di Enrico Malgi
Qui c’è veramente di tutto: storia, grandi numeri che riguardano l’estensione dei vigneti e la produzione vitivinicola e la stessa qualità dei vini pluripremiati e di ottima fattura, per non parlare poi dell’acclarata primogenitura del vino rosato. Di chi sto parlando? Dell’Antica Azienda Vitivinicola dei Conti Leone De Castris di Salice Salentino naturalmente. Azienda che fu fondata nel 1665 dal Duca Oronzo Arcangelo Maria Francesco De Castris Conte di Lemos di origine spagnole e che attualmente è retta da Piernicola Leone De Castris. I numeri parlano chiaro: trecento gli ettari e vitati ed oltre due milioni e mezzo le bottiglie prodotte mediamente ogni anno e che trovano la loro giusta collocazione sia sul mercato interno e sia su quello estero.
In questi giorni ho avuto la possibilità di degustare sei etichette aziendali di nuove annate, che hanno sicuramente mantenuto fede come sempre al loro eccellente standard qualitativo.
Donna Lisa Malvasia Bianca Salento Igt 2017. Soltanto Malvasia fermentata con lieviti indigeni in acciaio e con permanenza sulle fecce fini per sei mesi. L’affinamento avviene al 70% in acciaio e l’altro 30% in barriques per altri sei mesi. Elevazione in vetro ancora per sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 15,00 euro.
Nel bicchiere scruto un bel colore giallo dorato lucente e vivo. Il naso regala sensazioni fruttate: nocciola, mandorla, pesca, albicocca, papaya, banana, litchi e frutto della passione. Sussurri floreali di lavanda, zagara e glicine. Reminiscenze godibilmente speziate. Attacco in bocca fresco, aromatico, sinuoso, sapido, vivace, morbido, elegante e vellutato. Movenze minerali, infiltranti e dinamiche. Progressione palatale connotata da esotiche ed intriganti sensazioni gustative. Fine, avvolgente e gentile il bel finale. Da deliziarsi su un bel piatto di linguine ai ricci di mare e/o su una burrata andriese.
Five Roses 76° Anniversario Rosato Salento Igt 2019. Negroamaro all’80% e saldo di Malvasia Nera di Lecce. Macerazione pellicolare per alcune ore e poi dopo segue l’estrazione del mosto fiore per circa il 35%. Due mesi in acciaio e un mese in bottiglia. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro.
Ecco qui il rosato monstre di tutta la vitienologia italiana. Il primo in assoluto prodotto in Italia fin dal 1943, a parte l’esperimento del Chiaretto Moniga del 1896 da parte del senatore veneziano Pompeo Gherardo Molmenti. La bottiglia si fregia del titolo di 76° Anniversario proprio perché al 2019 sono tanti gli anni trascorsi dal 1943.
Colore rosato limpidamente cerasuolo. Spettro aromatico intensamente profumato di fragoline di bosco, ribes, mirtillo, melagrana, chinotto, visciola, geranio e petali di rosa. Espansive le ricamate suggestioni di timo, salvia e spezie. In bocca esordisce un sorso elegiaco, avviluppante, soave, sensuale, vellutato, suadente e connotato da una morbida e voluttuosa allure. Ottima l’acidità che sprigiona freschezza per tutto il cavo orale. Appeal bene articolato. Tattilità armonica, sapida, aggraziata e reiteratamente fruttata. Finale impertinente, piacevole e completo. Su affettati, pesce, verdure grigliate e carne bianca.
Elo Veni Negroamaro Salento Igt 2018. Negroamaro in purezza. Fermentazione, maturazione ed elevazione in acciaio e vetro per quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 9,00 euro.
Si tratta del Negroamaro base, ma che possiede sicuramente una sua spiccata personalità ben definita. Colore rosso rubino screziato di giovani riflessi violacei. Molto interessanti i risvolti aromatici, che mettono in mostra dapprima i tipici umori fruttati varietali: amarena, mora, susina e fico soprattutto e sostenuti poi da cadenze odorose di violetta, sapide evoluzioni olfattive e calibrati sentori di erba mediterranea. L’approccio del sorso sulla lingua desta la massima attenzione per la sua intrinseca freschezza e morbidezza, frutto di una trama tannica delicata e remissiva. In appresso si delineano caratteri eleganti, vivaci, stuzzicanti, rotondi e polposi, che fanno da prodromo ad una chiusura dinamica, aristocratica e goduriosa. Carne rossa e bianca e zuppa di pesce alla gallipolina.
Il Lemos Susumaniello Salento Igt 2018. Susumaniello al 100%, maturato per due mesi in acciaio e poi affinato in boccia per altri due mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 9,00 euro.
Classico vitigno autoctono salentino, che ha trovato il suo naturale habitat soprattutto in provincia di Brindisi e che solo da alcuni anni è stato riscoperto e valorizzato. Il cromatismo che traspare nel bicchiere è bello carico e splendente di rosso fuoco. Bouquet densamente profumato di prorompenti frammenti di frutti rossi piccoli e medi, a cui si agganciano poi evolutive aspirazioni floreali e vegetali di buona sostanza e/o sentori speziati e liquiriziosi. In bocca fa il suo ingresso un sorso ampio, seducente, morbido, strutturato e tagliente. Trama tannica gentile e gioiosa. Palato vibrante di fervore gustativo. Retroaroma calibrato e ben modulato. Abbinamento trasversale mare-terra.
Salice Salentino Rosso Riserva Doc 2016. Negroamaro al 90% e saldo di Malvasia Nera di Lecce. Dopo la malolattica il vino viene affinato in botti di rovere di trenta ettolitri per un anno e poi per sei mesi in vetro prima della commercializzazione. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca di 12,00 euro.
Bicchiere tinto da un emblematico colore rosso rubino carico e luminoso. Il bouquet regala subito voluttuose percezioni olfattive di ottima frutta fresca: ciliegia ferrovia, prugna, mirtillo, ribes e mora. Impertinenti gli svolazzi di fiori rossi. Armoniosi i sussurri di spezie esotiche a go-go. Sensitive le proposizioni di terriccio e di erbe officinali. Il naso è destinatario poi di un’ottima proposta terziaria che declina empiriche sfumature di cioccolato fondente, balsamo, mentolo, tabacco, tostato, liquirizia e goudron. Bocca ampia e ricettiva, che accoglie amorevolmente un sorso sontuoso, profondo, acido, strutturato ed armonico. Nessuna forzatura allappante. Palato tonico, solido, vibrante, vitale, opulente ed avvolgente. Finale persistentemente gradevole. Sulla terragna cucina pugliese.
Donna Lisa Salice Salentino Rosso Riserva Doc 2015. Anche qui prevalenza di Negroamaro al 90% e briciole di Malvasia Nera di Lecce. Il vino matura per un anno e mezzo in barriques di rovere francese e poi viene elevato in boccia per un identico periodo. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo della bottiglia in enoteca di 29,00 euro.
Ecco qui il cru aziendale dedicato a Donna Lisetta De Castris, moglie di Piero Leone Plantera. Si spiega così, quindi, il doppio cognome Leone De Castris dell’azienda salentina. Il colore nel bicchiere è decisamente affastellato da un intenso e vivido rosso rubino-granato. Al naso si avvicendano deliziose e fitte folate di odorose percezioni fruttate di sottobosco e della pianta, insieme con sussurri di macchia mediterranea ed a vezzi di fiori rossi. Creptii di ginepro, carruba, grafite, china e vaniglia. Venature empireumatiche e speziate. Papille subito allertate per accogliere un sorso caldo, etereo, affilato, sapido e dinamico. Cotè esuberante, avvolgente e corposo. Palato posseduto da una regale trama tannica. Tensione gustativa austera, rigorosa, maestosa, compatta, rotonda, irradiante ed affascinante, che proietta questo vino verso un futuro roseo e duraturo. Su carne arrosto e formaggi stagionati.
Sede a Salice Salentino (Le) – Via Senatore De Castris, 26
Tel 0832 731112 – Fax 0832 731114
info@leonedecastris.com – www.leonedecastris.com
Enologo: Matteo Esposito – Consulente esterno: Riccardo Cotarella
Ettari vitati di proprietà: 300 – Bottiglie prodotte: 2.500.000
Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Malvasia Nera e Bianca, Susumaniello, Fiano, Verdeca, Chardonnay e Sauvignon Blanc.
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