di Enrico Malgi
Diciamo la verità, ci sono aziende, territori, persone e vini (con questi ultimi che ben rappresentano la summa filosofica delle tre specificità precedenti), che si fanno apprezzare più degli altri in modo rilevante. Proprio come mi è capitato di verificare ultimamente, quando ho fatto visita per l’ennesima volta all’Azienda Villa Matilde Avallone Viticultori in Campania Felix (così è scritto sul frontespizio del nuovo opuscolo aziendale, che in questo modo vuole ribadire la giusta connotazione di questa nobile famiglia di origine napoletana).
Esaminando ogni singolo aspetto ne viene fuori un sintomatico ritratto di questa storica azienda, che in primis può vantare un’eccellente produzione vitivinicola datata da oltre mezzo secolo, operando in tre vocati areali campani come l’Alto Casertano, il Sannio e l’Irpinia. Ed in più gli attuali proprietari, i fratelli Tani e Maria Ida Avallone, sono i perfetti custodi di un’antica tradizione di famiglia che ha preso le mosse tanti anni fa con il loro papà, l’avvocato Francesco Paolo Avallone, che ebbe la felice intuizione di riprendere la storica denominazione “Ager Falernus” risalente al tempo degli antichi Romani. L’azienda di Cellole, infatti, è situata proprio a ridosso del confine laziale, inserita nel golfo di Gaeta ed alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina.
Molto ampia la produzione vinicola, che può contare su circa una ventina di etichette, curata dal famoso enologo Riccardo Cotarella e dall’altrettanto bravo Fabio Gennarelli che è costantemente presente in azienda. Sono sedici le bottiglie di nuove annate che ho avuto l’occasione di assaggiare appena pochi giorni fa. Nuova veste grafica e dell’abbigliaggio di tutte le bottiglie, fatte segno ad un indovinato restyling.
Falafesta Vino Spumante Bianco di Qualità Brut Metodo Martinotti. Soltanto Falanghina lavorata in autoclave per quattro mesi. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo in enoteca di appena 10,00 euro.
Si tratta di uno spumante leggero, sfizioso, fresco, elegante, sbarazzino e perfino “simpatico”, connotato da un colore giallo paglierino lucente e da bollicine impertinenti e fluttuanti. Profumi di delicata frutta fresca a go-go, intrecciati a fragranze floreali e vegetali di buona consistenza al naso. Sorso gentile, brioso, secco, sapido e morbido che accarezza dolcemente le papille gustative. Retroaroma rinfrescante, suadende e soave. Su aperitivo con gli amici al bar e sfiziosità e poi anche per fare festa come sottolinea giustamente il nome dello spumante.
Mata Vino Spumante Bianco di Qualità Extra Brut Metodo Classico. Falanghina in purezza raccolta nel 2011 e con sboccatura avvenuta a novembre del 2018. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 19,00 euro.
Giallo paglierino brillante. Spuma di sinuosa compattezza. Perlage di intenso profilo, con bollicine fini e frequenti. Caratteristico il bouquet, che esprime gradevoli e sontuose essenze di sottobosco, cedro candito, vaniglia, burro fuso, mazzo di mughetto, gelsomino e lavanda. Netta sensazione al naso di crosta di pane. Sensitivo e stuzzicante il sorso che entra in bocca, che si dimostra anche affilato, aromatico, agrumato e chiaramente petillant. Buona la struttura portante, che evolve in una chiusura appagante e lungamente rinfrescante. Su crostacei, molluschi e latticini.
Mata Vino Spumante Brut Rosé Metodo Classico. Aglianico al 100%. Raccolta delle uve nel 2014 e dègorgement nel 2019. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo in enoteca di 18,00 euro.
Salmonato il cromatico riscontro nel bicchiere. Perlage raffinato, caratterizzato da una vaporosa mousse di alta qualità, supportata da un’ottima ténue e da un lungo e persistente cordon. Pregevole il risvolto olfattivo, che mette in evidenza intensi profumi di fragoline di bosco, cassis, mela, pompelmo, melagrana, glicine e violetta. Buona la sapidità. Aspirazione di piccola pasticceria. Sulla lingua plana un sorso languido, generoso ed affidabile. Delicato l’impatto tattile, che espande in bocca infinita freschezza ed un profumo di tante cose buone. Gusto cremoso e vellutato. Spumante che mi ricorda molto il Joi di San Salvatore. Su pizza margherita e carpaccio di pesce spada.
Falanghina Sinuessa Roccamonfina Igp 2018. Solo Falanghina lavorata in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo in enoteca di 8,50.
Colore giallo paglierino splendente. Bouquet intensamente carico, che sprigiona principalmente pregevoli e variegate essenze di agrumi, pesca, pera, mango, banana, salvia e rosmarino. Sentori sapidi e di macchia mediterranea. L’impatto del sorso sulla lingua si focalizza subito su sensazioni morbide, avvolgenti, fresche e vanigliate. Grazia, eleganza, polposità, dinamicità ed armonia vanno poi a completare il sospiroso quadro tattile. Finale abbastanza persistente. Da spendere sulla classica cucina di mare campana.
Falerno del Massico Bianco Dop 2018. Falanghina al 100%. Acciaio e boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 11,00 euro.
Cromatismo segnato da un giallo paglierino in itinere. Impatto olfattivo che seduce le narici con costumanze odorose di ottimo rilievo. Frutta a go-go indigena ed esotica, che si propone al naso rilasciando beati profumi di mela verde, mandarino, pesca, frutto della passione, ananas e mango. Modulati i respiri di fiori d’arancio, ginestra, pino silvestre e di balsamo. Sulla lingua impatta un sorso fresco, aggraziato, elegante, guizzante, setoso e cristallino. Palato ben calibrato ed appagante. La chiusura si esprime su toni di grande gradevolezza. Mozzarella di bufala e carne bianca.
Vigna Caracci Falerno del Massico Dop 2016. Sempre e solo Falanghina, lavorata in acciaio ed anfora e poi elevata in vetro. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo della bottiglia in enoteca di 22,50 euro.
Il colore è segnato da un giallo paglierino carico e brillante. Il naso si tuffa avidamente nel bicchiere per annusare gioiosamente puri ed affascinanti profumi di mela, banana, ananas, fiori di limone, eucalipto, aghi di pino e salsedine. Sapidità e mineralità fanno poi a gara per dare il loro contributo olfattivo. Folta ed appassionata la permeante spezialità, in modo particolare si appalesa la percezione di chiodi di garofano. Registro gustativo complesso, avvolgente e teso, frutto di un sorso ampio, fruttato, ritmato, sapido, fine, elegante e morbido. Bocca sospirosa, suadente e pervasiva. Finale espressivo che appaga totalmente le papille gustative. Da provare, oltre che sulla tipica cucina di mare, anche su piatti più strutturati.
Greco di Tufo Docg 2018. Greco in purezza, lavorato in acciaio per quattro mesi e poi affinamento in vetro. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di 11,00 euro.
Colore paglierino già carico, nonostante la giovane età e l’annata piovosa. Il naso esplora un bouquet di grande rilievo olfattivo, che si manifesta in primis con sensazioni fruttate di pesca, mandarino, albicocca, nespola e nocciola, a cui danno manforte suadenze di agrumi canditi, zenzero, caprifoglio e chiodi di garofano. La bocca accoglie un sorso energico, tonico, rinfrescante, raffinato, reattivo, vibrante e dinamico. Palato leggiadro, caratteriale, sontuoso e balsamico. Retroaroma persistente. Migliorerà col tempo. Da abbinare ad un piatto di spaghetti allo scoglio e a carne bianca.
Fiano di Avellino Docg 2018. Fiano al 100%. Solo acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 11.00 euro.
Effetto cromatico lucentemente giallo paglierino non troppo carico. Corredo aromatico di grande effetto sulle narici, che regala così un’esplosione di eterogenei profumi di pesca bianca, mandarino, albicocca, mela, tiglio, gelsomino, camomilla, muschio, citronella, acacia ed eucalipto. Collusive tracce sapide e minerali. Il sorso si focalizza su rimarchevoli palpitazioni eleganti, aristocratiche, raffinate, sensuali, affascinanti, toniche, armoniche e vibranti di generosa e spiccata personalità. Modulato e lungo il godibile finale. Grande serbevolezza. Risotto ai frutti di mare e latticini.
Terre Cerase Rosato Campania Igp 2018. Aglianico in purezza lavorato in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 8,50 euro.
Il colore dei rosati fermi e spumanti di Riccardo Cotarella segue più o meno lo stesso cliché: rosa pallido e tenue di tipo provenzale, come questo rosé. Approccio olfattivo subito segnato da valide nuances di tanta frutta fresca: fragole, mirtilli, more e ciliegia, abbinate a profusioni floreali di rosa canina, violetta e glicine. Afflato sapido. Movenze aggraziate. In bocca fa il suo ingresso un sorso fresco, profondo, lineare, composito ed affusolato. Silhouette fine, elegante e sospirosa. La chiusura si esprime su toni oltremodo gradevoli. Su una bella zuppa di pesce e tagliere di salumi.
Stregamora Roccamonfina Igp 2018. Soltanto Piedirosso, lavorato in acciaio e boccia. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo in enoteca di 8,50.
Classico il varietale colore rosso poco concentrato, segnato anche da giovani riflessi violacei. Impatto olfattivo di grande rilevanza, che si esprime su caratteristiche note fruttate e floreali: amarena, ribes, mirtilli, viola, rosa e geranio soprattutto. Sollecite cadenze di macchia mediterranea. In bocca entra un sorso leggero, delicato, gentile, fresco, centrato, morbido, sottile, sapido e vellutato. Trama tannica setosa ed impalpabile come da copione. Gradevole la croccante frutta già percepita all’olfatto. Leggermente amarognolo, ma sicuramente piacevole il finale. Da spendere su pizza margherita, pesce in guazzetto e carne bianca e rossa.
Aglianico Campania Igp 2015. Aglianico in purezza lavorato in acciaio e legno grande. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 8,50 euro.
Effetto cromatico connotato da un colore rosso rubino carico. Timbro olfattivo affastellato da ottime suadenze che rimembrano soprattutto le piccole bacche del sottobosco e/o quelle più grandi della pianta. Credenziali di violetta, rosa, pepe nero, noce moscata e chiodi di garofano. Terziarietà godibile di balsamo, mentolo, cuoio e tabacco. Sulla lingua plana un sorso teso, rotondo, armonico ed equilibrato. Tannini già ammansiti. Accelerazione palatale materica, fondente, sontuosa ed intrigante. Retroaroma persistente ed appagante. Su carne rossa e formaggi non troppo stagionati.
Falerno del Massico Rosso Dop 2015. Prevalenza di Aglianico e briciole di Piedirosso al 10%. Acciaio, legno grande e piccolo. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 12,50 euro la bottiglia.
Veste cromatica segnata da un bel colore rosso rubino scintillante. Al naso sale un tripudio di calibrati profumi di amarena, prugna, ribes, lamponi e fiori rossi. Perfettamente in riga gli umori terziari di spezie, goudron, incenso, tabacco, caffè e cioccolato fondente. In bocca si appalesa un sorso esemplare per consistenza, corposità, materia, rotondità, nobiltà, complessità ed equilibrio. Trama tannica evoluta. Slancio finale di grande rilievo gustativo, che sfocia in un retroaroma godibile e persistente. Su carne rossa e tagliere di salumi.
Cecubo Roccamonfina Igp 2014. Blend di Abbuoto, Primitivo e Piedirosso. Maturazione in acciaio e legno piccolo. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 17,50 euro.
Vino raro e singolare che era molto apprezzato già nell’antichità. Il colore è connotato da un profilo più granato che rubino. Al naso sale un pot pourri di piccoli frutti del sottobosco, di marasca e di prugna, a cui si uniscono gradevoli effluvi terziari di vaniglia, chiodi di garofano, liquirizia, tabacco e grafite. Impatto tattile forte e caldo, ma anche ricco di piacevoli e profonde sensazioni di ottima amalgama, rotondità, morbidezza ed eleganza. Sussulti avvolgenti. Grip artigianale, che sa comunicare una grande emozione. Tannini levigati. Chiusura persistente. Longevità ancora tutta da esplorare. Da preferire su brasati di carne, stufati e selvaggina.
Vigna Camarato Falerno del Massico Dop 2013. Quasi tutto Aglianico, accompagnato da un 5% di Piedirosso. Lavorazione in acciaio e legno piccolo e poi elevazione in vetro. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca di 39,00 euro di un vino che viene prodotto soltanto nelle migliori annate.
Rubineggiante nel bicchiere lo sfolgorante colore. Bouquet di estrema complessità e già ben delineato. In primis risaltano gioiose credenziali di frutta rossa, che vanno a stuzzicare le narici. Sublimi le proposizioni di fiori, vegetali e spezie orientali. Rimandi sulfurei. Caffè torrefatto, cioccolato, ginepro, tabacco, incenso, carrube, china, resina e liquirizia vanno poi ad integrare l’aspetto puramente olfattivo. L’impatto del sorso sulla lingua è poderoso, dirompente, focoso, austero, terroso, ed ottimamente strutturato. Palato ammaliante, godibile, tagliente, austero, temperamentale, intrigante, sostanzioso, terroso, reattivo ed esuberante. Tannini godibili. Retroaroma epicureo. Vino che può scapolare sicuramente da qui ad altri quindici anni. Tanta carne arrosto e formaggi stagionati.
Petrafusa Taurasi Docg 2015. Aglianico in purezza lavorato in acciaio e legno grande. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 22,50 euro.
Pregevole l’aspetto cromatico, segnato da un colore rosso rubino sfavillante. Crogiolo di ostentati vezzi aromatici di grande impatto olfattivo, in cui convergono e si esaltano sussurri odorosi di piccoli frutti del sottobosco, amarena e susina. Spunti floreali di rosso vestiti, accompagnati da aliti sospirosi di terziarie spezie di noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero e vaniglia. Rigurgiti empireuimatici, di cardamomo e di goudron. Rilevante la capacità gustativa di fondere insieme tannini talentuosi e bene articolati e scalpitanti toni evoluti. Portamento austero, fine, scattante, sontuoso, grintoso e carnoso. Retroaroma godibilissimo e persistente. Chissà quanti altri anni ancora durerà! Su un bel cosciotto di agnello al forno.
Fusonero Taurasi Docg 2015. Soltanto Aglianico prodotto su in alto a Montemarano e lavorato prima in acciaio e poi in tonneaux e barrique. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca di 28,50 euro.
Bicchiere tinto da un colore rosso rubino, che vira già verso il granato. Intrigante, ampio e variegato il ventaglio olfattivo, che in primis esprime compiutamente risultanze odorose di frutta matura e polposa piccola e media, a cui si accodano voluttuarie espressioni di viola, macchia mediterranea, pepe nero, chiodi di garofano, grafite, screziature animali e sospiri di terra umida. Calibrato e modulato il pregevole sorso, che subito comunica alle papille una profondità gustativa, intrisa di sapore, reattività, finezza, dinamicità, tonicità, ariosità e freschezza. Rovere ben dosato. Tannini già in parte stemperati e di rara grazia. Palato austero, esuberante, Imponente, centrato, rotondo e seducente. Chiusura enormemente appagabile. Su un pecorino lauticada e cacciagione.
Grandi vini sicuramente quelli di Villa Matilde Avallone che fanno onore a tutta la Campania.
Sede a Cellole (Ce) – S.S. Domiziana, 18
Tel. 0823 932088 – Fax 0823 932134
info@villamatilde.it – www.villamatilde.it
Enologo esterno: Riccardo Cotarella. In sede l’enologo Fabio Gennarelli
Ettari di proprietà: 110. Di cui 70 vitati – Bottiglie prodotte: 700.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Primitivo, Abbuoto, Falanghina, Fiano e Greco.
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