di Enrico Malgi
La classifica dei grandi vini bianchi campani dice che in testa ci sono a pari merito il Fiano di Avellino ed il Greco di Tufo, mentre la terza posizione è occupata equamente dalla Falanghina del Sannio e dei Campi Flegrei. Ebbene, a volte può succedere che la Falanghina riesca a contendere il primato ai suoi “fratelli” irpini. Uno dei più seri competitori è certamente l’etichetta Vigna Segreta Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti dell’azienda Mustilli delle sorelle Anna Chiara e Paola.
A distanza di cinque anni ho riassaggiato il millesimo 2016 di questo meraviglioso vino, di cui la scheda tecnica recita così: soltanto Falanghina affinata in acciaio sui lieviti per dieci mesi e poi elevazione in vetro per altri tre. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Il prezzo finale attuale di questa bottiglia si aggira intorno ai 22.00 euro.
Alla vista appare un solare e dorato colore molto vivace e pimpante. Elegiaco e sontuoso il bouquet che si approccia al naso in modo intrigante e superbo, sciorinando subito intensi e poliedrici profumi che ricordano la clementina, la pesca gialla, l’albicocca, la mela annurca, la pera spadona, la banana, l’ananas, la ginestra, gli aghi di pino e sentori di balsamo e di mentolo. In bocca penetra un sorso così benevolmente avviluppante, fresco, morbido, gentile, suadente, soave, cristallino, sapido e minerale. Tensione palatale succosa, elegante, armonica, vellutata, fine, lineare, aggraziata ed anche bene strutturata. Polpa setosa. Vino che riuscirà a resistere integro al tempo che avanza ancora per altri tre-quattro anni. Slancio finale affascinante ed edonistico e connotato da seducente complessità e lunghezza e puntellato poi da un equilibrio perfetto. Da abbinare ad una ricca calamarata e latticini freschi.
Mustilli
Sant’Agata dei Goti (Bn) – Via Caudina, 10
Tel. 0823 718142 – Fax 0823 564390
info@mustilli.com – www.mustilli.com
Enologo: Fortunato Sebastiano
Ettari vitati: 20 – Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Greco, Fiano e Malvasia bianca.
Scheda del 5 febbraio 2019
di Enrico Malgi
Al compianto ingegnere Leonardo Mustilli, scomparso nell’ottobre 2017, si deve la riscoperta ed il rilancio della falanghina del Sannio per troppo tempo relegata nel dimenticatoio. Per fortuna l’azienda di Sant’Agata dei Goti non si è fermata dopo la dipartita del titolare, perché le due figlie Anna Chiara e Paola si sono impegnate con senso di responsabilità ed abnegazione a portare avanti la missione del loro genitore. In questo sono state agevolate dalla capacità, esperienza e competenza dell’enologo irpino Fortunato Sebastiano.
Una produzione territoriale di altissima qualità ha sempre caratterizzato il brand aziendale, di cui ho avuto l’ennesima conferma degustando sei etichette di nuove annate.
Falanghina del Sannio Doc 2017. Falanghina in purezza raccolta a metà ottobre e poi lavorata in acciaio ed elevata in vetro. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 8,00 euro.
Luminoso il bel colore giallo paglierino-verdognolo. Frutta a go-go in aspirazione: sospiri di mela annurca innanzi tutto e poi respiri odorosi di banana, ananas ed accenni agrumati. Florealità di ginestra e di fiori di limone. Intensa profumazione di balsamo e di mentolo. Gusto secco, fresco, fluido, scattante, sapido, minerale e connotato poi da ottimo corpo. Bocca piena e vellutata, complessa ed equilibrata. Finale lungo, carezzevole ed appagante. Una falanghina centrata, sempre affidabile e godibile, quindi, e per di più caratterizzata da un prezzo molto favorevole. Da provare su un bel piatto di spaghetti a vongole e/o su latticini.
Vigna Segreta Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti Doc 2016. Sempre e solo falanghina, frutto di una selezione delle migliori uve. Maturazione sur lies per dieci mesi e poi affinamento in bottiglia per tre mesi. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo in enoteca di 20,00 euro.
Questa è sicuramente la “Falanghina” per antonomasia di tutto il territorio sannita, caratteriale e ricca di personalità. Nel bicchiere si coglie un colore giallo paglierino lucente, che vira già verso il dorato. Bouquet di estremo interesse, che manifesta subito sontuosi, voluttuosi ed eterogenei profumi fruttati e floreali di alto gradimento. Ecco qua la sintonia di una preziosa percezione odorosa di mela annurca, insieme a captazioni di pesca bianca e di mandorla, intersecate poi a sospiri di fiori di sambuco e di erba aromatica. Lievi sentori mielosi. L’attacco in bocca è esplosivo, tonico e complesso, ma anche scorrevole, dinamico ed elegante. La frutta già percepita al naso qui fa ritorno con un ottimo appeal. Sorso conturbante, tagliente, sapido e confortevole. Una Falanghina bene interpretata dunque, che dà sicurezza e che scivola giù verso la trachea in modo esemplare. Da preferire su carne bianca e/o su piatti più sostanziosi.
Greco Sannio Doc 2017. Greco al 100%. Maturazione in acciaio e poi elevazione in boccia. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia di 8,00 euro.
Sfavillante il bel colore giallo paglierino già carico. Impatto olfattivo di notevole presa, laddove emergono profumate percezioni fruttate di pesca gialla, di albicocca, di pompelmo, di mela cotogna e di agrumi canditi. Incisive la bianca florealità e la seducente spezialità di ottima costumanza. In bocca fa il suo ingresso un sorso rassicurante, fresco, morbido e raffinato, ma anche strutturato e potente, com’è nelle corde del greco. Tagliente l’acidità. Incedere elegante e sicuro. Palato sapido e pulito. Caratterizzazione di un ottimo equilibrio, che bilancia perfettamente tutto il gusto. La bassa alcolicità poi dona soavità e leggerezza. Il finale è molto piacevole e persistente. Abbinamento di varia natura, con preferenza sulla classica cucina di mare.
Piedirosso Sannio Doc 2017. Solo piedirosso, che nel Sannio sa comportarsi molto bene. Fermentazione, malolattica e maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 8,00 euro.
Tipico il colore rosso brillante rubino non troppo concentrato e riflesso di spunti violacei. Preziosi ed esuberanti i risvolti aromatici di frutta rossa come il lampone e la ciliegia e le parvenze floreali, che ricordano soprattutto il geranio. Sorso caratteristico, sottile, gentile, pulito, immediato, fine, succoso e perfino elegante. Tannini morbidi ed affusolati, come da copione. Palato sapido e fresco quanto basta. Evoluti toni amaricanti nel gradevole finale, che appaga totalmente la beva. Grande versatilità negli abbinamenti: spaghetti al pomodoro, risotto ai funghi, pizza margherita, salumi, latticini, carne bianca e rossa e verdure grigliate.
Artus Piedirosso Sannio Sant’Agata dei Goti Doc 2016. Qui la fermentazione e la maturazione del vino avvengono in appositi vasi di ceramica per nove mesi e poi elevazione in bottiglia per altri tre mesi. Gradazione alcolica di appena undici e mezzo. Prezzo in enoteca di 20,00 euro.
Scintillante e rubineggiante la veste cromatica. Bouquet intenso per profumazioni di frutti rossi del sottobosco, di amarena e di prugna. Florealià di solida presa. Sentori di lavanda, di salvia, di timo, di alloro e di pepe nero. In bocca fa il suo ingresso un sorso sapido, asciutto, morbido ed equilibrato. Buona la spalla acida. Trama tannica sinuosa e delicata. Polpa tenera e masticabile. Gusto fine, elegante e vellutato. Retroaroma perfettamente equilibrato e persistente. Da spendere su primi col pomodoro, minestre di verdure e di legumi e formaggi non molto stagionati. Da rilevare che il millesimo 2015 è stato premiato con i “Tre Bicchieri” dalla Guida Vini d’Italia 2018 del Gambero Rosso.
Cesco di Nece Aglianico Sannio Sant’Agata dei Goti Doc 2015. Soltanto aglianico, lavorato in vasche di acciaio ed in botti di rovere per un anno e mezzo. Affinamento in vetro per quattro mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo in enoteca di 20,00 euro.
Bicchiere tinto da un bel colore rosso rubino carico ed espressivo. Sintomatico il caleidoscopio di essenze profumate che va a stuzzicare le narici. In questo calderone emergono soprattutto sospiri fruttati di ciliegia, di ribes, di mora, di mirtilli e di carruba, intrecciati poi a sussurri floreali e vegetali di ottima caratura. Spezialità di pepe nero, chiodi di garofano e zenzero. Creptii di goudron, incenso, china, cuoio, liquirizia, resina e caffè torrefatto. Sulla lingua plana un sorso profondo, teso, equilibrato, ampio, rotondo, polposo ed intrigante. Stranamente è quasi assente la componente tannica, che è stata sicuramente ammansita dall’utilizzo del legno, per cui il palato è morbido, elegante e vellutato. Chiusura ben calibrata su toni decisamente gioiosi. Su piatti di carne e formaggi, anche non troppo stagionati.
Sede a Sant’Agata dei Goti (Bn) – Via Caudina, 10
Tel. 0823 718142- Fax 0823 717619
info@mustilli.com – www.mustilli.com
Enologo: Fortunato Sebastiano
Ettari vitati: 20 – Bottiglie prodotte circa 100.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, falanghina, greco e fiano
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