di Enrico Malgi
Vini Cantine Delite. Emanuele Coscia, laureatosi enologo presso la Regia Scuola di Viticoltura ed Enologia di Avellino, ha cominciato presto ad interessarsi dell’azienda di famiglia Delite di Montemarano, facendo tesoro soprattutto degli ottimi insegnamenti ricevuti da parte di nonno Generoso, artefice principale e deus ex machina. Sei gli ettari vitati esposti sulle dolci colline della Valle del Calore, posizionati su un terreno ricco di materiale vulcanico coperto da uno strato di argilla.
Qui si coltiva soltanto Aglianico, declinato in tre etichette: Generoso, in omaggio al capostipite, Campi Taurasini Nonna Seppa, dedicata a nonna Giuseppa e Taurasi. Le ultime due bottiglie si sono meritatamente imposte alla recente edizione di Radici del Sud.
Nonna Seppa Campi Taurasini Doc 2013. Primo posto assoluto da parte della giuria dei Wine Buyers e seconda posizione ex aequo così come disposto dai giudici dei Wine Writers nella categoria “Aglianico”.
Soltanto Aglianico. Maturazione in acciaio, affinamento in barrique ed elevazione in vetro. Tasso alcolico di quindici gradi.
Colore rosso rubino scuro e lampeggiante. Bouquet ampio, complesso e comunque di facile lettura, laddove risaltano in primis profumi fruttati di amarena, susina, ribes e mirtillo, intrecciati a cadenze balsamiche, speziate e floreali di ottima consistenza. Sentori tabaccosi, muschiati, liquiriziosi e mentolati. Sorso centrale che va ad occupare tutta la cavità orale, per poi esporre la sua dinamica struttura, la raffinata materia, la linfa vellutata, la morbida eleganza, la persistenza aromatica e l’illimitata freschezza. Tannini dapprima spigolosi, ma subito dopo generosamente ammansiti. Percezione palatale contrassegnata da un armonico equilibrio di tutte le componenti organolettiche. Chiusura profonda e godibile al massimo. Su carne arrosto e formaggi stagionati.
Pentamerone Taurasi Docg 2012. Primo classificato assoluto nella sua categoria di appartenenza, così come disposto dalla giuria dei Wine Buyers, e seconda piazza conquistata da parte dei giudici dei Wine Writers. Ovviamente aglianico in purezza, lavorato per alcuni anni in acciaio, legno e boccia. Tenore alcolico di quindici gradi.
Si tratta di un Taurasi un po’ diverso da come siamo abituati a considerarlo. Il colore è quello tipico: rosso concentrato e brillante. E fin qui ci siamo. Per la parte olfattiva, invece, prende il sopravvento la componente fruttata di sottobosco, soprattutto il sentore di fragola sicuramente molto più di quello di prugna e di ciliegia come dovrebbe essere. Sembra quasi che ci sia di mezzo il furaneolo, responsabile proprio del profumo di fragola più tipico però nel Primitivo. A parte questo, comunque, lo spettro aromatico è bene impostato e consistente, manifestando così effluvi floreali, speziati, terrosi, goudroneschi, grafitici e chinati. Leggero spunto fumé. Sulla lingua plana un sorso subito caldo ed allappante, ma che poi si scioglie in una tattilità eterea, morbida, fine, sontuosa, rotonda, intrigante ed armonica. Spalla acida che si evolve in guizzante freschezza. Nel finale affiorano ancora le gentili rimembranze fruttate. Longevità tutta da scoprire. Vino nel complesso godibile, affidabile e perfino elegante, che a me è piaciuto moltissimo. Un Taurasi particolare che non ha bisogno di mostrare i muscoli per affermare la sua bontà e che possiede sicuramente una sua ammaliante personalità.
Ben meritati, quindi, i due riconoscimenti ricevuti a Radici. Sulla terragna cucina irpina, ma va bene anche su una bella zuppa di pesce. Provate!
Sede a Montemarano (Av) – Contrada Chianzano, 7
Tel. 0827 65439 – Cell. 349 2418476
info@cantinedelite.it – www.cantinedelite.it
Enologo: Emanuele De Lisio
Ettari vitati: 6 – Vitigno: Aglianico.