di Enrico Malgi
Dopo l’azienda Alessandro di Camporeale, appartenente all’omonima famiglia palermitana e di cui ho già assaggiato due ottime bottiglie, adesso è venuto il momento di relazionare su due etichette dell’altra azienda di famiglia Generazione Alessandro, gestita dai tre cugini Benedetto 1 e 2 e Anna Alessandro, che è ubicata sui fianchi dell’Etna.
Trainara Etna Bianco Doc 2019. Blend di Carricante all’85% e saldo di Catarratto, vitigni allevati a 640 metri di altezza sul versante nord-est del vulcano catanese. Affinamento in acciaio per dieci mesi e poi elevazione in vetro per altri quattro mesi. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 19,00 euro.
Significativo lo splendente colore giallo paglierino. Approccio olfattivo affastellato da un eterogeneo pot pourri, che espande a dismisura limpide profumazioni di fichi d’india, arancia sanguinello, mela verde, pompelmo rosa, carruba, zagara, glicine, ginestra, cappero, anice, roccia lavica ed erbe officinali. Caratteristiche poi le fragranze di pietra focaia. In bocca entra un sorso così fresco, morbido, sapido, sulfureo, arioso e ben ritmato. Silhouette elegante e stilisticamente perfetta. Estensione gustativa fine, fruttata, agile, aggraziata e dinamica di un vino ancora molto giovane ed in piena fase di spinta. Scatto finale persistentemente godibile. Da provare su piatti a base di pesce senza pomodoro e su formaggi freschi siciliani.
Croceferro Etna Rosso Doc 2019. Nerello Mascalese in purezza allevato nello stesso territorio dell’Etna bianco. Maturazione per un anno in tonneaux di rovere francese. Il 30% della massa affina in vasche di acciaio. Elevazione in boccia per sei mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 19,00 euro.
Bicchiere tinto da un luminoso colore rosso rubino poco concentrato. Bouquet estremamente intrigante e propositivo, che subito mette a disposizione di un naso indagatore ampie e doviziose nuances. Di primo acchito ecco emergere sinuose percezioni olfattive fruttate di ciliegia, tamarindo, corbezzolo e sottobosco, intrecciate poi a sospirosi afflati di finocchietto selvatico, incenso, pirite, cera d’api ed impronte speziate di chiodi di garofano e di zenzero. L’impatto del sorso sulla lingua è subito vibrante di freschezza, di morbidezza, di eleganza e di armonia e perfettamente equilibrato. Aplomb aristocratico. Gentile ed affusolata la tessitura tannica. Tattilità omogenea, godibile, rotonda e sontuosa. Buona la serbevolezza. Chiusura appagante. Ottimo vino davvero da abbinare ad un piatto di pasta al sugo di carne, ma va bene anche su una zuppa di pesce.
Generazione Alessandro
Linguaglossa (Ct) – Contrada Borriglione
Tel. 0924 37038
info@generazionealessandro.it – www.generazionealessandro.it
Enologo: Benedetto Alessandro
Ettari vitati: 10 – Bottiglie prodotte: 23.000
Vitigni: Nerello Mascalese, Carricante e Catarratto.
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