di Enrico Malgi
Nel Cilento si registra anche qualche gradita novità. Un’azienda nuova è quella della giovane produttrice Francesca Fiasco, che nel 2015 ha ereditato dai nonni sei ettari e mezzo vitati nel comune di Felitto, un piccolo comune dell’entroterra cilentano famoso per la sagra del fusillo e per le gole del fiume Calore.
Col sostegno dell’enologo e vignaiolo Emiliano Falsini nel 2016 è iniziata così la prima vendemmia, dopo avere precedentemente costruita la piccola cantina. Le specie piantate sono varie e promiscue, perché qui ci troviamo nell’areale di Castel San Lorenzo dove si è sempre coltivato di tutto e di più: Aglianicone, Aglianico, Sangiovese, Barbera, Cabernet Sauvignon, Fiano, Falanghina e Coda di Volpe, più piccole parcelle di altre varietà. Quattro le etichette confezionate, di cui tre avuto modo di assaggiare.
Lapazio Bianco Paestum Igp 2018. Blend di Fiano, Falanghina e Coda di Volpe. Vinificazione ed affinamento in tonneaux per dieci mesi. Elevazione in vetro per quattro mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale da 28,00 a 35,00 euro. Bottiglie prodotte 2.800.
Colore giallo paglierino. Intensi ed ampi profumi di mela, pera, albicocca, clementina, cantalupo, mandorla, gelsomino, camomilla, fieno e macchia mediterranea. Rimandi minerali, di vaniglia. L’attacco in bocca disegna un sorso fresco e pimpante, sferzante e succoso e connotato poi da una trama densa. Piglio sapido, scattante e ben ritmato. Tensione gustativa seducente, elegante e profonda. Un bianco straordinario, ricco di polpa e di osso e pieno di sapori esplosivi. Longevità tutta da scoprire. Fraseggio finale solido, compatto ed epicureo. Da spendere su un piatto di vermicelli alle vongole e/o su una mozzarella pestana.
Ersa Rosso Paestum Igp 2017. Uvaggio di Aglianico, Cabernet Sauvignon, Barbera ed altri vitigni territoriali a bacca rossa. Due anni di maturazione in tonneaux. Affinamento in boccia per otto mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di intorno ai 20,00 euro. Bottiglie prodotte 8.000.
Colore rosso rubino. Spettro aromatico etereo e complesso e nel cui crogiolo si manifesta un frutto purissimo di vivo splendore, che ha nel sottobosco il suo punto di alto gradimento. Senza tralasciare, tuttavia, sbuffi floreali che si incrociano poi con influssi vegetali. Gradevole la dotazione di un ricamo idrocarburico. Noce moscata, zenzero e chiodi di garofano sono le spezie che vanno a comporre e completare poi tutto il registro olfattivo, insieme con spunti di terziaria bellezza. Sintomatico il sorso pregnante di un tessuto carnoso, corposo, complesso, avvolgente. Palato tagliente, fine, elegante, seducente, morbido e ben calibrato. Tannini risolti. Chiusura persistente ed appagante. Longevità da scoprire. Su piatti a base di carne rossa e/o su una bella zuppa di pesce, stante la sua morbida e nobile allure.
Difesa Rosso Paestum Igp 2016. Identico blend del rosso precedente. Maturazione per un anno e mezzo in tonneaux ed elevazione in bottiglia per un anno. Rispetto all’Ersa, quindi, abbiamo più affinamento in vetro e meno in legno. E naturalmente cambia il millesimo. La gradazione alcolica è di tredici e mezzo. Il costo finale della bottiglia si aggira tra 28,00 e 35,00 euro. Prodotte circa 7.000.
Per quanto riguarda l’aspetto organolettico ci sono molte analogie con la precedente etichetta e non poteva essere diversamente. Alla vista si presenta un colore rosso rubino concentrato. Al naso sentori fruttati di ciliegia, prugna e di tanto sottobosco, poi di fiori rossi e di spezie. Cioccolato fondente, liquirizia, tabacco, balsamo, mentolo, china e grafite, insieme a rimandi empireumatici, regalano al naso le essenze terziarie. E qui giova ricordare che il legno fa la sua bella parte fino in fondo, non prevaricando ma fondendosi con il frutto. Sorso ben serrato e compito, che entra in bocca carico e tosto, risultando poi corposo, austero, centrato, temprato, imponente, affascinante, profondo e ricco di gusto. Guizzo palpitante di freschezza. Trama tannica ben ricamata. Evoluzione palatale sublimata da un giusto equilibrio e che si rivela sontuosa, dinamica, armonica, rotonda, morbida e materica. Retroaroma lungo e persistente. Migliorerà per molti anni ancora. Su un cosciotto di agnello al forno.
Insomma l’avete capito, si tratta di una vera rivelazione di una batteria di vini davvero eccellenti e inediti per l’areale cilentano. Una piacevole sorpresa davvero. Francesca è una viticoltrice esordiente, ma sembra avere già una sua precisa personalità. All’inizio parlavo di quattro etichette, di cui una non ancora proponibile per ragioni burocratiche. Non vorrei sbagliare, ma forse siamo all’inizio di un nuovo capitolo da scrivere sulla nouvelle vague della vitienologia cilentana. Chi vivrà, berrà.
Azienda Agricola Francesca Fiasco
Felitto (Sa) – Località Campanaro Km 32.100
Tel 089 2964985 – Cell. 338 1563628
fiascofrancesca@pec.it – www.fiascofrancesca.it
Enologo: Emiliano Falsini
Ettari vitati: 6,50 – Bottiglie prodotte: 12.000
Vitigni: Aglianico, Aglianicone, Sangiovese, Barbera, Cabernet Sauvignon, Fiano, Falanghina e Coda di Volpe.
I vini di Francesca Fiasco
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