di Teresa Mincione
Ci sono occasioni speciali che non possono non esser festeggiate. Momenti di vita destinati a esser ricordati per sempre. Qualche sera fa, uno di questi. A far da scenario, il tempio del vino in Italia, l’Enoteca Pinchiorri. Per gli intenditori, un luogo di culto e non solo, per me, in primis, un’emozione indimenticabile. Cenacolo di eccezionali intuizioni gastronomiche, culla dell’esclusiva rassegna del meglio della viticultura mondiale, dove le regole dell’accoglienza si trasformano nell’arte del piacere dei sensi.
Ad accompagnare il viaggio culinario della serata, un Vosne Romanée 1°er Cru Appellation Vosne Romanée Premier Cru Protégée “Lex Beaux Monts” Gran Vin de Bourgogne – Domaine Jean Jacques Confuron, annata 2012. Un calice dal dna tutto borgognone, dove il contachilometri della memoria dell’assaggiatore si spinge fino a Premeaux – Prissey, vicino Nuits-Saint-Georges, tra i vigneti del Domaine Jean-Jacques Confuron. Ad Alain Meunier e a sua moglie Sophie, va il plauso di averne, nel 1988, ripreso le sorti; in origine, faceva parte delle proprietà del padre di Sophie. Oggi il domaine spazia tra diversi vigneti di pregio, mezzo ettaro a Romanée-Saint-Vivant e un altro mezzo a Clos Vougeot. Il 90% di esso è piantato esclusivamente a Pinot Noir e dal 1991, la scelta di aderire al biodinamico, ha tracciato la linea di pensiero della proprietà Meunier. Alain e Sophie, quasi nulla conoscevano di vino o di viti, ma entrambi condividevano il gusto per quella terra. Un unico credo: il vino nasce nel vigneto, e a nulla è consentito alterare lo scambio tra la vigna e il suo frutto, il vino.
Les Beaux Monts è un climat Premier Cru appartenente alla denominazione Vosne – Romanée, in Cote de Nuits. Per alcuni, tra i più grandi climats Premier Cru di Vosne – Romanee e della Côte de Nuits stessa. Il vigneto dal quale nasce il mio calice, è piantato interamente a Pinot Noir. I suoi confini si tracciano seguendo la linea d’orizzonte settentrionale del comune Vosne-Romanee, situato ai margini del Grande climat Echezeaux Grand Cru. Continuando a sud, lungo la collina, si intravede il climat (Grand Cru) Richebourg. Sul versante superiore (della Côte de Nuits), ad ovest, le altre due parti del lieu-dit: Les Hauts de Beaux Monts e Les Beaux Monts Bas. La posizione de Les Beaux Monts, offre al climat un terroir particolare ed unico. Il terreno è calcareo e ricco di ferro, meno profondo e leggermente più sassoso dei climats rivolti a est. Ciò che rende straordinario questo climat, è la posizione del vigneto, collocato sopra un substrato di calcare duro. Il versante sud-est offre sole tutto il giorno alla vigna (aspetto di rilievo ai fini della maturazione), mentre quello nord- ovest, lascia in eredità l’influsso dei venti freddi. Ingredienti questi preziosi quanto inimitabili, da lasciare a questo calice il premio della memoria. Il colore ruba la scena. Rubino lieve, dalle innegabili trasparenze. Un colore uniforme, tipico nel suo stile. Si parla di Pinot Noir. Terso, leggero. Luminoso. Lo lascio roteare lentamente, ed è subito festa. Un bouquet di grande eleganza (seppur in divenire) e oggi, di incontaminata bellezza. Procede lento ma deciso, in punta di piedi, come fossero passi di danza sulla scena dell’opera. Piccoli frutti selvatici, ribes, more, lamponi freschi. Delicati zampilli di pepe rosa, peonia. Sentori diversi si rincorrono mentre si lascia scoprire. Una leggera vena ematica arricchisce il naso seguita da sottili refoli di sottobosco. Chiodi di garofano. Le spezie entrano nel bouquet e ne sfaccettano l’essenza, poi si inabissano e nasce silente la traccia balsamica. Il sorso è coeso, assestato in un fil rouge che svela un equilibrio virtuosistico di una materia viva e dinamica. Nel lento espandersi si offre in tutta la sua grazia e personalità. Rivelato nella sua ossatura è lungo e poliedrico, ricco quanto all’olfatto..eppure è ancora in divenire. Una 2012 che svela l’eleganza di oggi e la incredibile longevità di domani. Il tannino è setoso. Magistrale nell’arricchire il sorso donandogli fattezze umane. Eleganza pura! Chiama a un continuo confronto.
Una serata indimenticabile in ogni sua parte, resa preziosa da occhi complici e da un calice di estremo fascino e suadenza. Ringrazio Antonio Rosolino, esperto sommelier e mirabile uomo di sala dalla preziosa espressività partenopea. Come evolverà lo stesso calice di Pinot Noir millesimo 2013? Sarà un dolce movente per nuovi ritorni. Di momenti speciali va riempita la vita.
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