di Enrico Malgi
Forte il legame con la propria terra, unito ad una grande passione per la viticoltura da parte di Orazio e Libero Rillo di Torrecuso. E così tra il 1980 ed il 2004 le vecchie cantine di Fontanavecchia sono state ristrutturate ed attrezzate con moderne tecnologie e parte degli ettari vitati prima espiantati e poi reimpiantati con vitigni autoctoni selezionati come l’aglianico e la falanghina. A completare il lavoro è stato chiamato Angelo Pizzi.
Attualmente gli ettari vitati sono tredici, dislocati tra Torrecuso, Foglianise e Torrepalazzo e godono tutti di ottima esposizione e di un clima ideale. Le bottiglie prodotte annualmente sono 160.000, frutto di una viticoltura integrata ed ecosostenibile. Tra i molteplici riconoscimenti ricevuti, quest’anno sono da annoverare i primi posti assoluti ottenuti a Radici del Sud 2017 dai giudici dei Wine Buyers con le etichette Taburno Falanghina del Sannio Dop 2016 e Vigna Cataratte Aglianico del Taburno Riserva Doc 2009 nelle rispettive e specifiche categorie di appartenenza.
Taburno Falanghina del Sannio Dop 2016
La Falanghina ha fatto quattro mesi di acciaio ed affinamento in vetro per altri due mesi. La gradazione alcolica è di tredici e mezzo. In enoteca la bottiglia si vende intorno ai 9,00 euro.
Colore già quasi assestato di un bel giallo paglierino, venato di riflessi verdolini. Impatto olfattivo sicuramente accattivante per le note di fragranze floreali di ginestra e di fiori di limone; di sussurri mentolati e balsamici; di respiri fruttati di banana, di mela verde e di ananas; e di sentori minerali. Bocca bella distesa, che accoglie un sorso citrino, sapido, morbido ed elegante e connotato da una lamina di acidità che conferisce una godibile freschezza. Nitido lo slancio gustativo che tratteggia un incipit succoso, dinamico e tonico. Finale carezzevole e ritmato. Ottima serbevolezza ed ottimo prezzo. Da associare a risotti, a carne bianca, frutti di mare e pesce.
Vigna Cataratte Aglianico del Taburno Riserva Doc 2009
L’Aglianico Vigna Cataratte ha sostato per tre anni in contenitori di acciaio, per trascorrere poi tredici mesi in barriques di rovere francese e poi è stato elevato in bottiglia per un altro anno. Il tasso alcolico è di quattordici e mezzo. Costo finale della bottiglia di18,00 euro.
Granato luminoso e vivo il colore che scruto nel bicchiere. Naso psegnato da un evidente e coinvolgente timbro fruttato di prugna, di amarena, di mirtilli e di mora. Raffinatedi violetta, menta, carrube, eucalipto, pirite, corteccia di china, incenso e resina. Intrigante il sospiro speziato di pepe nero, zenzero, noce moscata e vaniglia. Pregevole il tocco di tabacco, cuoio, liquirizia, grafite, anice, caffè e mentolo. Sorso caldo e fresco, la trama tannica è imponente, ma anche ricamata da notevole finezza. Retroaroma persistente, vibrante e leggermente amaro.Un vino di grande caratura e complessità, che ha davanti a sé ancora molti anni. Da spendere su un cosciotto di agnello al forno, cacciagione e formaggi stagionati.
Sede a Torrecuso (Bn) – Via Fontanavecchia
Tel. 0824 876275 – info@fontanavecchia.it – www.fontanavecchia.it
Enologo: Angelo Pizzi
Ettari vitati: 13 – Bottiglie prodotte: 160.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, cabernet sauvignon, falanghina, fiano e greco
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