di Enrico Malgi
Parlare della viticoltura dei Campi Flegrei è come rievocare le origini e la storia stessa della vitienologia campana e meridionale. Si racconta, infatti, che gli Eubei si stabilirono a Ischia già nell’ VIII secolo a.C. per poi insediarsi proprio nei Campi Flegrei, seguiti subito dopo da altre popolazioni greche provenienti dalla penisola Calcidica. Durante la loro colonizzazione queste popolazioni erano solite allevare viti per poi ricavarne vino per la loro sussistenza, come la scoperta della “Coppa di Nestore” rinvenuta nella necropoli di San Montano a Ischia ha confermato.
Tornando ai giorni nostri, la viticoltura che si pratica nell’area flegrea è molto florida ma non intensiva. Le aziende locali producono ottimi vini, adoperando soprattutto Falanghina e di Piedirosso. Tra queste un posto di rilievo è occupato sicuramente dall’azienda La Sibilla di Bacoli della famiglia Di Meo, di cui recentemente ho assaggiato tre etichette: un bianco e due rossi.
Falanghina Campi Flegrei Doc 2019. Falanghina in purezza lavorata in acciaio. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro.
Colore giallo paglierino lucente. Naso segnato da frutto fresco e maturo, in cui emerge soprattutto l’effetto agrumato. Percezioni olfattive poi di salsedine, banana, ananas, mela verde, fiori bianchi, pino silvestre, balsamo e chiodi di garofano. Sorso sapido, minerale, sulfureo, pulito, equilibrato, elegante, accattivante e godurioso. Verve acida. Perfetto sulla classica cucina di mare locale.
Piedirosso Campi Flegrei Doc 2018. Soltanto Piedirosso. Maturazione per tre mesi in acciaio. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 13,00 euro.
Tipico il colore rosso chiaro. Spettro aromatico costellato di profumi di terra e di mare. In primis di geranio e fruttate di ciliegia, fragola e ribes, seguiti da sentori sapidi e iodati. Parvenze cenerine. Sorso integro, leggero, succoso, elegante, gioioso, fine, immediato e piacevole. Cotè morbido ed affusolato, giovane e vellutato, fruttato e leggermente amarognolo. Tannini dolci e carezzevoli. Ottima freschezza. Finale beverino e godurioso. Su uno spaghetto al pomodoro fresco.
Vigna Madre Piedirosso Campi Flegrei Doc 2018. Piedirosso al 100%. Sei mesi di maturazione in acciaio e due anni di elevazione in vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale in enoteca di 30,00 euro.
Chi l’ha detto che il Piedirosso non è un vino longevo? Anche senza passare in legno questo vrosso, frutto di una certificata e piccola vigna storica flegrea vecchia di 85 anni a piedefranco di appena 8600 metri quadri , si dimostra complesso, composito e bene articolato. Il cromatismo qui, strano a dirsi, è più concentrato: rubino intenso che vira verso il granato. Al naso si sprigionano profumi di frutta fresca e/o secca e poi rimembranze di mela cotogna e macchia mediterranea. Ricche di note speziate e floreali. Sentori minerali, sapidi e sulfurei. Soffio marino. E’ in bocca tuttavia che il vino fa la differenza, perché regala un sorso pieno, avvolgente, avvenente, profondo, vibrante, voluminoso, strutturato, elegante e sospiroso. Palato polposo, rotondo, balsamico e fruttato ed incalzato poi da un ritmo ben calibrato. Trama tannica riccamente cesellata. Retroaroma persistente. Su carne bianca e rossa, parmigiana di melanzane e zuppa di pesce. Un vino davvero strepitoso.
Il Piedirosso, come si sa è il vero vitigno a bacca rossa prettamente campano (a parte piccole coltivazioni in Puglia e in provincia di Latina), anche più dell’Aglianico che viene allevato in tutta l’Italia meridionale.
I vini di Vincenzo Di Meo si confermano ancora una volta grandi interpreti territoriali, che sanno regalare stupende emozioni. Bisogna sottolineare poi che Falanghina e Piedirosso in questo areale flegreo possiedono sempre una marcia in più.
Società Agricola La Sibilla
Via Ottaviano Augusto, 19 – Bacoli (Na)
Tel. 081 8688778 – info@sibillavini.it – www.sibillavini.it
Enologo: Vincenzo Di Meo
Ettari vitati: 9,50 – Bottiglie prodotte: 70.000/80.000
Vitigni: Piedirosso e Falanghina.
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