di Enrico Malgi
La cooperativa vinicola Produttori Vini Manduria – Maestri in Primitivo dalla data della sua fondazione avvenuta ufficialmente nel 1932, anche se l’avventura prese piede già quattro anni prima quando un ristretto gruppo di vignaioli locali creò la “Federazione Vini”, è diventata ormai un’importante istituzione non solo regionale, ma anche a livello nazionale e rappresenta sicuramente un punto di riferimento per tutta la produzione del Primitivo pugliese.
Parliamo allora ancora una volta del Primitivo, simbolo di tutta la viticoltura pugliese nelle sue variegate sfaccettature. E naturalmente della cooperativa Produttori Vini di Manduria, che produce migliaia di bottiglie con questa varietà, di cui ho scelto di degustare tre etichette delle nuove annate, tutte confezionate con primitivo in purezza e connotate da un prezzo favorevolissimo.
Memoria Primitivo di Manduria Doc 2016. Lavorazione in acciaio ed elevazione in vetro. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 7,00 euro.
Tipico il colore rosso rubino screziato di porpora nel bicchiere. Spettro aromatico subito di ottima presa, laddove il naso viene investito da un pot pourri affastellato da descrittori di uva passa, confettura di mirtilli e di ribes nero, ciliegia, fragola (furaneolo) pepe nero, funghi, cannella e liquirizia a go-go. In sottofondo si colgono anche pregevoli effluvi di macchia mediterranea e di leggere note balsamiche. In bocca entra in sorso fresco, morbido, fine, sapido ed elegante. Trama tannica dolce ed affusolata. Palato pulito, seducente, succoso e fruttuosamente piacevole. Retroaroma a largo raggio. Ottima serbevolezza, anche senza l’apporto del legno. Da consumare sulla classica cucina terragna pugliese.
Lirica Primitivo di Manduria Doc 2016. Lavorazione in acciaio, affinamento in botte grande per sei mesi e poi elevazione in bottiglia. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 8,00 euro.
Veste cromatica connotata da un bel colore rosso rubino. Intenso il bouquet, che propone all’olfatto ottimi estratti di frutti rossi, come l’amarena, la fragola, la prugna ed il ribes e poi in seguito anche dolci aspirazioni di fichi secchi, di mandorle e di foglie di geranio. Gradevoli le pertinenze terziarie di spezie, di balsamo, di mentolo e di caffè. Timbro mediterraneo. Sulla lingua plana un sorso godibile per la purezza ed il profumo di un frutto maturo, la tensione dolcemente calda e protettiva, la scansione acida ed il bilanciato appeal morbido, rotondo e vellutato. Ritmo dinamico, sublimato da una verve tannica perfettamente in riga. Allungo finale lungo e persistente. Da preferire su carne rossa, pecorino murgese e, volendo, anche su una bella zuppa di pesce alla gallipolina.
Elegia Primitivo di Manduria Riserva Doc 2014. Acciaio e poi maturazione per un anno in barriques di rovere francese. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro.
L’approccio visivo mette in evidenza uno splendido colore rosso rubino che vira verso il granato. Il naso misura una serie di profumati riscontri olfattivi che seducono e deliziano le narici. Mi piace mettere in evidenza percezioni sensitive di drupe piccole e medie e poi sussurri di viola, di rosa canina, di tè verde e di timo. Ed ancora folate sensoriali come vento a primavera di liquirizia, pepe rosa, chiodi di garofano, vaniglia e muschio. Il palato si accende di immenso appena viene a contatto con un sorso espressivo e naturale. Quello che stupisce di più nell’affrontare la degustazione del primitivo è quella sua capacità di ammansire la voluminosa cifra alcolica, che in altra situazione sarebbe un difetto congenito e che invece nel caso specifico diventa un pregio. Questo perché il Primitivo, al di là della lavorazione solo in acciaio o in legno, conserva nel suo Dna una carica glicerica importante e quindi il sorso risulta essere sempre molto morbido. Per tutto questo, insomma, si tratta di un vino eccellente segnato da lunga vita e da abbinare a piatti consistenti. Provate e poi mi direte!
Sede a Manduria (Ta) – Via Fabio Massimo, 19
Tel. 099 9735332 – 9738840 – Fax 099 9701021
info@cpvini.com – www.cpvini.com
Enologo: Leonardo Pinto
Ettari vitati: 1.000 – Bottiglie prodotte: 1.000.000
Vitigni: primitive, negroamaro, malvasia nera e bianca, fiano, verdeca e chardonnay.
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