluta eccellenza di tutta la viticoltura campana ed italiana. Insomma giocano sempre in un campionato di alta classifica!

 

Quintodecimo Vignaioli in Mirabella Eclano (Av)
Via San Leonardo, 27 – Tel. 0825 449321 – Fax 0825 438978
info@quintodecimo.it – www.quintodecimo.it – Cell. 331 7842716
Enologo: Luigi Moio
Ettari di proprietà: 18 – Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: Aglianico, Falanghina, Fiano e Greco.

 

scheda dell’ 8 settembre 2023

di Enrico Malgi

Qualche giorno fa mi arriva una telefonata da un giovane amico cremasco con sangue cilentano nelle vene (il papà è di Vallo della Lucania) bene inserito nel mondo del vino, che mi chiede se è possibile accompagnare lui ed un suo amico a visitare alcune aziende campane più meritevoli durante il loro soggiorno nel Cilento.

A questa richiesta rispondo subito in modo affermativo e, quindi, mi attivo per prendere appuntamenti. E così al loro arrivo li ho portati a fare un lungo giro, soprattutto nel Cilento ed in Irpinia, per farli conoscere una parziale ma ben definita realtà vitivinicola della nostra Regione.

Una delle tappe obbligate è stata quella effettuata presso l’azienda Quindodecimo di Mirabella Eclano dell’illustre professore ed enologo Luigi Moio, laddove, dopo un’istruttiva visita in cantina scortati dalla brava figlia Chiara, si è provveduto alla degustazione di tre etichette aziendali guidata abilmente dalla stessa Chiara.

Giallo d’Arles Greco di Tufo Docg 2022. Soltanto Greco allevato a 450 metri di altezza nel comune di Tufo. Raccolta delle uve a metà ottobre. Fermentazione per il 70% in acciaio e l’altro 30% in barriques di rovere nuove, a cui segue un periodo di otto mesi di affinamento sulle fecce fini. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale in enoteca di 35,00 euro. Vino che vuole omaggiare il famoso pittore olandese Vincent Van Gogh, che visse proprio nella cittadina provenzale di Arles.

Alla vista si presenta un solare colore giallo intenso quasi dorato (proprio come la casa di Van Gogh ad Arles) nonostante la precoce gioventù del vino. Questo perché questo Greco è stato aiutato dalla parziale permanenza in legno piccolo e dalla completa assenza di interventi di chiarifica. Bouquet di straordinaria espansione olfattiva, in cui risaltano eccellenti profumi fruttati di pera, pesca gialla, albicocca, mela cotogna e pompelmo, a cui si associano gradevoli afflati di iris, gelsomino, fiori di camomilla, salvia, caprifoglio, citronella, agrumi canditi, curry, zenzero, chiodi di garofano, cannella e rigurgiti sulfurei. In bocca esordisce un sorso sostenuto da un’ottima carica di acidità, per cui è ampiamente assicurata un’abbondanza freschezza che si diffonde per tutto il cavo orale. Godurioso poi il contatto palatale, che riesce a comunicare in modo palese percezioni tattili complesse, potenti e strutturate quasi quanto un rosso, insieme ad ostentati ricordi di pienezza, raffinatezza, eleganza, armonia, morbidezza, sapidità e mineralità. Ottimo il bilanciamento tra frutto e legno. Un grande vino davvero che migliorerà sicuramente col tempo, acquisendo così una serbevolezza a lunga scadenza. Scatto finale persistente ed appagante. Perfetto su un risotto alla pescatora e carne bianca.

Exultet Fiano di Avellino Docg 2022. Ovviamente solo Fiano allevato a 570 metri di altezza a Lapio. Vendemmia effettuata tra fine settembre ed inizio di ottobre. Fermentazione e maturazione uguale al Giallo d’Arles. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 35,00 euro. Questo vino prende il nome dagli Exultet di Mirabella Eclano, rotoli liturgici del medioevo meridionale.

Ecco qui il Fiano di Avellino, l’inseparabile gemello del Greco di Tufo come i due dioscuri Castore e Polluce. Insieme fanno parte della storia della viticoltura campana pregnante di eccellente qualità, come nel caso specifico.

Dal calice si fionda una tonalità di giallo paglierino luminoso con lievi e giovani riflessi verde clorofilla. Altamente espansivo il servizievole e generoso crogiolo, dal quale il naso riesce ad annusare pregevoli e pluralistici aromi di nocciola (essenza prettamente varietale), pesca bianca, pera spadona, melone bianco, mela golden, clementina, ananas, lime, biancospino, ginestra, tiglio, acacia, camomilla, muschio, menta, felce, citronella, eucalipto e miele. L’impatto del sorso sulla lingua trasmette subito una purezza gustativa così ampia, avvolgente, energica, rotonda, fresca, morbida, integra, aggraziata, balsamica e reattiva. Tensione palatale profonda, solida, sontuosa, sfaccettata, cangiante, ariosa e dinamica. Appeal elegante, raffinato, affascinante, sensuale, seducente, voluttuoso, leggiadro, intrigante, conturbante e corroborante. Siamo appena all’inizio di un lungo percorso che sarà segnato certamente da grande successo. Affondo finale epicureo e soddisfacente. Da abbinare ad un piatto di vermicelli a vongole e mozzarella di bufala campana. Anche questo vino risulta essere di altissimo livello. Si tratta di un bianco tra i migliori d’Italia e che può competere ad armi pari senza tema di smentite con i migliori Chardonnay della Borgogna.

Terra d’Eclano Aglianico Irpinia Doc 2020. Aglianico in purezza coltivato in azienda in varie parcelle. Raccolta delle uve tra la metà e la fine di ottobre. Fermentazione per 15-20 giorni. Affinamento in barriques di rovere per il 50% nuove. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di 48,00 euro.

Calice tinto da un fulgido cromatismo rosso rubino violento e palpitante. Spettro aromatico intensamente affastellato da variegati sospiri puramente godibili e varietali, in cui la parte primaria spetta di diritto ad effusioni di ottima frutta fresca insieme a quelli di una gioiosa florealità: ciliegia, ribes, mirtilli, violetta e petali di rosa in modo particolare, specchio fedele della gioventù di questo vino che poi col passar del tempo si arricchirà di un accumulo di elegiaci e più articolati profumi che interesseranno maggiori sentori fruttati e captazioni olfattive speziate e terziarie più pronunciate. In bocca penetra un sorso etereo, avvolgente, profondo, voluminoso, verticale, materico, scalpitante, raffinato, balsamico, sapido e sostenuto poi da un’eccellente spalla acida e da una sferzante vivacità tutta aglianicata. Trama tannica gentile, che accarezza tutto il palato. Legno ottimamente dosato. Pregnanza gustativa strutturata, complessa, corposa, compatta, espansiva, avvincente, compiacente, armonica, intrigante, stimolante e perfino elegante. Cifra stilistica ottimamente modulata ed estremamente precisa, com’è nelle corde dei vini prodotti dal professore Moio. Longevità a lunga scadenza. Retroaroma lungo ed impagabile. Da preferire su un agnello al forno con patate e caprino laticauda.

Alla fine della degustazione si può soltanto plaudire al certosino e perfetto lavoro condotto dal professore Moio, che non lascia nulla al caso nel produrre questi vini meravigliosi attraverso un impegno costante, proficuo ed altamente professionale.

Prima di congedarci, ecco apparire sulla scena con perfetto tempismo proprio il professore Luigi Moio che, nonostante i suoi continui ed impellenti impegni professionali, ha voluto dedicarci una mezz’oretta del suo immenso sapere attraverso una pregevole lectio magistralis, oltre a presenziare ad una rituale foto di gruppo con grande soddisfazione mia personale e dei miei due amici lombardi, che avevano manifestato proprio il desiderio di conoscere il professore. Accontentati!

Quintodecimo Vignaioli in Mirabella Eclano (Av)
Via San Leonardo, 27 – Tel. 0825 449321 – Fax 0825 438978
info@quintodecimo.it – www.quintodecimo.it – Cell. 338 4328549
Enologo: Luigi Moio
Ettari di proprietà: 18 – Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: Aglianico, Falanghina, Fiano e Greco

 


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