La rinascita e il presidio del territorio. La viticoltura sul Vesuvio testimonia questi due signficati. La vita che riprende e va avanti anche dopo le devastazioni prodotte del Vulcano, il presidio è contro gli incendi, la speculazione edilizia: le viti a piede franco sono il segnale del giusto rapporto che l’uomo deve avere con questa natura generosa e ricca.
Cantine Olivella è un progetto di grande rigore che ha basi culturali prima che tradizionali. Da circa 15 anni Andrea Cozzolino, Domenico Ceriello e Ciro Giordano hanno puntato tutto sui vitigni del territorio: caprettone, catalanesca, piedirosso, aglianico e olivella. Un progetto coerente, compresa la sostenibilità ambientale che non prevede uso di chimica sul terreno.
La Festa della Vendemmia a cui hanno partecipato centinaia di appassionati è stata un momento per fare il punto della situazione e provare gli ultimi vini realizzati in collaborazione con l’enologo Sebastiano Fortunato.
Una festa di popolo, a cui hanno partecipato anche i bambini. Cantina Olivella ha le viti piantate nel terreno nero vulcanico, a piede franco. Siamo sul versante Nord del Vulcano, quello più fresco su cui soffiano i venti del Terminio Produce anche pomodorini del piennolo e olio.
I vigneti di caprettone, catalanesca e piedirosso si trovano a macchia di leopardo sul monte Somma, nel versante nord del vulcano. Per la precisione, 4 sono a Sant’Anastasia, 3 a Somma Vesuviana e 2 a Pollena Trocchia. La conduzione, dicevamo, è improntata ai principi della lotta integrata, secondo il protocollo regionale, e tiene lontana la chimica. Buona l’esposizione e forti le escursioni termiche, che consentono una perfetta maturazione delle uve.
Una occasione anche per provare la nuova Catalanesca Summa che sarà in commercio tra qualche mese, con una parte della massa che fa legno leggero: risultato un vino elegante, fine, sicuramente in evoluzione.
Insieme a Ernesto Lamatta abbiamo poi degustato tre vini simbolo dell’azienda
Kata 2016.
Catalanesca in purezza, un vino di grande spessore, figlio di una annata favorevole. Ancora agrumato, grande acidità.
Lacryma Christi del Vesuvio 2016 Lacrimabianca
Da uve caprettone e catalanesca. Il blend si porta avanti sul fronte dell’equilibrio, un bianco da spendere anche subito sulla cucina di mare.
Lacryma Christi del vesuvio 2016 Lacrimanero
Grandissimo rosso da compagnia ottenuto da piedirosso, aglianico e olivella. Fresco, fruttato, allegro, ricco di energia, sui grandi piatti della tradizione napoletana.
Cantine Olivella a Sant’Anastasia
13 ettari vitati. Produce anche pomodorini del piennolo e olio.
80.000 bottiglie
Via Zazzera, 14
Tel. 081.5311388
www.cantineolivella.com
Enologo: Fortunato Sebastiano
Vitigni: catalanesca, caprettone, piedirosso, aglianico, olivella
Terreni sabbiosi vulcanici. Forti escursioni termiche
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