di Enrico Malgi
Gerardo Perillo ha maturato una grossa esperienza in campo vitivinicolo, come tecnico, imprenditore e come figlio di viticoltori irpini. L’azienda che porta il suo nome nasce nel 1997 con l’intento di portare avanti proprio un’antica tradizione familiare. Sono sette gli ettari vitati in massima parte di Aglianico coltivato nei vocati territori di Castelfranci, Montemarano e Paternopoli, areali ricadenti nella Docg Taurasi, insieme ad una piccola parte di Coda di Volpe. Nel 2014 poi Gerardo decide di investire su un terreno a Capri di proprietà di Aldo Colavecchia e da cui produce il Capri Bianco Doc.
Tre le etichette di solo rosso che ho degustato in questi giorni.
Campi Taurasini Irpinia Doc 2017. Aglianico al 100% fermentato in acciaio per circa venti giorni, maturato in acciaio per otto mesi ed affinato poi in legno per quattro-sei mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 27,00 euro.
Nel bicchiere risalta un bel colore rosso rubino vivo. L’interessante bouquet manifesta gradevoli profumi di tanta buona frutta fresca, insieme a note di geranio, di viola, di gerbera e di macchia mediterranea. Note speziate. Pregevoli e di ottima caratura i rimandi terziari. In bocca arriva un sorso tonico, corroborante, consistente. Palato fine, morbido, sapido, armonico e bello teso. Tannini ben calibrati. Serbevolezza ad oltranza. Allungo finale appagante. Sulla terragna cucina irpina.
Don Salvatore Taurasi Docg 2015. Ovviamente soltanto Aglianico allevato a Castelfranci e raccolto nella prima decade di novembre. Fermentazione in legno di castagno per venti giorni. Maturazione in tonneaux e barriques per due anni. Affinamento in vetro dai sei ai dodici mesi. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 50,00 euro.
Scuro, scuro il colore nel bicchiere. Assolutamente apprezzabile il profilo aromatico, che declina ampi, gradevoli e profondi profumi di tanta buona roba. In primis risaltano essenze di drupe piccole e medie che si fondono poi con netti profumi floreali e speziati. In seguito sentori di tabacco, liquirizia, ginepro, cuoio e goudron. Sorso austero, empireumatico, potente, strutturato, dinamico e fresco. Trama tannica ancora astringente. Silhouette granitica, vulcanica, incisiva, sanguigna e viscerale. Longevità a lunga scadenza. Retroaroma persistente. Su un bel cosciotto di agnello al forno con patate.
Don Salvatore Taurasi Docg 2012. Questo vino ha seguito lo stesso procedimento del Taurasi 2015, con la sola sostanziale differenza di trascorrere ben tre anni di maturazione in legno. Sempre quattordici gradi l’alcolicità. Prezzo finale di 60,00 euro.
Ancora più carico il colore rosso, che vira verso il granato. Il bouquet dispiega da par suo complessi ed eterei profumi di ciliegia, prugna, ribes, mirtilli, mora, viola mammola, macchia mediterranea, balsamo, chiodi di garofano, pepe nero e noce moscata. Fluttuanti i sussurri terziari. Timbro terroso. L’impatto del sorso sulla lingua è palpitante di sapori e di umori, risultando così materico, esuberante, reattivo, opulento, grintoso, poderoso, caratteriale, energico, sapido, maestoso e connotato di plastica carnosità. Il registro gustativo sfoggia un profilo fine, arioso, morbido, seducente, scattante, rotondo, godibile, tagliente, verticale e serrato nel frutto, invogliando così a reiterare la beva, che vi assicuro non stanca affatto. Legno ben modulato. Tannini di rara grazia. Potenzialità di conservazione tutta ancora da scoprire. Tensione finale profonda, appagante e lungamente persistente. Un’ottima interpretazione di Taurasi senz’altro. Da provare su piatti di terra molto strutturati e su un pecorino stagionato di laticauda.
Cantine Gerardo Perillo
Castelfranci (Av) – Via Valle, 1
Cell. 340 0952723
info@cantinegerardoperillo.it – www.cantinegerardoperillo.it
Ettari vitati: 7
Vitigni: Aglianico e Coda di Volpe