di Enrico Malgi
In pochi anni il giovane viticoltore ed enologo cilentano Alferio Romito, allievo del professore Luigi Moio, è riuscito ad imporsi all’attenzione dei wine lovers e della critica specializzata come personaggio emergente della nouvelle vague vitivinicola del Cilento.
Pochi ettari vitati e pochi vitigni coltivati con metodo biologico e di conseguenza poche bottiglie prodotte, per la precisione appena 4.000 attraverso soltanto tre etichette (un vino bianco, uno rosato ed uno rosso), di cui ho assaggiato le nuove annate.
Licosa Fiano Cilento Doc 2022. Soltanto Fiano maturato in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 16,00 euro.
Nel calice si può scrutare un limpido e luccicante colore giallo paglierino attraversato da incipienti riflessi verdolini. Bouquet esemplare per l’ostentazione di un profondo coinvolgimento aromatico che mette subito in evidenza giocosi profumi fruttati di pera spadona, pesca bianca, mela annurca, fico bianco dottato del Cilento, melone bianco ed il varietale sentore di nocciola. In appresso si diffondono piacevoli essenze floreali, vegetali e speziate, che si materializzano sotto forma di biancospino, ginestra, tiglio, salvia, foglia di pomodoro, chiodi di garofano, zafferano e zenzero, a cui danno manforte sospiri di salsedine e di acqua di mare. In bocca penetra un sorso scorrevole, succoso, fresco, morbido, arioso, elegante, rotondo, agrumato, emozionante e reattivo. Palato aggraziato, comunicativo, scattante e ben ritmato. Può durare integro almeno per altri sei-sette anni. Fraseggio finale lungo e persistente. Perfetto l’abbinamento con un risotto ai frutti di mare e mozzarella pestana.
Furano Rosato Paestum Igp 2022. Aglianico in purezza affinato in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di circa 17,00 euro.
Alla vista si appalesa un brillante colore melogranato. Spettro aromatico portatore di un sospiroso e variegato mix di profumi, che vanno a stuzzicare le narici attraverso sensitive fragranze di amarena, mela cotogna, chinotto, scorza candita, fragoline di bosco, ribes, mirtilli, rosa canina, geranio, erbe aromatiche e giocosità speziate. Impatto del sorso sulla lingua decisamente morbido e vellutato, delizioso e sapido, aggraziato e gentile, teso e leggiadro, armonico e fine, intrigante e voluttuoso. Souplesse elegante, slanciata ed impreziosita da un garbato vezzo ben ricamato. Compostezza espressiva in piena evoluzione, per cui questo vino avrà davanti a sé ancora qualche anno prima di raggiungere il culmine. Chiusura su toni appaganti ed edonistici. Da associare ad una pizza margherita e ad un tagliere di salumi e formaggi cilentani.
Patrinus Aglianico Paestum Igt 2021. Aglianico in modo preponderante e briciole di Primitivo. Affinamento in barriques di secondo e terzo passaggio per quattro mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di circa 17,00 euro.
Livrea colorata di un rosso rubino scintillante. Crogiolo riccamente affastellato da notevoli e pregevoli afflati di ciliegia, prugna, bacche del sottobosco, viola, macchia mediterranea, chiodi di garofano, pepe nero e zenzero, insieme a credenziali terziarie di liquirizia, caffè, tabacco, china, grafite e catrame. Accenno tostato. In bocca esordisce un sorso pieno, profondo, sostanzioso, corposo, materico, balsamico e viscerale. Ma le sensazioni palatali non finiscono qui certamente, perché nel prosieguo per contraltare risaltano percezioni morbide, fini, gliceriche, taglienti, rotonde, armoniche, equilibrate, toniche e godibili. Impalcatura tannica ficcante. Legno ottimamente calibrato. Gusto intenso, piacevole, pimpante, seducente, appagante, affascinante e bene articolato. Allure aristocratica. Longevità a lunga scadenza. Scatto finale epicureo. Da provare su un piatto di pasta al ragù, grigliata di carne e formaggi cilentani stagionati.
I vini di Alferio Romito hanno il pregio di piacere immediatamente, perché sono di facile approccio, così lineari e frutto di un impegno professionale meticoloso e raziocinante. Alferio, come dicevo all’inizio, rappresenta la nuova generazione dei viticoltori cilentani, sicuramente più abili e preparati di quelli precedenti. Senza dimenticare però che questi ultimi, da veri pionieri, hanno avuto il merito di sapere accendere il focus sulla primordiale cultura vitivinicola locale in tempi molto risicati. Diciamo allora che la coesistenza attuale tra il vecchio ed il nuovo si è integrata alla perfezione, contribuendo in tal modo ad elevare il tasso di qualità di tutta la produzione enologica territoriale.
Sede a Castellabate (Sa) – Contrada Franco – Località Punta Licosa
Cell. 339 8471226
info@ilcolledelcorsicano.it – www.ilcolledelcorsicano.it
Enologo: Alferio Romito
Ettari vitati: 3 – Bottiglia prodotte: 4.000
Vitigni: Aglianico, Primitivo e Fiano.
di Enrico Malgi
Seconda stagione produttiva per il giovane Alferio Romito, enologo e patròn cilentano della piccola azienda biologica Il Colle del Corsicano Vignaioli in Castellabate. Allievo del professore Luigi Moio all’Università Federico II di Napoli e grande appassionato della sua terra, Alferio ha idee molto chiare su come operare nell’ambito vitivinicolo. Dopo il debutto ufficiale dell’anno scorso, quest’anno si propone all’attenzione del mercato e della critica con una grossa novità: la produzione di un rosato da uve Aglianico, di cui ho testato la validità in questi giorni insieme al nuovo millesimo di Fiano, in attesa del millesimo Aglianico Patrinus non ancora pronto.
Furano Rosato Paestum Igp 2018. Aglianico in purezza lavorato in acciaio ed elevato in vetro. Tasso alcolico di quattordici gradi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca di 13,00 euro.
Canonico il colore rosa cerasuolo. Bouquet implementato da caratteri olfattivi di fruttati profumati di sottobosco e di ciliegia, agganciati a gradevoli ed eterogenee essenze di rosa appassita, geranio, lavanda, mirto, timo e sambuco. Sorso gentile, suadente, fresco, succoso, scorrevole, aggraziato e modulato da un apporto di corroborante energia e di ricamata finezza. Retroaroma appagante. Ottima esecuzione di un vino raffinato ed in piena fase di elaborazione. Da spendere su minestra di riso, carne bianca e salumi.
Licosa Fiano Cilento Doc 2018. Fiano al 100%. Acciaio e vetro. Tenore alcolico di circa quattordici gradi. Prezzo finale di tredici euro.
Colore giallo paglierino lucente, con schizzi verdolini. Pregevole lo spettro aromatico, che si approccia al naso con molto fervore. Vividi i caleidoscopici sussurri di ananas, nocciola, menta, muschio, tiglio, acacia e mentolo. Cadenze floreali di ginestra e di biancospino. Sorso affilato, dinamico, scorrevole, morbido, ritmato, arioso ed elegante. Un vino in piena spinta, che sa regalare forti emozioni e che ha davanti a sé un futuro certamente roseo. Chiusura godibile. Su piatti di pesce senza pomodoro e latticini.
Sede a Castellabate (Sa) – Contrada Franco
Cell. 339 8471226
info@ilcolledelcorsicano.it – www.ilcolledelcorsicano.it
Enologo: Alferio Romito
Ettari vitati: 3 – Bottiglia prodotte: 4.000
Vitigni: Aglianico, Primitivo e Fiano.
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