di Enrico Malgi
E’ certamente insolito che a Radici del Sud una singola azienda riesca a piazzare i suoi tre vini presentati in concorso al vertice delle classifiche e per di più riuscendo a convincere entrambe le giurie dei Wine Writers e dei Wine Buyers. Ed invece è proprio quello che è successo all’edizione 2017, laddove l’Azienda Agricola siciliana Feudo Disisa della famiglia Di Lorenzo di Monreale ha meritatamente primeggiato, bissando così il successo dell’anno scorso.
Cominciamo con l’etichetta Grillo Sicilia Doc 2016, che ha conquistato la palma del vincitore da parte della giuria dei Wine Writers.
Colore giallo paglierino non eccessivamente carico. Al naso profumi di frutta esotica, soprattutto ananas. In appresso si manifestano anche sentori di agrumi, di pesca, di melone, di fiori di campo, di ginestra, di gelsomino e di vegetali. Sapidità e mineralità vanno poi a completare l’intenso, fine e complesso mosaico olfattivo. In bocca fa il suo ingresso un sorso affascinante per freschezza, per armonia, per morbidezza, per delicatezza e per eleganza. Polpa tenera e succosa. Sviluppo palatale scorrevole e dinamico. Delizioso e persistente il gradevole finale agrumato. Da preferire sulla cucina di mare, insieme con i latticini.
Lu Bancu Catarratto Sicilia Doc 2016. Vino piazzatosi al primo posto nella categoria “Gruppo Misto Vini Bianchi”, così come ha sentenziato la giuria dei Wine Buyers, mentre la giuria dei Wine Writers lo ha premiato con la seconda posizione.
Giallo paglierino brillante. Bouquet ampio e coinvolgente, in cui si intrecciano in primis piacevoli profumi di frutta: pesca, clementina, albicocca, mandorla pompelmo e papaya. Sussurri floreali e vegetali fanno poi a gara tra loro per concedersi voluttuosamente alle narici: gelsomino, ginestra, acacia, caprifoglio, mentuccia, salvia e timo. Bocca al primo impatto giustamente acida e salivante, che fa da apripista ad un sorso tonico e reattivo e che traccia poi sulla lingua un profilo morbido, elegante, suadente, sapido e rotondo. Slancio impertinente ed avvolgente. Chiusura su toni lunghi e godibili. Da spendere su carne bianca, minestre e formaggi freschi.
Vuarìa Nero d’Avola Monreale Doc 2013. I giudici dei Wine Buyers hanno ritenuto di assegnare a questo vino il secondo posto.
Luminoso colore rosso rubino. Note di ciliegia, di prugna, di mora, di carrubo, di pepe nero, di cannella e di vaniglia vanno ad arricchire il pregiato bouquet, che si completa poi con essenze di balsamo, di tabacco e di cuoio. Sorso caldo e focoso, che l’elevata freschezza e la spiccata morbidezza riescono comunque a contrastare alla meglio. Impalcatura tannica avvolgente e ben tessuta. Percezione palatale raffinata, sapida ed equilibrata. Slancio finale calibrato e sontuosamente lungo. Da abbinare a carni rosse e bianche ed a formaggi di media stagionatura.
Sede a Monreale (Pa) – Contrada Disisa Grisi
Tel. 091 6127109 – ww.vinidisisa.it
Enologo: Tonino Guzzo
Ettari di proprietà: 400, di cui 180 vitati
Dai un'occhiata anche a:
- I miei sorsi del cuore 2024. Da bere a fiumi tra Natale e Capodanno
- Malazé Metodo Classico Cantine Babbo
- I vini dell’Alto Piemonte in trasferta a Milano, per una masterclass d’eccezione
- Libero Taburno Falanghina del Sannio Vendemmia Tardiva Dop 2017 – Azienda Fontanavecchia
- I vini di Salerno con l’Ais all’Enoteca La Botte
- Da Castelnuovo Berardenga, Fèlsina sceglie Orbacca
- “Terre di Pisa Food and Wine festival” Stile internazionale ma non troppo
- Le cento cantine protagoniste del libro Calici&Spicchi di Antonella Amodio