Vini Castel De Paolis – Nuove annate

Pubblicato in: nel Lazio
Vni Castel De Paolis

di Enrico Malgi

Giulio ed Adriana Santarelli hanno fondato nel 1985 l’azienda vitivinicola Castel De Paolis a Grottaferrata, città collocata nell’area metropolitana di Roma ed inserita tra i 17 comuni dei Castelli Romani.

Variegata la produzione vinicola, che si avvale della coltivazione di vitigni prettamente locali, parimenti a quelli di provenienza francese.

Sono alcuni anni che seguo con molto interesse questa azienda, di cui periodicamente assaggio i vini delle nuove annate come nel caso presente: tre bianchi e due rossi.

Campo Vecchio Bianco Lazio Igt 2023. Composito blend di Malvasia del Lazio e Malvasia di Candia all’80% e saldo di Viognier. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 11,00 euro.

Nel calice fa capolino un bel colore giallo paglierino luminoso ed attraente. Dal coinvolgente e variegato bouquet si sprigionano voluttuosi profumi di pesca bianca, albicocca, clementina, pera, mela, mandorla, ananas, susina bianca, lavanda, magnolia, menta, salvia e briciole speziate. In bocca penetra un sorso fresco, asciutto, aromatico, morbido, affusolato, lineare, rotondo, elegante, aggraziato, sapido, sinuoso, cristallino, intrigante, gentile e sulfureo.
Silhouette snella, agile, vellutata e raffinata. Allungo finale gradevole e leggermente ammandorlato. Da bere giovane su un piatto di spaghetti vongole e verdure gratinate.

Frascati Superiore Docg 2023. Uvaggio di Malvasia del Lazio al 70% e saldo di Trebbiano Giallo, Bombino e Bellone. Lavorazione in acciaio e vetro. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 16,00 euro.

Alla vista si appalesa una tonalità di giallo paglierino frementemente lucente. Spettro aromatico detentore di un esemplare pot pourri di essenze, che ricordano nell’ordine la pesca bianca, il mandarino, il melone bianco, la banana, il mango, la ginestra, il gelsomino, echi di erbe aromatiche e frammenti speziati. Sorso rinfrescante, aromatico, scorrevole, arrotondato, setoso, balsamico, sapido, glicerico, seducente, ammaliante e fruttato. Sviluppo palatale armonico, incisivo e raffinato. Buona la serbevolezza. Affondo finale ficcante. Perfetto l’abbinamento con un risotto ai funghi porcini e latticini freschi.

Donna Adriana Bianco Lazio Igt 2022.  Uvaggio di Viognier all’80% e saldo di Malvasia del Lazio. Fermentazione
all’85% in vasche di acciaio e il restante 15% in barriques. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 25,00 euro.

Nel calice rifulge un sontuoso e coreografico colore giallo carico quasi dorato.  Al naso si approccia una messe di accattivanti e piacevoli aromi che vanno a stuzzicare proditoriamente le narici attraverso gentilizie di albicocca, pesca gialla, uva spina, pompelmo, papaya, frutto della passione, mimosa, magnolia, camomilla, tiglio, caprifoglio e cannella. In bocca entra un sorso che avvolge tutto il cavo orale e che poi rilascia percezioni di freschezza, incisività, rotondità, sapidità e morbidezza.
Palato elegante, fine, affascinante, equilibrato e sensuale. Grip fitto di venature, sfumature e contrappunti. Longevità a lungo raggio. Chiusura finale persistente ed epicurea. Da provare su un risotto alla pescatora e frittura di pesce di paranza.

Ovviamente si tratta di un’etichetta dedicata alla gentile moglie di Giulio Santarelli. Il Viognier, come si sa, è un vitigno originario dell’Alta Valle del Rodano, il quale si è acclimatato benissimo nei Castelli Romani fornendo
sempre ottimi risultati.

Campo Vecchio Rosso Igt Lazio 2019. Blend in parti uguali di Shiraz e Cesanese. Affinamento in acciaio al 50% e l’altro 50% in barriques. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro.

Scintillante e propositivo il colore rosso rubino lucido che occhieggia nel calice. Spettro aromatico costellato da codificati e variopinti profumi, il cui incipit è caratterizzato da intensi e sensitivi profumi di tanta buona frutta fresca, sia della pianta e sia del sottobosco. Golosità floreali vestite di rosso, credenziali vegetali di macchia mediterranea e sentori speziati di pepe nero (tipico marker varietale del Syrah), chiodi di garofano, noce moscata e zenzero si dividono equamente il merito di contribuire ad esaltare tutto il registro olfattivo, senza dimenticare poi gli afflati terziari di tabacco, liquirizia, cuoio e catrame. Approccio palatale senz’altro piacevole, omogeneo, secco, setoso, composito, infiltrante, bene articolato, morbido, tagliente e rinvigorito da un’ottima scia sapida. Tannini dolci e vellutati. Legno bene integrato. Serbevolezza a lunga scadenza. Chiusura soddisfacente. Da preferire su un primo di pasta al sugo e tagliata di carne arrosto e sarà sicuramente un successo.

I Quattro Mori Rosso Lazio Igt 2019. Blend di Shiraz al 40% (frutto questo di un incrocio tra Mondeuse bianco e Dureza) e saldo di Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot. Maturazione in acciaio e barriques. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 35,00 euro.

Livrea ottimamente dipinta da un colore rosso rubino concentrato e luminoso. Bene articolato e complesso il caleidoscopio di profumi, che si estrinsecano in primis in voluttuose percezioni di ciliegia, prugna, ribes, mirtilli, more, fragole, rabarbaro, viola, rosa appassita, timo, salvia, funghi e radici. In appresso si percepiscono poi umori speziati di pepe nero, cannella, cardamomo e zenzero e sospiri terziari di china, grafite, caffè torrefatto e goudron.
In bocca arriva un sorso che sfoggia una compattezza di sapori e che risulta caldo, profondo, pieno, voluminoso, avvolgente, accattivante, balsamico, strutturato, materico, contrastato, strutturato, equilibrato ed intrigante. Guizzante l’acidità, che dona tanta freschezza al palato. Tannini ottimamente cesellati. Palato dinamico, reattivo, raffinato e di grande estensione. Longevità a lunga gittata. Vino impeccabile per densità ed estrazione. Spinta finale godibilissima. Da abbinare a due classici piatti della cucina capitolina: penne all’arrabbiata ed abbacchio alla romana.

Sempre affidabile la batteria dei vini prodotti da Castel De Paolis, che hanno trovato una soluzione perfetta attraverso l’integrazione sul territorio di specie varietali autoctone ed alloctone. Senza dimenticare poi la convenienza di prezzi molto favorevoli.

 

Azienda Agricola Castel De Paolis

Grottaferrata (Rm) – Via Val De Paolis

Tel e Fax 06 9412560

info@casteldepaolis.it – www.casteldepaolis.it

Enologo: Fabrizio Bono

Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 80.000

Vitigni: Cesanese, Montepulciano, Sangiovese, Shiraz, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Malvasia del Lazio e di Candia, Moscato Giallo e Rosa, Bellone, Bombino Bianco, Trebbiano, Viognier, Semillon e Sauvignon Blanc

 

Scheda del 14 luglio 2023

di Enrico Malgi

Giulio Santarelli e sua moglie Adriana sono viticoltori fin dal 1985, inseriti nel privilegiato contesto territoriale dei Castelli Romani in quel di Grottaferrata. Questo comprensorio è famoso soprattutto per la produzione di vini bianchi, seppur suffragato da un’ottima resa rossista, come vedremo poi.

In un recente passato ho già assaggiato i vini aziendali e devo confessare che mi sono sempre piaciuti, come pure questa volta in cui ho testato cinque etichette di nuove annate: tre di bianchi e due di rosso.

Campo Vecchio Bianco Lazio Igt 2022. Composito blend di Malvasia del Lazio e Malvasia di Candia all’80% e saldo di Viognier. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 11,00 euro.

Nel calice traspare un lucente colore giallo paglierino già abbastanza carico. Al naso si approcciano gradevoli e numerosi profumi di pesca bianca, pera spadona, mela golden, clementina, avocado, biancospino, gelsomino, menta, salvia e zenzero. In bocca penetra un sorso bello fresco e morbido, asciutto e sapido, elegante e lineare, gioioso ed equilibrato. Respiro tridimensionale com’è costume della Malvasia. Progressione palatale aromatica, estensiva, arrotondata, aggraziata, speziata e ben calibrata.
Buona la serbevolezza. Allungo finale godibile. Da abbinare ad un piatto di vermicelli a vongole e latticini freschi.

Frascati Superiore Docg 2022. Uvaggio di Malvasia del Lazio al 70% e saldo di Trebbiano Giallo, Bombino e Bellone. Affinamento in acciaio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 16,00 euro.

Alla vista si presenta un bel colore giallo paglierino vivo e lucente. Dal goliardico bouquet si sprigionano intense e variegate essenze di mandarino, albicocca, mela renetta, susina gialla, melone cantalupo, banana, kiwi, litchi, ginestra, erbe aromatiche e gradevoli sospiri speziati. Impatto del sorso sulla lingua scorrevole, aromatico, rinfrescante, morbido, arrotondato, affusolato, sapido, minerale, seducente, setoso, elegante, lineare, gentile, fruttato, ammaliante e raffinato.
Chiusura deliberatamente edonistica. Perfetto il connubio con un piatto di trenette al pesto e/o con carne bianca.

Donna Adriana Bianco Lazio Igt 2021.  Uvaggio di Viognier all’80% e saldo di Malvasia del Lazio. Fermentazione
all’85% in vasche di acciaio e il restante 15% in barriques. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 25,00 euro.

Esemplare il brillante cromatismo giallo carico quasi dorato che occhieggia nel calice. Naso subito allertato da un pregevole pot pourri aromatico che va a stuzzicare metodicamente le narici, suscitano così una sensitiva, molteplice e complessa percezione di albicocca, pesca gialla, pompelmo, papaia, ananas, frutto della passione, fiori di pesco, violetta, mimosa, magnolia, camomilla, tiglio, caprifoglio e cannella. In bocca entra un sorso avvolgente, avviluppante, fragrante,
opulento, secco, fresco, incisivo, rotondo, sospiroso, sapido, equilibrato e glicerico. Buona la serbevolezza. Chiosa finale appagante. Da consumare su un bel risotto alla pescatora e fritturina di pesce.

Devo ammettere sinceramente che sono molto innamorato del Viognier, un vitigno a bacca bianca di origine francese e più precisamente dell’Alta Valle del Rodano, laddove la città di Vienne, la più settentrionale del dipartimento,
si trova a pochi chilometri da Lione dove inizia la Borgogna. Il Viognier non è famoso come il Sauvignon blanc e lo Chardonnay e viene coltivato soltanto in una piccola enclave, proprio nei pressi di Vienne, dove esibisce la sua massima espressione
nel minuscolo e costoso Chateau Grillet ed il più esteso cru di Condrieu.

Campo Vecchio Rosso Igt 2018. Blend in parti uguali di Shiraz e Cesanese. Affinamento in acciaio al 50% e poi l’altro 50% barriques. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.

Dal calice fa capolino un coreografico colore rosso rubino luminoso. Piglio aromatico affastellatoda intensi e variopinti profumi, il cui incipit è caratterizzato da credenziali fruttate di ciliegia, more, lamponi e mirtilli. Subito dopo emergono sontuosi afflati floreali e vegetali di ottimo livello e specifiche connotazioni speziate di pepe nero, noce moscata e zenzero. Bene articolate poi le effusioni terziarie di tabacco, liquirizia, cacao, cuoio e catrame. Sorso gradevole, secco, composito, infiltrante, intrigante, morbido, tagliente, reattivo e dinamico. Trama tannica aggraziata. Una versione franco-romana davvero convincente, laddove il carattere selvatico e ruvido del Cesanese viene compensato e tenuto sotto stretto controllo dal più accondiscendente Shiraz o Syrah che dir si voglia.
Ne avrà ancora per molti anni. Da preferire su un piatto di pasta al sugo e carni grigliate.

I Quattro Mori Rosso Lazio Igt 2018. Composito blend francese di Shiraz al 40% e saldo di Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot. Maturazione in acciaio e barriques Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 35,00 euro.

Livrea colorata da un sontuoso colore rosso rubino concentrato. Bouquet costellato da molteplici elargizioni olfattive, che in successione rimembrano l’amarena, la prugna, le fragole, le drupe delsottobosco, la viola, la peonia e svolazzi di macchia mediterranea. Evocativi poi i segnali di spezie orientali e le credenziali terziarie. In bocca accede un sorso pieno, voluminoso, accattivante, balsamico, ben ritmato, acido, strutturato, complesso, materico, minerale, equilibrato, affascinante e voluttuoso. Tannini ottimamente cesellati. Tattilità intensa, pervicace, sublime e gioiosa.
Longevità a lunga gittata. Spinta finale godibilissima. Da provare su un piatto di gnocchi alla romana edabbacchio.

Sempre eccellenti i vini di Castel De Paolis, che affascinano per la loro ottima cifra stilistica cosi ben delineata. Pur facendo ricorso in maggior parte a varietà alloctone, i risultati finali sono comunque encomiabili, senza dimenticare poi che i prezzi delle singole bottiglie sono davvero convenienti.

 

Azienda Agricola Castel De Paolis

Sede a Grottaferrata (Rm) – Via Val De Paolis

Tel e Fax 06 9412560

info@casteldepaolis.it – www.casteldepaolis.it

Enologo: Fabrizio Bono

Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 80.000

Vitigni: Cesanese, Montepulciano, Sangiovese, Shiraz, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Malvasia del Lazio e di Candia, Moscato Giallo e Rosa, Bellone, Bombino Bianco, Trebbiano, Viognier, Semillon e Sauvignon Blanc

 

31 luglio 2022

di Enrico Malgi

L’ho affermato spesso in passato e lo ribadisco qui per l’ennesima volta: la viticoltura del Lazio secondo me è molto sottovalutata, perché può contare su una grande varietà di vitigni autoctoni ed alloctoni, in maggioranza quelli a bacca bianca disponibili fino a due terzi di tutta la produzione regionale, con i quali si confezionano vini eccellenti.

Un’azienda radicata sul territorio fin dal 1985 e che si dedica con successo all’elaborazione di pregevoli etichette è quella di Castel De Paolis di Adriana e Giulio Santarelli di Grottaferrata. Un lungo lavoro di preparazione ha preceduto la nascita di questa impresa laziale, attraverso lo studio dell’area ritenuta più adatta dove piantare specie varietali idonee e dotare poi la cantina di moderne e tecnologiche attrezzature.

Il risultato finale è rappresentato da una batteria di vini di grande respiro regionale e nazionale, che periodicamente ho la fortuna di potere assaggiare.

Campo Vecchio Bianco Lazio Igt 2021. Blend di Malvasia del Lazio e Malvasia di Candia all’80% e saldo di Viognier. Affinamento in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 11,00 euro.

Alla vista di appalesa un bel colore giallo paglierino luminoso ed appena riflesso di lampi verdolini. Ventaglio olfattivo sicuramente attraente, per la capacità di proporre estasianti e promiscue nuances di mandarino, mela cotogna, banana, avocado, mango, ginestra, gelsomino, maggiorana, rosmarino, salvia e zafferano. In bocca penetra un sorso morbido ed arrotondato, sapido e rinfrescante, sensuale ed aggraziato. Silhouette elegante, affusolata e bene equilibrata. Lo scatto finale rende gioioso tutto il cavo orale. Da consumare su un piatto di spaghetti a vongole e fior di latte.

Frascati Superiore Docg 2021. Composito blend di Malvasia del Lazio al 70% e saldo di Trebbiano giallo, Bombino bianco e Bellone. Maturazione in acciaio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 16,00 euro.

Colore giallo paglierino abbastanza carico. Sintomatico il bouquet che si propone voluttuosamente ad un naso indagatore senza pudore, diffondendo di fatto un tripudio di copiosi profumi di albicocca, pesca, mela, pera, arancia, kiwi, glicine, zagara e/o sentori di macchia mediterranea. Approccio palatale profondo, teso, aromatico, balsamico, seducente, sapido e setoso. Un vino che ammalia per la purezza del frutto e la grande armonia del gusto, rivelandosi aggraziato, raffinato, ficcante, incisivo, speziato, lineare, accomodante e glicerico. Chiusura decisamente appagante. Da spendere su un risotto ai frutti di mare e carne bianca.

Campo Vecchio Rosso Igt 2017. Uvaggio di Shiraz e Cesanese in parti uguali. Affinamento per il 50% in acciaio e l’altro 50% in barriques. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro.

Nel bicchiere risalta un fulgido colore rosso rubino consistente. Dal sensitivo crogiolo si sprigionano codificati e multiformi svolazzi di ciliegie, prugne, ribes, mirtilli, more, viola, iris, erbe aromatiche, spezie orientali e credenziali terziarie. In bocca penetra un sorso avvolgente, infiltrante, palpitante, morbido, intrigante, goloso, arrotondato, strutturato, avviluppante e reattivo. Guizzante l’acidità. Trama tannica gentile. Rovere dosato con maestrìa e misura. Aplomb elegante. Tensione palatale dinamica, sospirosa e bene articolata. Buona serbevolezza. Allungo finale persistente e gioioso. Da abbinare ad un piatto di pasta al sugo e tagliata di carne arrosto.

Muffa Nobile Bianco Dolce Lazio Igt 2019. Blend di Semillon al 70%, Sauvignon blanc al 20% e saldo di Moscato giallo. Uve raccolte surmature dopo l’attacco delle botrytis cinerea. Affinamento in barriques nuove di rovere francese per sei mesi. Alcolicità di quattrodici gradi. Prezzo finale della bottiglia da 375 ml di 28,00 euro.

Veste cromatica segnata da un brillante colore giallo dorato. Sontuoso il timbro olfattivo, così traboccante di personalità aromatica e che in primis declina orgogliosi profumi di tanta buona frutta fresca, essiccata, in confettura e/o candita: albicocca, agrumi, noce, uva passa, datteri, mandorle, nocciole e fichi secchi. Pregevole la percezione di timo e di menta. In bocca penetra un sorso che conquista il palato con una dolcezza delicata, sensuale, affascinante ed anche elegante. La laminata acidità contribuisce poi a donare freschezza a tutto il palato. Retroaroma accattivante e seducente. Da accompagnare la pasticceria secca, cioccolato fondente e formaggi erborinati.

Ottimi davvero questi vini assaggiati, che confermano ancora una volta la bontà espressa da questa azienda romana. Nell’occasione sono mancate all’appello alcune bottiglie di nuovi millesimi non ancora pronte, ma che saranno sicuramente oggetto di una mia prossima degustazione e recensione.

 

Azienda Agricola Castel De Paolis

Sede a Grottaferrata (Rm) – Via Val De Paolis

Tel e Fax 06 9412560

info@casteldepaolis.it – www.casteldepaolis.it

Enologo: Fabrizio Bono

Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 80.000

Vitigni: Cesanese, Montepulciano, Sangiovese, Shiraz, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Malvasia del Lazio e di Candia, Moscato Giallo e Rosa, Bellone, Bombino Bianco, Trebbiano, Viognier, Semillon e Sauvignon Blanc

25 giugno 2021

di Enrico Malgi

La viticoltura del Lazio sconta purtroppo una carenza di vitigni autoctoni di pregio, come si sa, tanto è vero che quasi in tutto il territorio regionale si preferisce coltivare varietà internazionali, da impiegare per lo più in blend con quelle locali.

L’Azienda Agricola Castel De Paolis di Adriana e Giulio Santarelli di Grottaferrata in questo senso si può definire un classico esempio ed un vero modello, perché accanto ai tipici vitigni locali come il Cesanese, la Malvasia del Lazio e di Candia, il Moscato giallo e rosa, il Bellone, il Bombino bianco ed il Trebbiano, insieme al Montepulciano ed al Sangiovese, alleva anche varietà di provenienza francese come Shiraz, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Viognier, Semillon e Sauvignon blanc.

L’anno scorso avevo assaggiato sette vini, mentre adesso mi ritrovo tra le mani quattro bottiglie di nuove annate.

Campo Vecchio Bianco Lazio Igt 2020. Uvaggio di Malvasia del Lazio e di Candia all’80% e saldo di Viognier. Maturazione in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di circa 10,00 euro.

Colore giallo paglierino lucente. Spettro aromatico sicuramente affascinante,  cadenze fruttate di clementina, pesca bianca, susina gialla, cantalupo e mango. Intrecci successivi focalizzati su odorose presenze di ginestra, gelsomino, menta, salvia e timo. Sorso aromatico, speziato, fresco, asciutto, elegante, sapido e leggermente sulfureo. Ben calibrato, lineare ed equilibrato l’accogliente palato. Chiusura ottimamente registrata su toni appaganti. Da spendere su un risotto ai frutti di mare e latticini.

Frascati Superiore Docg 2020. Uvaggio di Malvasia del Lazio e saldo di Trebbiano Giallo, Bombino Bianco e Bellone. Lavorazione in acciaio e vetro. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 13,00 euro.

Alla vista si presenta un bel colore giallo paglierino vivo. Subito invitante il goloso bouquet, dal quale si sprigionano intensi e variegati effluvi di mandarino, albicocca, mela renetta, pesca, banana, ananas, fiori bianchi ed erbe aromatiche. In bocca fa il suo ingresso un sorso scorrevole, rinfrescante, sensitivo, morbido, affusolato, balsamico e sapido. Corpo incisivo, seducente, sensuale e profondo. Toni evoluti e dinamici, per cui è facile pronosticare una discreta serbevolezza. Allungo finale gioioso e gaudente. Da provare su un piatto di vermicelli a vongole e carne bianca.

Donna Adriana Bianco Lazio Igt 2019. Uvaggio di Viognier all80% e saldo di Malvasia del Lazio. Maturazione in acciaio e barriques. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 16,00 euro.

Colore giallo carico quasi dorato. Al naso sale un tripudio di ampi e variopinti profumi che rimembrano tout court pesca, albicocca, agrumi, uva spina, kiwi, maracuja, papaja, mughetto, anice stellato, lavanda, narciso, gardenia, cardamomo ed acacia. Toni speziati. Sentori fumé in sottofondo. Impatto del sorso sulla lingua subito caldo e pimpante, ma anche fresco, accomodante, fruttato, morbido ed armonico. Palato rotondo, fine, raffinato e setoso. Retroaroma persistente ed edonistico. Da abbinare ad un piatto di tagliatelle ai funghi porcini e formaggi giovani.

I Quattro Mori Rosso Lazio Igt 2016. La composizione di questo vino è prettamente di origine francese e per essere più precisi si riferisce alla Valle del Rodano (40% di Shiraz) e alla Gironda (Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot). Maturazione del vino in acciaio e barriques. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 25,00 euro.

Veste cromatica segnata da un colore rosso rubino luminoso. Un elegiaco e pervicace bouquet detta subito il ritmo, mentre si apre ad un naso consenziente e sottomesso. Ed allora ecco in primis elargizioni di tanta buona frutta fresca: ciliegia, prugna, fragola, ribes, mirtilli e more. In appresso si evidenziano anche gradevoli costumanze di viola, geranio, carruba, zenzero, pepe nero, cannella, liquirizia, canfora, caffè tostato, eucalipto e tabacco. In bocca esordisce un sorso caldo, potente, materico, strutturato e complesso. Lo sviluppo palatale mantiene comunque un suo aplomb, così da apparire rotondo, tagliente, morbido, profondo e sapido. Tannini perfettamente cesellati. Silhouette intrigante, affascinante e reattiva. Longevità a lunga scadenza. Chiosa finale intensa e totalmente appagante. In abbinamento a un piatto di pasta al ragù e formaggi caprini.

 

Sede a Grottaferrata (Rm) – Via Val De Paolis

Tel e Fax 06 9412560

info@casteldepaolis.itwww.casteldepaolis.it

Enologo: Fabrizio Bono

Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 80.000

Vitigni: Cesanese, Montepulciano, Sangiovese, Shiraz, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Malvasia del Lazio e di Candia, Moscato Giallo e Rosa, Bellone, Bombino Bianco, Trebbiano, Viognier, Semillon e Sauvignon Blanc.

 


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