Vini Loredan Gasparini, degustazione

Pubblicato in: I vini da non perdere

di Antonio Di Spirito

Tutto ebbe inizio con il Conte Piero Loredan, diretto discendente di Leonardo Loredan, Doge di Venezia e la sua passione per le terre del Montello. quei boschi hanno sempre rappresentato, per i veneziani, il serbatoio di legno per costruire le proprie imbarcazioni.

Il Conte Piero, amante di viaggi, a Bordeaux rimase folgorato dai vini francesi e decise di arricchire la viticoltura del Montello con i vitigni francesi: il Merlot, il Cabernet Sauvignon e Franc ed il Malbec. Per suo orgoglio e soddisfazione, fece assaggiare i nuovi vini a molti capi di stato tra cui il presidente della Repubblica Francese Charles De Gaulle, che, negli anni Sessanta, era in visita in quei luoghi.

Nel 1973 Giancarlo Palla acquista l’azienda di Piero Loredan e continua a far conoscere il territorio, portando i vini di Venegazzù in giro per il mondo.

Crede molto a quanto sia straordinario il territorio del Montello, non solo per i tradizionali vini rossi, corposi e longevi, ma introduce nell’area la cultura dello spumante. Nel 1976 acquista la Tenuta di Giavera del Montello ed inizia a produrre Metodo Classico, oltre che Prosecco.

Negli anni ’90 Giancarlo viene affiancato, nella conduzione dell’azienda, dal figlio Lorenzo, il quale porta la nuova visione che ha preso piede nel mondo del vino: una viticoltura naturale e sostenibile. Il cambio generazionale si completa all’inizio del nuovo millennio con l’ingresso dell’altro figlio, Alberto, e, nel 2001, viene acquistata l’azienda agricola Ronco Blanchis, nel Collio Goriziano.

In una piacevole serata romana, presso un tempio del vino della capitale, Achilli al Parlamento, con le proposte creative e molto centrate dello chef Pierluigi Gallo, fresco di Stella Michelin, Lorenzo Palla ci ha portato alcune etichette fra le più rappresentative della sua produzione.

Cuvee Indigena 2023 – Asolo Prosecco Superiore DOCG

La Cuvée Indigena, prodotto con uve glera, nato nel 2011, è un vino con una particolarità: vinifica e spumantizza con fermentazione spontanea, che dura dai sei ai nove mesi, si evolve in modo totalmente naturale e per questa ragione in alcuni anni si presenta in versione Brut ed in altri è un Extra Dry.

Tutti gli Asolo Prosecco Superiore Docg sono prodotti con lieviti indigeni ricavati dal ceppo Loredan Gasparini.

Da una vecchia vigna del 1975 si produce questo prosecco dai toni floreali, quasi caramellato, fiori di agrumi, erbe officinali, menta, lavanda e salvia. Al palato è fruttato, asciutto e molto fresco; ha sapori di agrumi un po’ dolci, è salato e frizzante con grana molto fine e chiude con buona speziatura. Molto persistente.

 

24 file 2016 – Friulano Collio DOC

Il friulano è un vitigno autoctono della collina di Blanchìs e, spesso, in questa zona, viene attaccato dalla Botrytis.

Si tratta di una particolare selezione proveniente dai filari più belli della collina di Blanchis (24), nella parte più alta della collina, dove, oltre al friulano, anche lo chardonnay ha trovato un acclimatamento ideale, grazie ai terreni marno-calcarei tipici del Collio.

Lungo affinamento in vetro (72 mesi) ed una aggiunta del 10% di chardonnay.

Al naso è un’esplosione di profumi: frutta gialla, erbe aromatiche e pasticceria, frutta secca e leggere note di mandorla; al palato offre frutta gialla matura e note agrumate; ha un passo deciso, è fresco, sapido, asciutto, ma di buon corpo ed equilibrato. La decisa nota minerale trae origine dal terreno su cui insiste il vigneto: un terreno calcareo.

 

Ronco Blanchis 2023 – Collio DOC Sauvignon

Sempre dalla collina di Blanchis proviene questo sauvignon blanc dai profumi intensi e decisi di bosso, frutta tropicale, fiori di sambuco, cedro, leggero agrume e salvia. Sorso pieno e strutturato, molto fruttato e fresco, leggermente agrumato, sapido, asciutto e lungo. Molto equilibrato.

Della Casa Venegazzù 2019 – Montello Asolo DOC

La produzione dei vini rossi, prima vocazione dell’azienda, comprende anche altre etichette, tra cui la riserva Della Casa, uno dei primi esempi di bordolesi prodotti in Italia. Questo rosso è prodotto per il 60% da cabernet sauvignon, 25% di merlot, 10% di cabernet franc e 5% malbec. Dal colore abbastanza chiaro, ha profumi di piccoli frutti rossi di bosco, tizzone ardente ed una nota erbacea. Al palato mostra grande equilibrio; dopo un ingresso velluto di tannini setosi, regala sapori fruttati; ha grande struttura, è fresco, sapido e persistente.

Spineda 2020 – Montello Asolo DOC

L’ultimo progetto aziendale ha prodotto Spineda, un merlot in purezza proveniente da un appezzamento che era già catalogato come “vigneto” nelle mappe Napoleoniche. Il nome è un omaggio alla famiglia Spineda, che sin dal 1500 iniziò a valorizzare la zona viticola di Venegazzù, mentre in etichetta è riprodotto il mappale dell’Ottocento dove è situato il vigneto.

Un po’ pigro al naso, poi si concede con piccoli frutti rossi, erbe aromatiche e refoli balsamici. Al palato è molto più intenso e diretto; l’ingresso in bocca è vellutato e regala sapori di frutta rossa; è molto strutturato ed asciutto, ma fresco e di gusto pieno; è sapido e molto speziato.

La vigna storica, impiantata nel 1946, detta “Vigna delle 100 piante”, con i classici vitigni bordolesi di cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot e malbec, dà ancora oggi le uve destinate a divenire Capo di Stato. Il vino, prodotto per la prima volta nel 1964, fu offerto al presidente Charles De Gaulle ad un pranzo ufficiale all’Hotel Gritti di Venezia, che lo confuse con un grande Bordeaux. Il Capo di Stato è contraddistinto da un’etichetta d’autore, l’opera dell’artista Antonio Zancanaro, prodotta in due versioni. Una ritrae la figura femminile di una Dea del Vino, e viene prodotta solo in occasioni speciali, l’altra ritrae la figura maschile di un Bacco con delle rose, versione usata abitualmente.

Capo di Stato 2019 – Montello Venegazzù Superiore Doc

Molto fruttato al naso con piccoli frutti neri, qualche erba aromatica ed il solito peperone verde. Sorso pieno, ampio di sapori, fruttato, vellutato ancorché tannico. E’ piacevole, raffinato e scorrevole.

 

Capo di Stato 1995 – Montello Venegazzù Superiore Doc

Integro e floreale di viola al naso, non esuberante e qualche nota balsamica.

Conserva i caratteri del vino anche dopo 29 anni: fruttato, asciutto, vellutato, una buona freschezza ed eleganza.

 

Piera Dolza 2017 – Colli di Conegliano DOCG Torchiato di Fregona

Le uve di glera (45%), verdiso (25%) e boschera (30%) vengono sottoposte ad un lungo appassimento d circa 7 mesi. I grappoli vengono diraspati, selezionati manualmente e torchiati. Il mosto matura in legno per circa un anno e 7 mesi in bottiglia. Il colore è ambrato e regala profumi di albicocca e mandarino selvatico. La beva è sontuosa, molto fruttata di fichi, frutta secca ed agrumi; il sorso, comunque, è scorrevole, fresco e piacevole.


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