di Enrico Malgi
Giusto a distanza di un anno sono riuscito ad assaggiare nuovamente i vini altoatesini della Cantina Tramin di Termeno. Nell’occasione si tratta di due bottiglie: una bianca di Pinot Grigio ed un’altra rossa di Lagrein.
Pinot Grigio Unterebner Sud Tirolo-Alto Adige Doc 2022. Vino che è nato nel 1989. Pinot Grigio in purezza allevato tra i 450 ed i 600 metri di altezza su terreno calcareo-argilloso con sottofondo di porfido. Vendemmia effettuata a metà settembre. Fermentazione in legno. Affinamento sempre in legno e poi elevazione in vetro per complessivi quattordici mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale orientativo di 30,00 euro. Di questo millesimo sono state prodotte circa 30.000 bottiglie da 0,75 litri, più 200 magnum ed alcuni grandi formati di 3 e 5 litri.
Nel calice si staglia un colore giallo carico quasi dorato. Al naso salgono goliardici e pervasivi profumi di pera kaiser, mela golden delicious, pesca bianca, pompelmo, papaya, mango, frutto della passione, stella alpina, genziana, zagara, erbe aromatiche, fieno, miele, burro e gradevoli sentori speziati di cannella, vaniglia e chiodi di garofano, unitamente a sfumature fumé in sottofondo, che anticipano poi una dolce effusione terziaria di ottimo livello olfattivo. Impatto del sorso sulla lingua fresco, morbido, arrotondato, sapido, minerale, succoso, raffinato e vellutato. Silhouette elegante, gentile, affascinante e libidinosa. Resterà in sella sicuramente ancora per altri sette-otto anni. Affondo finale decisamente appagante. Da abbinare ad un risotto alla pescatora e carne bianca.
Lagrein Urban Riserva Sud Tirolo-Alto Adige Doc 2021. Lagrein al 100% coltivato a 300 metri di altezza su un terreno di natura calcareo-argillosa con porfido e sabbia. Raccolta delle uve a metà ottobre. Maturazione per un anno in barriques e poi per sei mesi in cemento. Affinamento in boccia per sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale orientativo di circa 30,00 euro. Bottiglie prodotte numero 18.200, più 300 magnum ed altri formati.
Alla vista si appalesa un sontuoso e propositivo colore rosso rubino abbastanza carico. Piglio aromatico molto prodigo, tanto da donare al naso una profusione di intensi e pluralistici profumi, in cui di primo acchito primeggiano credenziali fruttate di amarena, susina nera, carruba, mirtilli, more, lamponi, mandorle e nocciole. Sospirosi e gioiosi poi gli afflati floreali di iris e di viola, insieme a svolazzi vegetali di timo e di salvia. Percezioni speziate di noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero e zenzero si alleano ad umori terziari di liquirizia, tabacco, cacao, cioccolato fondente, china e goudron, che così contribuiscono a completare tutto l’ottimo quadro olfattivo. Approccio palatale avvolgente, pieno, rotondo, morbido, fresco, setoso, armonico, elegante, equilibrato e bene strutturato. Carattere esuberante. Tannini superlativi senza alcuna spigolosità. Sorso molto piacevole, profondo, schietto, raffinato e fine. Buona la serbevolezza. Affondo finale persistente e godibile. Su una tagliata di carne e formaggi altoatesini, ma va bene anche su pesce in guazzetto.
Due eccellenti vini altoatesini prettamente territoriali, da assaggiare assolutamente.
Cantina Tramin Kellerei
Termeno (Bz) – Strada del Vino, 144
Tel. 0471 – 096633
info@cantinatramin.it – www.cantinatramin.it
Enologo: Willi Stürz
Scheda del 14 febbraio 2023
di Enrico Malgi
A proposito di vini bianchi territoriali, di cui ho ampiamente discusso su questo blog nei giorni scorsi, diciamo che pure in Alto Adige sanno produrre delle ottime bottiglie come si sa, frutto di un’ampia dotazione ampelografica con risultati sicuramente di grande rilievo. Prendiamo per esempio la Cantina Tramin di Termeno fondata nel lontano 1898, una cooperativa formata da 160 soci che è famosa per la coltivazione del Gewurztraminer (Traminer aromatico), una varietà autoctona che proprio a Termeno ha preso piede, espandendosi poi in nazioni di ceppo tedesco come la Germania, l’Austria ed anche l’Alsazia.
Nel caso presente, ho potuto assaggiare due vini bianchi uno di solo Chardonnay e l’altro formato da un composito blend come vedremo poi.
Troy Chardonnay Riserva SùdTirol – Alto Adige Doc 2019. Soltanto Chardonnay allevato ad oltre cinquecento metri di altezza. Sia la fermentazione alcolica e sia quella malolattica sono state effettuate in barriques, Dopo undici mesi il vino transita in contenitori di acciaio per circa due anni a contatto con i lieviti. Affinamento in vetro per quattro mesi prima della commercializzazione. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 75,00 euro. Bottiglie prodotte 6.400, più 200 magnum.
Nel bicchiere riesco a scrutare un appariscente e splendente colore giallo dorato. Attraverso lo sfarzoso e ricco bouquet risalta un’elegiaca e robusta memoria olfattiva di grande pregio. In primis si possono captare i tipici profumi varietali fruttati di questo vitigno allevato in alta collina ed in un areale dal clima molto freddo: mela verde, pera, pesca bianca, nocciola, mandorla, albicocca essiccata, arachidi tostate ed agrumi canditi, insieme a gradevoli credenziali di miele, burro fresco, cannella e vaniglia. In appresso Il naso aspira anche giocose fragranze di boisé, acacia, menta, eucalipto, tiglio, caffè torrefatto e liquirizia. Bocca ampia e privilegiata, che accoglie premurosamente un sorso bello fresco e morbido, balsamico e sapido, affascinante e voluttuoso, aggraziato e setoso, infiltrante ed elegante, armonico e rotondo. Percezione tattile performante, avvincente, reattiva, intrigante, seducente e succosa. Longevità a lunga scadenza. Affondo finale appagante e persistente. Si tratta sicuramente di un grande vino territoriale da abbinare a risotti, salumi e latticini, ma per la sua omogenea struttura va bene anche su alcuni piatti di terra della classica cucina altoatesina.
Stoan Bianco SùdTirol – Alto Adige Doc 2021. Blend di Chardonnay al 65%, Sauvignon Blanc al 20%, Pinot Bianco al 10% e saldo di Gewurztraminer. Anche qui la fermentazione alcolica e quella malolattica avvengono in botti grandi a temperatura controllata, dove poi il vino si affina a contatto con i lieviti. Tre i mesi di elevazione in boccia. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 25,40 euro. Bottiglie prodotte 48.000 e 760 magnum.
Alla vista si appalesa un fulgido e solare colore giallo paglierino già carico. Ampiezza aromatica copiosamente affastellata da sontuose nuances di tanta buona frutta fresca come la mela cotogna, la pera kaiser, la clementina, il melone bianco, il cedro, la banana, l’ananas, la papaya, il kiwi, il mango ed il frutto della passione. Di seguito emergono poi gioiosi effluvi di zagara, gelsomino, mimosa e chiodi di garofano, accompagnati da particelle vegetali di erbe aromatiche e sentori fumé ed idrocarburici. Timbrica minerale. In bocca penetra un sorso subito convincente, irresistibile, impareggiabile, complesso, espansivo, vitale, solido, balsamico, incisivo, tagliente, glicerico, soave, agile e sapido. Appeal ben ritmato, fine, aristocratico, raffinato, stimolante, arrotondato, elegante, seducente, sensitivo e fascinoso e che sa disegnare poi un tratto gustativo nitido, carezzevole, godibile e dinamico. Legno ben dosato e senza prevaricare. Siamo appena all’inizio di un lungo percorso. Chiusura focalizzata su toni decisamente edonistici. Perfetto su un piatto di canederli alla tirolese e carne bianca.
Cantina Tramin Kellerei
Termeno (Bz) – Strada del Vino, 144
Tel. 0471 – 096633
info@cantinatramin.it – www.cantinatramin.it
Enologo: Willi Stürz
di Enrico Malgi
In questo territorio proliferano molteplici cantine sociali, una di queste è la Cantina Tramin di Termeno, che è sorta nel 1898 su iniziativa del parroco Christian Schrott e che poi nel 1971 si è fusa con la Cantina Sociale di Egna.
Giusto un mese fa ho preso parte ad una degustazione in verticale dello Chardonnay Troy della stessa azienda tenutasi nell’ambito del Paestum Wine Fest e che ha riscosso molto successo. Adesso ho avuto l’occasione di assaggiare altre due etichette aziendali prettamente tipiche del territorio altoatesino: il bianco Gewurztraminer ed il rosso Pinot Nero.
Nussbaumer Gewurztraminer Sudtirol – Alto Adige Doc 2020. Soltanto Gewurztraminer allevato tra i 350 ed i 550 metri di altezza. Raccolta delle uve a mano a fine ottobre. Fermentazione ed affinamento in contenitori di acciaio per complessivi undici mesi e poi il vino viene messo in bottiglia dove sosta per tre mesi prima della commercializzazione. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 25,10 euro. Bottiglie prodotte numero circa 72.000 da 0,75 l. e 850 tra magnum ed altri formati.
Qui siamo proprio nella patria del Gewurztraminer, che letteralmente vuol dire “vino aromatico di Termeno”, anche se il vitigno viene allevato con ottimi risultati anche nell’area teutonica e, soprattutto, in Alsazia. Questa etichetta è stata oggetto di copiosi e plurimi premi a livello nazionale ed internazionale.
Alla vista risalta un solare colore giallo paglierino carico e dorato, a scapito della giovinezza del vino. Il performante bouquet si apre al naso come una rosa in sboccio, elargendo tout court una concentrazione di pregevoli profumi di tanta frutta fresca ed in parte essiccata come l’albicocca, il melone, la mela cotogna, il mango, la maracuja, gli agrumi canditi e la buccia di limone. Caratteristici gli afflati floreali di petali di rosa, fiori di arancio e geranio (leggi linalolo e geraniolo), seguiti da sentori vegetali di menta e da tipici echi speziati di cannella, chiodi di garofano, noce moscata e zenzero. Sentori idrocarburici. In bocca esordisce un sorso profondo, aromatico, elegante, minerale, sapido, succoso, balsamico e seducente. Sembra strano, ma sulle papille non sento assolutamente i quindici gradi di alcolicità, ma soltanto tanta morbidezza e freschezza. Longevità a lungo raggio. Chiusura totalmente appagante. Grande vino davvero, perfetto in abbinamento con un risotto alla zucca e con lo speck altoatesino.
Maglen Pinot Noir Riserva Sudtirol-Alto Adige Doc 2019. Pinot nero in purezza coltivato a circa seicento metri di altezza e vendemmiato a metà ottobre. Fermentazione in tini di rovere e maturazione prima in barriques per un anno e poi affinamento in vasche di cemento per sei mesi. Elevazione in vetro per altri sei mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 29,00 euro. Bottiglie prodotte circa 12.000 da 0,75 l. e 300 magnum ed altri formati.
Veste cromatica segnata da un lucente e goliardico colore rosso rubino non troppo carico. Spettro aromatico ampio ed ottimamente articolato, dal cui crogiolo si espandono subito voluttuose, tipiche e varietali fragranze fruttate di ciliegia, ribes, lamponi, mirtilli, more e fragoline di bosco. Di concerto poi operano le gradevoli nuances floreali vestite di rosso, insieme a sbuffi vegetali ed a sontuosi afflati di spezie orientali. Da grande rilievo anche le performances terziarie di tabacco, liquirizia, cioccolato fondente, china, grafite, cuoio, incenso e goudron. Sorso che fa subito salivare la bocca per l’elevata freschezza, mentre la percezione tattile rileva un’ottima morbidezza coniugata a somma piacevolezza. Portamento di grande eleganza e finezza. Trama tannica vellutata e suadente. Buona la serbevolezza. Gusto avvolgente, armonico, equilibrato e sapido, che sfocia in un sontuoso finale persistente e godibile. Vino versatile da provare su una un piatto di canederli alla tirolese e zuppa di pesce.
Cantina Tramin
Termeno (Bz) – Strada del Vino, 144
Tel. 0471 – 096633 – 0444042110 – Fax 044404211
info@cantinatramin.it – www.cantinatramin.it
Enologo: Willi Stürz
Dai un'occhiata anche a:
- Doc Valtènesi sfumature di rosa dal “Mediterraneo” sotto le Alpi. Less is more
- Pomario – Sariano Umbria Rosso Igt 2020
- Malazè, III edizione Seminario Prephilloxera 2024: la viticoltura a piede franco” | Degustazione Campi Flegrei ed Etna: otto vini indimenticabili
- Vini Lunarossa – Nuove annate
- Falerno del Massico Bianco Anthologia 2018 e 2020 Masseria Felicia
- Tenuta San Guido – Bolgheri Sassicaia 2021
- Barolo en primeur 2024: la verticale di Barolo vigna Gustava, apre la quarta edizione dell’asta solidale
- Ischia l’Isola del Benessere: il turismo termale incontra il food