di Enrico Malgi
Massimo Setaro è un viticoltore pragmatico e sorretto da passione per la sua terra d’origine. Infatti, ha il privilegio di operare nel comune di Trecase collocato all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, riserva della Biosfera e sito UNESCO. Le sue radici sono solide come le viti rigorosamente piantate a piedefranco ed allevate in regime biologico sui fianchi del più famoso e visitato vulcano del mondo e che parlano un linguaggio prettamente territoriale: Aglianico, Piedirosso, Falanghina e Caprettone. Queste varietà crescono ad un’altezza variabile tra i 250 ed i 400 metri su un terreno di natura vulcanico-sabbiosa e le cui uve, una volta vinificate, danno vita a ben nove etichette, metà delle quali evocatrici di un’antica e leggendaria storia che va sotto la denominazione di “Lacryma Christi”.
Aryete Bianco Vesuvio Caprettone Doc 2018. Caprettone in purezza, tipico vitigno dell’areale vesuviano. Fermentazione a temperatura controllata in anfora e tonneaux. Affinamento del vino sempre in anfora e tonneaux per sei mesi e poi elevazione in vetro per altri due mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo in enoteca di 16,00 euro.
Colore giallo tenue e lucente, con riflessi appena segnati da giovani luccichii verdolini. Schierata in bella mostra per la canonica rivista, la vasta gamma olfattiva si dimostra portatrice di intensi profumi varietali di buona sostanza. Ed infatti, nell’approccio al naso risaltano subito vibranti, caratteristici e convincenti sussurri agrumati. Nelle more il naso coglie anche sussurri fruttati a pasta bianca e gialla, evoluzioni di macchia mediterranea e rimandi sapidi, minerali, sulfurei e fumé. Sfumature idrocarburiche. Sulla lingua sorso pulito, delicato, morbido, elegante, equilibrato, fruttato e floreale, oltre che acidulo. La non elevata acidità varietale, condivisa con la Coda di Volpe con la quale il Caprettone è stato in passato spesso confuso, dona comunque una discreta dose di freschezza a tutto il cavo orale. Chiude su note leggermente e piacevolmente amaricanti. Su tutta la classica cucina marinara partenopea.
Pietrafumante Caprettone Spumante Metodo Classico Millesimato 2016. Caprettone al 100%, vendemmiato nella terza decade di agosto per preservarne tutta la freschezza possibile. Fermentazione a temperatura controllata per ventiquattro ore. Affinamento per due anni e mezzo sui lieviti. Sboccatura nel 2019. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 20,00 euro.
Colore giallo paglierino brillante. Buona la consistenza della vaporosa e densa mousse e l’incidenza delle piccole bolle. Naso allertato da gradevoli tocchi agrumati, coniugati poi a cadenze fruttate di pesca, albicocca, banana, mela cotogna ed a tutto il variegato corredo del sottobosco. Profumo di pane tostato. In bocca arriva un sorso fragrante, leggiadro, fresco, dissetante, leggero, scorrevole, sapido, soave, armonico e scattante. Essenziale la finezza gustativa, che si esprime con aggraziate movenze. Calibrata la chiusura sicuramente golosa ed invitante. Su piatti di mare anche di crudi, risotti e latticini.
Fuocoallegro Vesuvio Piedirosso Rosso Doc 2018. Soltanto Piedirosso maturato prima in anfora e poi in botti grandi di rovere francese per un anno. Affinamento in boccia per due mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo in enoteca della bottiglia di 16,00 euro.
Colore rosso rubino-purpureo. Il profilo olfattivo esordisce rilasciando al naso tipici e modulati aromi di ciliegia, ribes, lamponi, mirtilli, geranio e violetta. Voluttuosi poi gli agganci odorosi di spezie orientali come la noce moscata, chiodi di garofano, anice e vaniglia. Echi affumicati, sapidi e minerali. Sentori terziari di buona stoffa. In bocca entra un sorso leggero e scorrevole come limpido torrente, per una progressione palatale che si dimostra setosa, vellutata, carezzevole, morbida, fine, elegante, rotonda e tagliente. Tannini dolci e remissivi, che aiutano ad alimentare l’ottima beva. Silhouette gentile, affabulatrice e delicata. Il finale è profondo ed appagante. Tutta da scoprire la serbevolezza di questo Piedirosso vulcanico. Abbinamento trasversale, per cui piatti di terra e di mare vanno sicuramente a braccetto.
Don Vincenzo Lacryma Christi del Vesuvio Rosso Riserva Doc 2014. Blend di Piedirosso al 70% e saldo di Aglianico. Maturazione in botti grandi di rovere francese per due anni ed elevazione in bottiglia per sei mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca di 20,00 euro. Il vino è stato dedicato al papà di Massimo.
Bicchiere tinto da un vivace colore rosso fuoco, che vira già verso il granato. Spettro aromatico che si erge subito a protagonista, assalendo le narici con compositi e paradisiaci effluvi di tanta buona frutta fresca, amalgamati con composita florealità. E così dal crogiolo si possono aspirare eterei profumi di marasca, susina, sottobosco, viola e rosa. Caratteristica la gradevole nota balsamica e mentolata che si coglie al naso, retaggio di una sapiente modulazione del legno. Umori speziati a go-go. Brezze marine. Chicche terziarie di cioccolato fondente, caffè, tabacco, liquirizia e goudron completano poi il giusto corollario. Bocca ospitale e permissiva, che accoglie gradevolmente un sorso complesso, materico, strutturato, vibrante, scattante e sapido. Trama tannica tonica, ma anche talentuosa e raffinata. Morbidezza e freschezza si completano a vicenda. Sullo spartito degustativo risaltano idilliache note musicali che vibrano di armonia, equilibrio, finezza, profondità, energia e seduzione. Retroaroma pregnante di impagabile bellezza. Grande vino davvero, così come tutta la batteria assaggiata, che possiede la capacità di sorprendere ed entusiasmare. Su un piatto di pasta al ragù, carne arrosto e formaggi a pasta dura.
Sede a Trecase (Na) – Via Bosco del Monaco, 34
Tel e Fax 081 8628956 – Cell. 335 6333111
info@casasetaro.it – www.casasetaro.it
Enologo: Massimo Setaro
Ettari vitati: 12 – Bottiglie prodotte: 50.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Falanghina e Caprettone.
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