
di Enrico Malgi
Come ho ribadito più volte della Puglia amo tutto quello che tiene in serbo e che riesce costantemente e magnificamente a proporre. Se parliamo della viticoltura penso che ci siano poche regioni italiane che possono confrontarsi alla pari. La sua forza risiede nella complessa dotazione varietale di vitigni autoctoni, che attecchiscono da nord a sud e da ovest ad est e dai quali si ricavano vini straordinari. Questo anche grazie alla sua specifica conformazione geografica lunga ben 432 Km dal confine col Molise a nord sino alla punta di Santa Maria di Leuca a sud e questo permette di allevare specie diverse in ogni provincia così come accade in Francia.
Nella provincia di Foggia per esempio, inserita nel grande pianoro del Tavoliere delle Puglie nel territorio settentrionale della Regione e che rappresenta la seconda pianura d’Italia dopo quella Padana, le varietà più diffuse sono: Nero di Troia, Bombino nero e bianco, Sangiovese, Montepulciano, Trebbiano e parzialmente anche Susumaniello.
Con alcuni di questi vitigni l’azienda vinicola biologica Caiaffa di Cerignola produce vini eccellenti, come ho potuto più volte constatare e come è capitato puntuale anche in questa occasione, laddove ho assaggiato tre bottiglie: due di rosso ed una di rosato.

Mantis Susumaniello Rosato Puglia Igt 2024. Soltanto Susumaniello, che ha subito una macerazione pellicolare di sei ore. Maturazione per quattro mesi sur lies. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 13,00 euro. Bottiglia prodotte numero 6.000.
Nel calice occhieggia un brillante colore rosato cerasuolo. Dall’ampio e voluttuoso bouquet il naso riesce ad attingere copiosi e gradevoli profumi, che si materializzano sotto le sembianze di amarena, fragola, melagrana, clementina, cassis, rabarbaro, violetta, geranio, timo, salvia, chiodi di garofano e zenzero. In bocca penetra un sorso accattivante e seducente e connotato poi da un guizzo di fresca acidità e da scorrevolezza, morbidezza ed equilibrio. Gioiose le percezioni palatali sapide, succose, deliziose, felpate, carezzevoli, vellutate, rotonde, ariose, ammalianti ed armoniche, che alimentano così un’ottima beva. Souplesse molto intrigante. Finale sublimato da un godibile appagamento. Da consumare su un piatto di pesce in guazzetto, tagliere di salumi pugliesi e pizza margherita.
Vibrans Nero di Troia vino biologico Puglia Igt 2021. Nero di Troia al 100% maturato per circa un anno e mezzo in botti di rovere. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro. Bottiglie prodotte numero 6.500.
Alla vista si appalesa una tonalità di rosso rubino scintillante. Spettro aromatico costellato da una vasta e variegata gamma di essenze, con in testa gioiose percezioni fruttate di marasca, susina nera, lamponi, more e mirtilli. Di seguito si approcciano al naso gentilizie floreali, vegetali e speziate di viola, rosa damascena, eucalipto, felce, pepe nero e noce moscata. Note terziarie di ottimo livello, merito di un legno molto bene integrato. In bocca esordisce un sorso voluminoso, intenso, polposo, ben centrato, materico, strutturato, sapido e connotato da una tagliente lama di acidità, nel mentre risalta una trama tannica molto presente, ma senza arrecare danno. Gusto espansivo, affabulatore, arrotondato, affascinante, fine, balsamico e sensuale. Serbevolezza ad oltranza. Slancio finale persistente ed epicureo. Da provare su un piatto di pasta al ragù e tagliata di carne arrosto.
Lampyris Nero di Troia vino biologico Puglia Igt 2019. Nero di Troia in purezza, le cui uve sono state raccolte lievemente ritardate. Affinamento per il 50% in barriques e l’altra metà in botti di rovere grandi. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di 25,00 euro. Bottiglie prodotte numero 6.500.
Calice tinto da uno scenografico e lucente colore rosso rubino vivo e carico. Crogiolo depositario di un’infinità di attraenti profumi di ciliegia ferrovia, prugna, mandorla, carruba, uva passa, mirtilli, ribes nero, violetta, rosa appassita, erbe aromatiche, chiodi di garofano, zenzero, tabacco, liquirizia, cioccolato fondente, caffè e catrame. In bocca fa il suo ingresso un sorso dal tessuto carnoso ed austero, materico e strutturato, tonico e complesso, corposo e solido, contrapposto poi a fascinose componenti di freschezza, morbidezza, finezza, rotondità, mineralità e grazia. Trama tannica esuberante, ma molto gradevole. Progressione palatale equilibrata, sensuale, ammaliante, profonda, evoluta e balsamica. Il legno fa bene la sua parte, senza prevaricare. Longevità a lunga scadenza. Allungo finale piacevolmente pepato e persistente. Da provare su un piatto di pasta al forno e caciocavallo podolico.
Come da copione la batteria dei vini assaggiati si è rivelata di ottimo spessore qualitativo. Nella provincia di Foggia la fa da padrone il Nero di Troia, coltivato con molto successo anche nelle province di Bat e di Bari. Il Nero di Troia rispetto al Negroamaro ed al Primitivo si distingue soprattutto per il suo colore rosso molto concentrato e per la sua alta ma gradevole tannicità. La leggenda vuole che questo vitigno sia stato introdotto sulle sponde del Gargano dall’eroe greco Diomede di ritorno dalla guerra di Troia. Ecco spiegato così il nome di questa varietà.
Azienda Caiaffa
Cerignola (Fg) – Via dei Gerani, 2
Titolari: Francesco, Piero, Adriano, Daniele e Marco Caiaffa
Cell. 329 3449555 – 335 5325875 –
info@caiaffavini.it – www.caiaffavini.it
Enologo: Marco Caiaffa
Ettari vitati: 45 – Bottiglie prodotte:150.000
Vitigni: Nero di Troia, Primitivo, Negroamaro, Susumaniello, Fiano e Chardonnay.
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