di Enrico Malgi
Ecco di nuovo un’azienda della Sardegna che amo particolarmente. Questa volta si tratta di tre etichette di Argiolas, un’impresa del Sulcis attiva fin dal 1938 leader e portabandiera a livello regionale, che è collocata nel comune di Serdiana in provincia di Cagliari e che coltiva soltanto varietà autoctone.
Arjola Cannonau di Sardegna Rosato Doc 2021. Soltanto Cannonau maturato in acciaio, dopo breve contatto con le bucce. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale orientativo di 13,00 euro.
Vivido e brillante l’ottimo cromatismo segnato da un solidale colore rosato salmonato. Bouquet espansivo e composito, dal quale si sprigionano tratti olfattivi di ottima connotazione e che ricordano eclettici profumi di pesca gialla, pompelmo rosa, chinotto, respiri del sottobosco, rosa canina, mirto e cipria, insieme a frammenti speziati In bocca scorre un sorso lieve, arrotondato, aggraziato, sinuoso, morbido e fresco e che colpisce per carattere e vivacità espressiva. Pregnanza gustativa succosa, sapida, schietta, elegante, delicata, deliziosa e seducente. Affascinante e sontuoso lo scatto finale. Da abbinare ad un risotto allo zafferano e pizza margherita.
Iselis Monica di Sardegna Superiore Doc 2019. Monica di Sardegna in purezza maturata in acciaio, affinata in barriques per un anno e poi elevata in vetro per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.
Ecco qui un bell’esempio di viticoltura sarda autoctona, che non parla soltanto di Cannonau, Carignano e Vermentino ma che invece vuole stupire con vitigni semisconosciuti, che trovano terreno fertile soltanto in Sardegna. Tutto questo è frutto di un invidiabile patrimonio ampelografico di rara complessità e diversità.
Nel bicchiere traspare un fulgido colore rosso rubino. Gioviale ed impettito l’ampio pot pourri portatore di intensi afflati di amarena, mora, fichi, mandorla, garofano, macchia mediterranea, zenzero e pepe nero. Costumanze terziarie contribuiscono poi ad alimentare e simultaneamente a completare tutto il quadro aromatico. Bocca destinataria di un sostanzioso sorso, che trasmette a tutto il palato percezioni tattili taglienti, gliceriche, equilibrate, balsamiche, toniche, strutturate, fini e seducenti. Bonus di calore. Tannini connotati da un’ottima tessitura. Legno integrato. Sequenze successive bene ordinate, accattivanti e generosamente calibrate. Buona la serbevolezza. Chiusura appagante. Da consumare su una zuppa gallurese e formaggi semistagionati sardi.
Cardanera Carignano Isola dei Nuraghi Igt 2021. Fermentazione e macerazione a temperatura controllata. Maturazione in vasche di cemento. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo di 11,00 euro.
Alla vista si appalesa un coreografico e plastico colore rosso rubineggiante, appena attraversato da lampi purpurei. Dall’esemplare crogiolo si sprigionano doviziose credenziali di tanta buona roba: ciliegia, prugna, mirtilli, fragola, viola, erbe aromatiche e captazioni speziate. In bocca penetra un sorso prezioso, accomodante, partecipativo, affilato, morbido, vellutato, sapido, intrigante ed armonico. Trama tannica godibile. Un gradevole appeal attira su di sé tutta l’attenzione possibile, per affermare così la sua personalità. Longevità tutta da esplorare. Retroaroma abbastanza persistente. Perfetto su un piatto di culurgiones e/o sulla bottarga.
Sede a Serdiana (Ca) – Via Roma, 56/58
Tel. 070 740606 – Fax 070 743264
info@argiolas.it – www.argiolas.it
Enologo: Mariano Murru
Ettari di proprietà: 300, di cui 230 vitati
Bottiglie prodotte: 2.000.000
Vitigni: Cannonau, Carignano, Bovale, Monica, Malvasia Nera e Bianca, Vermentino, Nasco e Nuragus
24 marzo 2021
di Enrico Malgi
Quando si parla della viticoltura di qualità della Sardegna non si può non menzionare la famosa e storica azienda Argiolas di Serdiana, condotta con grande perizia ed acume da Valentina Argiolas, nipote del fondatore Antonio. Fin dal 1938 questa azienda leader a livello regionale si è imposta per l’eccellenza dei suoi vini, ma anche per la valorizzare ed il rilancio di vecchi e rari vitigni territoriali, alcuni dei quali erano quasi scomparsi.
Come ogni anno, anche stavolta ho avuto la possibilità di assaggiare in anteprima le nuove annate dei vini bianchi più un rosato; per i rossi se ne parlerà più in là.
S’Elegas Nuragus di Cagliari Doc 2020. Nuragus in purezza lavorato in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 7,00 euro. Bottiglie prodotte numero 240.000.
Nel bicchiere risalta un luminoso colore giallo paglierino attraversato da giovani lampi verdolini. Attraente il sintomatico bouquet, che elargisce da par suo capillari profumi fruttati di pesca, albicocca, nespola, melone, mandarino ed ananas, insieme ad afflati floreali di bianco vestiti ed a sussurri di macchia mediterranea. In bocca arriva un sorso bello fresco e sapido, agrumato e minerale, delicato e flessuoso, affusolato e soave, fragrante ed armonico, morbido e reattivo. Palato sfizioso ed accattivante. Retroaroma leggermente amarognolo. Da consumare su finger food e latticini.
Costamolino Vermentino di Sardegna Doc 2020. Soltanto Vermentino lavorato in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 8,00 euro. Bottiglie prodotte numero 900.000.
Vino limpido e gradevolmente colorato di un bianco giallo lucente. Profilo aromatico sicuramente affascinante per lo smalto olfattivo che riesce ad esprimere al oltranza. Una vasta e variegata gamma di profumi ricordano la mela verde, la banana, il melone giallo, il gelsomino, la mimosa, il glicine, la magnolia e la salsedine. Sottofondo speziato. Sorso subito acido, morbido, carezzevole, secco, asciutto, sapido, minerale e polposamente fruttato. Sviluppo palatale omogeneo, ficcante, delizioso e fine. Chiusura decisamente persistente. Su un piatto di linguine allo scoglio e carne bianca.
Is Argiolas Vermentino di Sardegna Doc 2020. Vermentino al 100%. Maturazione in acciaio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro. Bottiglie prodotte numero 120.000.
Bicchiere tinto da un classico colore giallo paglierino striato di verde clorofilla. Tipico il sontuoso caleidoscopio di profumi elargiti e che rimembrano la dolce frutta indigena, seguita da effluvi di lavanda, di tiglio, di mirto, di balsamo e di spezie. Generosa poi la nota iodata. La bocca accoglie un sorso plastico, fresco, profumato, soave, equilibrato, languido e dissetante. Vino prettamente mediterraneo e che sciorina un gusto avvolgente, infiltrante e fruttato. Tratto finale lungo ed appagante. Da provare su un risotto ai funghi porcini e culargiones di patate alla menta.
Merì Vermentino di Sardegna Doc 2020. Solo Vermentino lavorato in acciaio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 10,50 euro.
Alla vista si presenta un colore giallo paglierino non troppo carico ma splendente. Piglio olfattivo consacrato da deliziosi e cristallini profumi d agrumi, frutto della passione, corbezzolo, ginestra, tiglio, acacia, camomilla e rosmarino. In bocca fa il suo ingresso un sorso affascinante, avvolgente, cristallino, gaudente, elegante e sapido. Ottima la spalla acida, che dona un’infinita freschezza. Silhouette vivace, profonda e ben calibrata. La chiusura è intensamente edonistica. Da abbinare ad un piatto di vermicelli a vongole e ad una spigola al cartoccio.
Iselis Nasco di Cagliari Doc 2019. Nasco in purezza. Affinamento sulle fecce fini per sessanta giorni. Una piccola quantità di mosto fermenta e si affina in barriques di rovere francese. Gradazione alcolica di quattordici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro. Bottiglie prodotte numero 80.000.
Si tratta di un tipico, raro e territoriale vino del Sud della Sardegna. Il colore che si scorge nel bicchiere è ammantato di un giallo dorato molto vivo. Il bouquet sventaglia copiosi profumi di tanta frutta locale ed esotica, fresca e secca: clementina, pera, pesca, mela, mango, ananas, datteri, fichi e mandorle, intrecciati poi ad evoluzioni odorose di ginestra, muschio, mirto e miele di acacia. Sorso decisamente caldo, aromatico, avvolgente, morbido, sapido e vellutato. Gusto armonico, croccante e gioioso. Scatto finale gradevolmente edonistico. Da preferire su piatti di mare, ma va bene anche su formaggi erborinati e zuppe di legumi.
Serra Lori Rosato Isola dei Nuraghi Igt 2020. Composito blend di Cannonau, Monica, Carignano e Bovale sardo. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 6,50.
Cromatismo segnato da un colore rosato corallino. Al naso salgono pregevoli e variegati profumi di pesca bianca, pompelmo rosa, tamarindo, chinotto, ribes, mirtilli e rosa canina. Sorso fresco, scorrevole, attraente, aggraziato, incisivo e sapido. Sviluppo palatale succoso, dinamico, contrastato, goloso, sinuoso, delicato, fine e seducente. Aplomb deliziosamente in riga. Calibrato il finale che appaga totalmente le papille gustative. Da associare ad una bella zuppa di pesce al modo sardo, un risotto alle fragole e tagliere di salumi locali.
Anche stavolta la produzione dei vini di Argiolas mi ha davvero conquistato. Oltretutto bisogna dare merito a questa azienda che si è fatta portatrice di sani valori territoriali, impiegando soltanto vitigni sardi tra cui, a parte i famosi Cannonau, Carignano e Vermentino, specie varietali minori che rischiavano l’oblìo come il Bovale, il Monica, il Nasco ed il Nuragus. Senza dimenticare poi una saggia politica di prezzi praticata veramente conveniente.
Sede a Serdiana (Ca) – Via Roma, 56/58
Tel. 070 740606 – Fax 070 743264
info@argiolas.it – www.argiolas.it
Enologo: Mariano Murru
Ettari di proprietà: 300, di cui 230 vitati
Bottiglie prodotte: 2.000.000
Vitigni: Cannonau, Carignano, Bovale, Monica, Malvasia Nera e Bianca, Vermentino, Nasco e Nuragus.
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