di Enrico Malgi
L’azienda vitivinicola pugliese D’Alfonso Del Sordo di San Severo, datata 1860, si è sempre distinta per un’eccellente produzione. Ed anche in questa occasione, in cui ho avuto la possibilità di assaggiare quattro etichette di nuove annate, non si è smentita.
Cortecampana Falanghina Puglia Igp 2018. Falanghina in purezza, che insieme con l’autoctono Bombino rappresenta un’ottima risorsa per la produzione di vini bianchi di tutta la provincia foggiana. Infatti, questa varietà, mutuata dal confinante territorio del Sannio, in Puglia è coltivata quasi esclusivamente in Capitanata. Acciaio e vetro per la maturazione del vino, che possiede un’alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale in enoteca di 9,00 euro.
Giovane il colore che si scorge nel bicchiere: giallo paglierino languido e schizzato di verdolino. Naso di banana, ananas, mela, pesca, melone ed agrumi, seguiti poi da manciate odorose di ginestra, macchia mediterranea, mentolo e balsamo. Non trascurabili poi i sentori sapidamente minerali. Bocca tesa e dinamica. Sullo spartito degustativo corrono note ben ritmate, seducenti e gradevoli. Chiusura pregevole e ben delineata. Migliorerà col tempo. Risotto ai funghi porcini, latticini e carne bianca.
Catapanus Bombino Bianco Puglia Igp 2018. Soltanto Bombino Bianco, lavorato in acciaio e boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Uguale il prezzo finale di 9,00 euro.
Colore giallo vivo e lucente. L’impatto olfattivo mette in mostra gradevoli e variegati respiri di ottima frutta fresca come l’albicocca, la pesca gialla, il mandarino e la mandorla. Buona la naturalezza espressiva, frutto d’intrecci odorosi di sambuco, rosmarino, salvia e camomilla. Sorso secco, pulito, sapido, delicato, suadente, vellutato e gradevolmente fresco. Rirurgiti fruttati come sopra. Corpo leggero e flessuoso, che detta un ritmo ben cadenzato. Slancio finale intrigante, succoso e gentile. Da sorseggiare giovane come aperitivo, oppure da abbinare a piatti leggeri e non troppo impegnativi.
Dammisole Moscato Bianco Puglia Igp 2018. Sempre soltanto acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 9,00 euro.
In Puglia i vitigni aromatici come il Minutolo, la Malvasia ed il Moscato hanno trovato una loro definita collocazione in tutto il territorio regionale. In particolare nel Foggiano si comincia a parlare di Moscato Bianco nel XIX secolo e d’allora la tradizione non è stata più interrotta.
Colore giallo paglierino nel bicchiere. Bouquet espansivo, che regala profumate essenze di frutta a go-go: mandorla, pesca bianca, albicocca, mela, pompelmo rosa e sottobosco. Ma a prevalere è soprattutto l’aroma floreale di geranio, mughetto, glicine, biancospino e fiori d’arancio, per via dei terpeni, linalolo e geraniolo, per un tratto odoroso, integro, cristallino e fine. Il sorso ha un impatto sulla lingua fresco, fragrante, secco e morbido. Palato seducente, avvolgente, godibile e sapido. Ritorna poi il gradevolissimo fruttato che s’impossessa di tutto il cavo orale. Chiusura elegante, diritta e dolcemente appagante. Crudité di mare e burrata di Andria.
Guado San Leo Nero di Troia Puglia Igp 2013. Il pluripremiato cru aziendale, confezionato con Nero di Troia al 100%, lavorato prima in acciaio e poi affinato in barriques nuove di rovere francese per un anno. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 20,00 euro.
Se nel Meridione della Puglia (Murge Baresi, Taranto, Brindisi e Lecce) prevalgono soprattutto i due vitigni a bacca rossa Primitivo e Negroamaro (insieme alla Malvasia Nera ed al Susumaniello), al Centro-Nord (Bari, Bat e Foggia) sono il Nero di Troia ed il Bombino Nero a primeggiare. Resta il fatto che in entrambi i comprensori la produzione rossista raggiunge ottimi livelli di qualità, come questa bottiglia che già in passato ho avuto l’occasione di testare in precedenti millesimi.
Veste cromatica segnata da un colore rosso granato calibrato e splendente. Seducente per ricchezza, complessità ed intensità l’ottima proposta olfattiva. L’incipit è segnato da un variegato bouquet che odora di ciliegia ferrovia, prugna, sottobosco, viola mammola e vegetali di buona sostanza. Pregevoli noti speziate di noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero e vaniglia. Umori terziari di goudron, tabacco, resina e grafite. L’impatto del sorso sulla lingua è austero e carnoso, ma anche elegante e vellutato, profondo e screziato. Tannini nobili ed aristocratici. Palato rinfrescante, materico, opulento, affascinante, coinvolgente, rotondo e tonico. Fraseggio finale polposo, fruttato, appagante e persistente. Ottimo vino davvero che può durare ancora per molti anni. Su tagliata di carne e canestrato pugliese.
Sede a San Severo (Fg) – Contrada Sant’Antonino
Tel. 0882 221444 – Fax 0882 241234
info@dalfonsodelsordo.it – www.dalfonsodelsordo.it
Enologo: Cosimo Cristiano Chiloiro
Ettari vitati: 50 – Bottiglie prodotte: 120.000
Vitigni: Nero di Troia, Negroamaro, Montepulciano, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Bombino Bianco, Trebbiano, Moscato, Chardonnay e Sauvignon Blanc.