di Enrico Malgi
Dopo avere assaggiato otto vini a maggio 2021 della Tenuta Cavalier Pepe della simpatica e prorompente Milena Pepe, adesso mi tocca degustare con molto piacere le altre sette etichette aziendali.
Oro Vino Spumante di Qualità Bianco Brut Metodo Martinotti. Blend di vitigni autoctoni a bacca bianca. Presa di spuma in autoclave per sei mesi. Gradazione alcolica di undici e mezzo. Prezzo non pervenuto.
Brillante ed attraente il colore giallo paglierino. Perlage di ottima fattura, laddove le piccole bolle sono fini e persistenti. Il naso esplora un delicato bouquet ricco di fragranze fruttate di agrumi, mela, pera e piccole drupe del sottobosco. Subito dopo emergono profumi di fiori bianchi e di erbe aromatiche. In bocca fa il suo ingresso un sorso brioso, fresco, immediato, godibile, aromatico e fruttato. Contatto tattile sapido, minerale, elegante e succoso. Finale sicuramente goloso. Da abbinare a finger food e frutti di mare.
Grancare Greco di Tufo Docg 2017. Maturazione parte in acciaio e l’altra parte in barriques di rovere francese. Elevazione in vetro per sei mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.
Giallo paglierino carico quasi dorato e lucente. Dal sensitivo crogiolo si sprigionano gradevoli effluvi di pesca gialla, albicocca, mela cotogna, pompelmo, zenzero e caprifoglio, intrecciati a sentori sulfurei in sottofondo. Parvenze balsamiche, speziate e terziarie di ottima stoffa. Sorso fresco, scorrevole, pulito, fruttato e sapido. Progressione palatale succosa, ficcante strutturata e corposa, quasi quanto un rosso di vaglia. Silhouette aggraziata, sontuosa, ariosa e ben ritmata. Ne avrà ancora per molto tempo. Sulla cucina di mare senz’altro, ma va bene anche su qualche sostanzioso piatto di terra.
Brancato Fiano di Avellino Docg Riserva 2018. Identico procedimento di maturazione del Grancare, stesso tenore alcolico di tredici gradi ed uguale prezzo intorno ai 18,00 euro. Viti coltivate nel vocato areale di Lapio.
Anche qui il cromatismo è segnato da un colore giallo paglierino carico. Bouquet affastellato da intense nuances di tanta buona frutta come le immancabili nocciole in primis, insieme a gentilizie di mandorle, pera, melone e ananas. Ben modulati gli afflati di biancospino, iris, macchia mediterranea, idrocarburi e fumé. In bocca esordisce un sorso delizioso per freschezza, sapidità, giovialità, tonicità e dinamismo. Ottimo equilibrio tra frutto e legno. Aplomb elegante, affascinante, soave e raffinato. Serbevolezza a lunga gittata. Chiusura edonistica e persistente. Da provare su un risotto ai frutti di mare e mozzarella.
Terra del Varo Aglianico Irpinia Doc 2016. Blend di Aglianico all’85% e saldo di Merlot. Lavorazione in vasche di cemento per due anni e poi affinamento in boccia per sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Nel bicchiere risalta un colore rosso rubino sfavillante. Bouquet ampio e complesso dal quale in naso aspira voluttuosi profumi fruttati di drupe della pianta e del sottobosco, intersecati poi a giocose credenziali floreali, vegetali e speziate. Accenni terziari di buona costumanza. Impatto del sorso sulla lingua centrato, balsamico, sapido, morbido, armonico e tagliente. Tannino rotondo e suadente. Fluido dinamico e ben calibrato. Accelerazione palatale materica, profonda, infiltrante e terrosa. Scatto finale fruttato e persistente. Da consumare su un piatto di pasta al ragù e formaggi semistagionati.
Santo Stefano Campi Taurasini Irpinia Doc 2015. Soltanto Aglianico maturato per un anno in barriques di rovere francese, due anni in vasche di cemento e poi elevato in bottiglia per sei mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 20,00 euro.
Alla vista si presenta un colore rosso rubino concentrato. Spettro aromatico bene articolato, segnato com’è da un esaltante e variegato pot pourri di profumi, che ricordano innanzi tutto l’amarena, il sottobosco, la violetta e le erbe officinali. In appresso emergono poi anche impronte odorose di muschio, balsamo, tabacco, liquirizia e catrame. Palato ampio e voluminoso, che accoglie un sorso avvolgente, generoso, vibrante e teso. Trama tannica ben tessuta. Pregevole la percezione tattile di un frutto bello maturo e croccante, che dona così una perfetta armonia. Zenit ancora lontano. Allungo finale profondo e complesso. Da spendere su pasta al forno e cosciotto di agnello.
Opera Mia Taurasi Docg 2014. L’Aglianico si affina complessivamente per quattro anni: un anno in barriques di rovere francese, due anni in vasche di cemento ed un anno in vetro. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 30,00 euro.
Bicchiere tinto da un colore rosso granato scintillante. Elegiaco l’ampio crogiolo aromatico, dal quale il naso attinge un caleidoscopio di profumi che allietano le curiose ed impertinenti narici. L’incipit è appannaggio di gradevoli effluvi fruttati di ciliegia, prugna, mirtilli e ribes, che poi vanno ad intercettare sospirose essenze di fiori rossi e sbuffi di macchia mediterranea. Non mancano all’appello poi rigurgiti speziati di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero, che a loro volta flirtano poi con dovizie terziarie di carruba, eucalipto, incenso, china, grafite, cioccolato fondente, caffè torrefatto e goudron. Sorso espansivo, potente, avviluppante, imperioso, esuberante e maestoso. Ma nelle pieghe risulta essere anche secco, fresco, seducente, equilibrato, avvincente e morbido. Tannini ottimamente affusolati. Durerà integro sicuramente ancora per molti anni. Su brasati di carne e formaggi stagionati.
La Loggia del Cavaliere Taurasi Docg Riserva 2013. Vendemmia effettuata nel mese di novembre. Maturazione del vino per cinque anni: due in barriques di rovere francese, due in vasche d’acciaio ed uno in vetro. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di circa 50,00 euro.
Colore rosso granato concentrato. Imponente la complessità olfattiva, che declina a tutto tondo una pluralità di eccellenti profumi, a cominciare da quelli fruttati di visciole, prugna e di tutta la gamma del sottobosco. In seguito si evidenziano raffinati umori di viola, rosa antica, muschio, menta, cuoio, resina, ginepro, zolfo e spezie orientali. Impatto del sorso sulla lingua etereo, scalpitante, austero, temperamentale, carnoso, opulento, poderoso e grintoso. Dinamismo gustativo costellato da una variegata densità di sapori, da una precisione tecnica e da un fascino emozionale. Intanto l’accogliente palato viene rinfrescato da un’ottima acidità. Tannini talentuosi. Vino pronto senz’altro da bere adesso, ma migliorerà ancora per qualche anno prima di arrivare al limite. Su cacciagione e formaggi stagionati a pasta dura.
Sempre ottimi vini quelli di Milena Pepe, che affascinano e soddisfano tutti i palati.
Sede a Luogosano (Av) – Via Pietà, 7
Tel. 0827 73766 – Fax 0827 78163 – Cell. 349 31772480
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Enologo: Gennaro Reale
Ettari vitati: 60 – Bottiglie prodotte: 350.000
Vitigni: Aglianico, Sangiovese, Merlot, Fiano, Greco, Falanghina e Coda di Volpe.