Planeta: grandi vini in Sicilia

Pubblicato in: in Sicilia

di Antonio Di Spirito

Nell’immaginario collettivo degli appassionati di vino, Planeta è uno dei nomi più importanti del panorama enoico della Sicilia e rappresenta una delle pietre miliari della rinascita e dell’evoluzione del vino dell’isola. Questa famiglia, infatti, da ben cinque secoli, con le 17 generazioni che si sono avvicendate, è presente in maniera pro-attiva nella vita agricola dell’isola e per molteplici produzioni; sempre attenti alle innovazioni tecniche, culturali e sociali.

Durante il secolo scorso Vito Planeta intuì che non per tutte le attività agricole valeva la pena gestirle a livello padronale; per alcune sarebbe stato più vantaggiosa una gestione estesa alla collettività. Fu così che avviò la trasformazione della piccola cantina familiare di Menfi in una grande cantina sociale, diventata, poi, un modello di Sviluppo territoriale. Durante la presidenza di Diego Planeta fu avviato un laboratorio di studi e sperimentazioni, chiamando come consulenti nomi molto prestigiosi a livello nazionale, del calibro di Giacomo Tachis, Carlo Corino, Giampaolo Fabris, Attilio Scienza e tanti altri.

Dal 1985, con l’ingresso scaglionato in azienda delle nuove generazioni (Santi, Alessio e Francesca), si comincia a diversificare le colture e si impiantano i primi vigneti con concezione moderna e, soprattutto, rispettando sempre le tradizioni locali.

Oggi l’azienda ha esteso i propri possedimenti in cinque diversi territori isolani da ovest ad est (Menfi, Vittoria, Noto, Etna e Capo Milazzo) con sette cantine, 386 ettari vitati e 151 ettari di oliveti; cinque strutture ricettive dedicate all’ospitalità ed a wine tour anche tematici.

La filosofia del gruppo Planeta prevede il regime biologico per tutte le coltivazioni, anzi, considera l’attività agricola come veicolo di sostenibilità e motore di benessere per l’uomo e per l’ambiente.

La produzione totale si aggira sui 2,4 milioni di bottiglie, suddivise su 30 etichette.

Le Tenute, come si accennava sopra, sono dislocate lungo la costa sud dell’isola, sull’Etna ed a Capo Milazzo.

La prima tenuta, quella sulla quale l’azienda ha iniziato il percorso moderno, è la Tenuta Ulmo e Dispensa (dimora della famiglia), situata sulle colline che vanno dal Lago Arancio a Sambuca, e dove vengono prodotti la maggior parte dei vini aziendali; la maggior parte bianchi: grillo, fiano, grecanico, chardonnay, sauvignon e viognier. Per quanto riguarda i vitigni rossi, al nero d’Avola sono stati affiancati il merlot, il syrah ed il cabernet franc.

A Vittoria, zona dell’unica DOCG siciliana, c’è la Tenuta Dorilli con 35 ettari vitati, acquisita nel 1997 per produrre il Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG, il Nero d’Avola ed il Frappato.

Nel 1998 la famiglia Planeta acquista la Tenuta Buonivini a Noto. Nei 40 ettari vengono prodotti quattro vini; due vini a base nero d’Avola: Santa Cecilia (nero d’Avola in purezza) e Controdanza (nero d’Avola e merlot). L’altro vitigno utilizzato è il moscato bianco, con il quale si produce un vino bianco fermo (Allemanda) ed un Passito di Noto.

Nel 2008 la famiglia Planeta riesce finalmente ad assicurarsi i primi terreni sul versante nord dell’Etna, fino ad arrivare agli attua 33 ettari di vigneti, situati fra i 700 e 890 metri di altitudine.

La Tenuta Feudi di Mezzo produce cinque etichette, compreso uno spumante, a base dei vitigni autoctoni etnei: nerello mascalese e carricante; un vino, l’Eruzione 1614 Bianco, è integrato con un vitigno alloctono: il riesling renano.

Da una nuova acquisizione di terreni in contrada Sciaranuova, situata ad una altitudine di 850 metri slm, si producono altri due vini: uno con pinot nero ed un con riesling renano.

L’ultima acquisizione della famiglia è stata effettuata nel 2011 insieme alla Fondazione Lucifero: otto ettari di vigneti completamente ristrutturati a Capo Milazzo insieme alla Cantina La Baronia.

La nota più significativa è l’aver recuperato l’antica tradizione del vitigno nocera e del Mamertino, vino DOC locale, prodotto con uve nero d’Avola e nocera.

 

I Vini assaggiati

Serra Ferdinandea 2022 Rosé

Prodotto a Serra Ferdinandea, un’azienda Agricola di circa 110 ettari tra 400 e 450mt di altitudine tra boschi, vigneti e macchia mediterranea tra Sciacca e Sambuca di Sicilia e che fa parte della Tenuta Ulmo e Dispensa. Viene prodotto con 70% Nero d’Avola, 30% Syrah.

Ha colore rosa chiaro e brillante; profuma di viola, rose, pesca e pompelmo rosa. Il sorso è pieno e delicato, pulito, fresco, consistente, ma scorrevole; ha una grande progressione: è asciutto e secco, ma fresco ed elegante.

 

 

Didacus Chardonnay 2021

Siamo a Menfi nella tenuta di Ulmo, dove, nel 1985, furono impiantati i primi 4 ettari di vigneto e fu scelto il vitigno bianco francese. Il colore è giallo paglierino intenso ed emana profumi floreali, frutta a pasta gialla, spezie dolci e una leggera tostatura; ha sorso pieno di frutta e tanta freschezza, appena agrumato, molto scorrevole. Equilibrato ed elegante.

 

Didacus Cabernet Franc 2018

Sempre a Menfi e nel 1985, nella tenuta Dispensa, fu impiantato anche cabernet franc. Di colore rubino cupo, compatto, appena trasparente; dal calice emana profumi di rosa, frutta rossa, carrube, una leggera nota fumé, una nota vagamente erbacea e mentolata ed anche una leggera nota di cioccolato. Il sorso ha un passo deciso, di grande personalità, molto consistente, appena fruttato, ma fresco e scorrevole. Appagante.

 

Santa Cecilia 2020

Il nero d’Avola è il più importante vitigno a bacca rossa della Sicilia e Noto è la sua zona di elezione; mentre la scelta del territorio era obbligata, la scelta dei terreni è stata lunga e laboriosa. Il suo nome deriva da quello della famiglia: Planeta di Santa Cecilia.

Ha colore rubino intenso e cupo ed offre profumi di frutta rossa, note ematiche e ferrose e note speziate molto intense; il sorso è ricco ed asciutto, con note appena un po’ dolci e speziate; i tannini sono ben integrati ed è molto persistente. Molto tipico.

 

Castello di Solicchiata 2014

La grande passione per la propria terra e per i suoi prodotti, ha spinto la famiglia Planeta a dedicarsi alla distribuzione dei vini dell’azienda Feudi Spitaleri, della famiglia Spitaleri di Muglia, situata nella tenuta del Castello Solicchiata ad Adrano (CT), sull’Etna: 60 ettari vitati (su un totale di circa 300 ettari) con oltre 100 chilometri di muretti in pietra lavica a contenere terrazzamenti per 550.000 alberelli, ad altitudini che vanno da 700 a 1000 metri. I vitigni impiantati sono per il 70% a Cabernet Franc, 10% Merlot, 10% Cabernet Sauvignon e il restante a varietà Bordolesi minori.

 

Bellissima cromia di rubino intenso, profuma di viola e frutta rossa con forti note minerali ed ematiche; al palato regala sapori di confetture di ciliegia; è un vino asciutto e fresco, ha tannini vellutati, è molto piacevole, scorrevole, ampio nei sapori ed armonico.

 

 

Passito di Noto 2021

In quasi tutta la Sicilia si coltivano uve aromatiche e dolci; a Noto c’è il moscato bianco che, forse, originariamente, si chiamava “Biblino de Siracusano”.

Profumi esplosivi con intense note floreali di rosa, poi di frutta, soprattutto fichi e frutti canditi; il sorso è asciutto, fruttato, molto variegato nei sapori, abbastanza scorrevole, fine e speziatissimo.

 

Scheda del 2020

di Enrico Malgi

E’ sempre un gran bel bere quando si ha l’occasione di degustare i vini siciliani. Se poii sono l’espressione di un’azienda vitinicola storica e famosa come quella di Planeta, che possiede cinque tenute sparse in tutta la Sicilia (Menfi, Vittoria, Noto, Etna e Capo Milazzo) allora il piacere aumenta. Cantina importante, come dicevo prima, perché sono cinque secoli che la famiglia Planeta è presentie sul territorio siculo attraverso ben diciassette generazioni che si sono succedute in tutti questi anni.

Sono state cinque le etichette che ho avuto l’occasione di assaggiare in questi giorni, tre rossi e due bianchi.

Terebinto Grillo Sicilia Menfi Doc 2019. Soltanto Grillo lavorato per quattro mesi in acciaio e poi elevato in vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 9,50 circa.

Colore giallo paglierino e leggermente riflesso di verde. Bouquet estremamente interessante, perché rilascia al naso profumi di agrumi di Sicilia, fichi d’india, melone, pesca, pera, nespola, albicocca, ananas, fiori bianchi e macchia mediterranea. In bocca sorso godibile, gioioso, fresco, morbido, elegante, cristallino, soave, aggraziato, equilibrato e sapido. Deliziose le percezioni dinamiche e voluttuose, che anticipano un finale agrumato, succoso ed appagante. Longevità intorno ai cinque anni sicuramente. Da provare su un risotto ai frutti di mare ed impepata di cozze.

Etna Bianco Doc 2018. Carricante in purezza coltivato a settecento metri di altezza sui fianchi del famoso vulcano siciliano. Fermentazione, maturazione ed affinamento in acciaio ed in parte in tonneaux e poi affinamento in boccia. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 14,50 euro circa.

Colore giallo paglierino brillante. Ventaglio olfattivo intenso e coinvolgente e dal quale il naso aspira caratteristiche seduzioni di mela, arancia, susina gialla, zagara, ginestra, cappero, anice, carruba, miele, erbe officinali e cenere. L’approccio palatale è dotato di una bella estensione gustativa e colpisce subito per la valenza sapida, minerale e sulfurea. Coté fine, morbido, secco, elegante e teso. Beva confortata da un ritmo incalzante, arioso, ben ritmato e connotato da una purezza di frutto giovane e masticabile. Perfetta la cifra stilistica. Può arrivare a durare anche altri sei-sette anni. Chiusura edonistica e persistente. Su un piatto di vermicelli alle vongole e latticini.

Cerasuolo di Vittoria Docg 2019. Blend di Nero d’Avola al 60% e saldo di Frappato. Maturazione del vino in acciaio e boccia. Tasso alcolico di tredici gradi.  Prezzo finale di 10,50 euro circa.

Devo confessare che a me piace particolarmente questa tipologia di vino, al pari del Carricante di prima, e la bottiglia di Planeta non fa che confermare in toto la mia convinzione. Il colore che traspare nel bicchiere è quello classico di rosso rubino scarico, ma molto attraente. Il timbro olfattivo è segnato da fruttato di amarene, fragole, melagrana e tutto il variegato mondo del sottobosco. In appresso si evidenziano fragranze di viola e di coriandolo. Accenno speziato. Bocca trascinante e ben disponibile, che accoglie un sorso scorrevole, vivace, ammiccante, morbido, sapido e pepato. Fiera la spalla acida. Sorso leggiadro, agile, leggero, schietto, elegante e succoso. Tannini risolti. Vino che sa perfettamente fondere densità e sottigliezza gustativa. Sette-otto anni di durata almeno. Insomma il vino piace perché è beverino senza essere banale oppure anonimo ed in più è molto versatile anche negli abbinamenti che può spaziare dai piatti di terra e di mare.

Santa Cecilia Sicilia Noto Nero D’Avola Doc 2017. Nero d’Avola al 100%. Contatto pellicolare di tre settimane. Fermentazione malolattica in acciaio e maturazione in barriques per quattordici mesi di secondo e terzo passaggio. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 22,00 euro circa.

Rosso rubino carico. Naso impertinente ed ansioso di tuffarsi nel bicchiere per decifrare così l’ampia gamma olfattiva. Qua e là rimbalzano pregevoli note fruttate di ciliegia, prugna secca, mora, ribes e mirtilli, insieme a credenziali di carruba, incenso, timo e salvia. Fresche note  speziate con in testa pepe nero e cannella, che poi si intrecciano a fiori rossi ed a sospiri terziari. Sorso corposo, morbido. Sontuosa e finissima la trama tannica. Percezione palatale fresca, elegante, vibrante, tonica, armonica e dinamica. Registro gustativo profondo, avvolgente, compatto e bene equilibrato. Serbevolezza lunga almeno dieci anni. Slancio finale epicureo. Da spendere su agnello al forno con patate e su formaggio Ragusano.

Mamertino Doc 2017. Blend di Nero d’Avola al 60% e saldo di Nocera. Vino raro e storico, che nell’antichità pare che piacesse molto a Plinio il Vecchio ed anche a Giulio Cesare. Affinamento in botti da 35 hl per un anno. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 17,50 euro circa.

Scintillante di rosso rubino il colore. Profilo aromatico incentrato in primis su sfaccettature felicemente fruttate di marasca, bergamotto, fichi d’india e sottobosco. Cadenze floreali di garofano e di geranio, seguite poi da effluvi di macchia mediterranea e da calibrate essenze speziate. Timbro terziario molto attivo. Gusto ben delineato su gradevoli note di balsamo, di freschezza, di sapidità e di morbidezza. Sorso esuberante, tonico e solido, ma anche fine, elegante e raffinato. Bene integrati i tannini. Progressione palatale dinamica, reattiva e complessa. Vino da consumare giovane. Andatura finale davvero appagante. Va bene su piatti di carne, ma anche su una bella zuppa di pesce.

Sede a Menfi (Ag) – Contrada Dispensa
Tel 091 327965 –
marketing@planeta.itwww.planeta.it
Enologo: Alessio Planeta
Ettari vitati: 390 – Bottiglie prodotte: 2.500.000
Vitigni: Nero d’Avola, Frappato, Nocera, Nerello Mascalese, Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Syrah, Fiano, Grecanico, Grillo, Moscato Bianco, Carricante, Riesling, Viognier e Sauvignon Blanc.


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