di Enrico Malgi
Il territorio e gli uomini insieme rappresentano due perfette ed indissolubili forze sinergiche. Se poi questo territorio è quello dell’Irpina che, pur trovandosi al Sud, in inverno è tutta ammantato di neve come fosse in Alta Italia ed anche per questo è caratterizzato da un ambiente non proprio ideale per viverci, allora ci vuole veramente coraggio a resistere. Ma la gente qui è tosta e determinata e nonostante i mille problemi non si arrende mai e lotta con pieno vigore per arrivare alla meta. Per fortuna però da questa terra si ricavano frutti prelibati e genuini atti non solo per il semplice sostentamento, ma soprattutto per una qualità di vita migliore.
Basti pensare, per esempio, all’eccellente viticoltura locale, che rappresenta un valore aggiunto ed un valido strumento di riscatto economico per tutta la popolazione. Vitigni autoctoni come l’Aglianico, il Fiano ed il Greco sono annoverati tra le specie più importanti d’Italia. Quelli a bacca bianca, poi, qualitativamente trovano poco riscontro in tutta Italia.
Tutto questo la Famiglia Di Marzo (Stefano, Maria Concetta e Federica) dell’azienda agricola Torricino di Tufo lo conosce molto bene, tanto è vero che mette in pratica gli insegnamenti ricevuti dai loro antenati che si sono stabiliti in Irpinia già dal XVII secolo. Una limitata, ma eccellente e premiata produzione vitivinicola ha sempre contraddistinto questa azienda, di cui ho avuto spesso l’occasione di assaggiare tutti gli splendidi vini. E questo è successo anche pochi giorni fa, quando ho degustato i due crus a bacca bianca, di Fiano e di Greco.
Raone Greco di Tufo Docg 2017. Sei mesi di affinamento in acciaio sulle fecce fini ed altrettanto di elevazione in vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 16,00 euro.
Colore giallo paglierino già carico, com’è costume di questa varietà anche da giovane ed anche a cagione della ritardata vendemmia effettuata a metà ottobre. In primo piano note di una buona frutta fresca e matura: pesca gialla, albicocca, mela cotogna, susina ed agrumi. Più avanti si colgono sospiri floreali di caprifoglio e gelsomino, agganciati ad essenze speziate di zenzero, cannella, curry, zafferano e chiodi di garofano. Al termine un lieve sentore di affumicato. Sorso subito connotato da una sciabolata di tagliente freschezza e poi è anche morbido e profumato di ottima frutta. Bocca grassa, vitale, ma anche elegante, fine e rotonda. Percezione tattile pienamente nitida, sapida e sulfurea e contrassegnata da una leggera irruenza da imbrigliare appena passerà qualche anno. Prodromo ad un’infinità longevità e ad una chiusura persistente e godibilmente appagante. Su risotti, piatti di pesce, latticini e carne bianca.
Serrapiano Fiano di Avellino Docg 2017. Sempre sei mesi in acciaio e sei mesi in boccia. E sempre tredici i gradi alcolici ed il prezzo finale di 16,00 euro.
Prima di procedere alla degustazione, corre l’obbligo di una semplice considerazione personale: il Fiano, ed il Greco, soprattutto quelli prodotti in Irpinia, dovrebbero affinarsi qualche anno in più prima di essere bevuti, per godere appieno delle loro specifiche proprietà organolettiche. Ma mi rendo conto che non è sempre facile stoccare un simile prodotto, soprattutto per ragioni economiche. E questo vale innanzi tutto per le piccole aziende come quella di Torricino.
Colore giallo paglierino, con schizzi verdolini. Crogiolo olfattivo di estremo interesse, che dispiega subito un’ampiezza aromatica di sensazioni fruttate di mandorla, nocciola tostata, agrumi, melone e lime. In appresso poi ecco note di giglio, di acacia, di finocchietto selvatico, di balsamo e di affumicato. Sorso rotondo e maschio, teso e opulento, sapido e minerale, complesso e scorrevole. Palato solido e dinamico.. Retroaroma permeato da una lunghezza di persistente bontà. Un simile Fiano può andare bene su tutti i piatti anche quelli più strutturati a base di carne, perché no!
Sede a Tufo (Av) – Via Nazionale – Località Torricino, 6
Tel e Fax 0825 998119 – info@torricino.it – www.torricino.it
Enologo: Stefano Di Marzo
Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 40.000
Vitigni: Aglianico, Greco, Fiano e Falanghina.
Dai un'occhiata anche a:
- Vini Colli di Castelfranci – Nuove Annate
- Io Vino 2021, il nuovo capolavoro di Luigi Tecce
- Fiano di Avellino 2005 docg, Colli di Lapio Clelia Romano
- Greco di Tufo 2022 docg, Tenuta del Meriggio
- Rafilù 2019 Greco di Tufo Riserva, Bambinuto
- Laura de Vito, la Signora del Fiano Li Sauruni Fiano di Avellino Docg 2022
- Cantina Benito Ferrara a Tufo, Gabriella: la signora del Greco
- Aminea Winery a Castelvetere sul Calore in Irpinia