Se andate su carso seguite la “Frasca” che vi condurrà direttamente “all’Osmiza”. Ragazzi che grande inventiva; una tradizione centenaria che diventa un valido strumento di marketing per il territorio, attira turisti e produce reddito per il produttore: ora vi spiego tutto.
Torniamo indietro al 700 quando la regina Maria Teresa D’Austria permetteva ai contadini di aprire le loro case e vendere i loro prodotti senza pagare tasse per otto giorni.
Oggi non è più così, ma la tradizione rimane di aprire le priorie case, e a turno offrono vino e cibo ai turisti per tutto l’anno, basta guardare in alto ai portoni d’ingresso delle aziende e guardare se c’è una frasca appesa, quello è il segnale, e il periodo si è allungato a 15 giorni: si beve e si mangia a prezzi accessibilissimi.
Io sono fortunato ho una spia affidabile, la mia amica Liliana, ma per voi non ci sono problemi, il paesino è piccolissimo e la gente è sempre cordiale e disponibile a dare informazioni. Ma basta anche fare una ricerca su internet per trovare date e aziende aperte.
Erano anni che desideravo conoscere Beniamino Zidarich e la sua cantina datata 2002 con nove ettari di vigna dove la Vitovsca fa da padrona, posizione invidiabile con terrazzo con vista sul golfo di Trieste, dove si possono gustare, pochi ma ben fatti, piatti del territorio con bicchierate di vino del Carso.
Arriviamo di prima mattina e subito la moglie di Beniamino, Nevemka Racmac ci accoglie con cortesia contadina, calda e famigliare, iniziando a farci visitare la cantina -che vale tutto il viaggio, in attesa dell’arrivo del marito. Tutta scavata nella roccia viva, in un labirinto di corridoi che vi lascerà basiti.
E poi le meravigliose vasche di marmo genialità e voglia di ricerca di Beniamino, dove nasce il Kamen, sembra un posto mistico e intriso di mistero, ma mi dicono che da queste parti sono tutte così.
Ecco che arriva Beniamino, cordiale e disponibile, inizia ad aprire bottiglie e parla dei suoi vini; dalla sue parole emerge la grande passione per il territorio e per il rispetto delle tradizioni.
Il Kamen 2013 è una Vitovska con macerazione e fermentazione durano 18 giorni con lieviti autoctoni e maturazione in botte grande per 12 mesi. Il risultato è un vino dal colore giallo paglierino pulito, dai riflessi ambrati; dai profumi emergono note di frutta bianca come la pesca, sottobosco, erbe officinali e maggiorana; al palato è un susseguirsi di note minerali e agrumate rinfrescanti, avvolte dal piacevole pizzicore di zenzero, il corpo è ampio con ottima acidità tagliente e sapidità capace di spazzolare piatti a base di carni e semplicemente come aperitivo a pesci affumicati o in carpaccio. Il finale stupisce per la piacevolezza e la chiusura vegetale con erbe mediterranee.
Mentre la sua storica Vitovska resta sempre un gran vino, macerata e fermentata in tini aperti di legno, sempre con lieviti autoctoni e maturazione in botte per 24 mesi.
Abbiamo degustato la 2012: le note di degustazione vanno verso toni più intensi, sia nel colore che nei profumi e al palato, dove la morbidezza prende il sopravvento è seguita da una sapidità e acidità che sconvolgono il palato e lo coinvolgono in un gioco di piacere infinito: sicuramente si presta maggiormente all’invecchiamento.
Entrambi i vini, anche se bianchi hanno bisogno di qualche anno per essere apprezzati al meglio, ma se avete fretta, è comunque una gran bella bevuta.
Pensavo di aver terminato ma Benimino mi apre una bottiglia di Prulke 2012, anche qui, macerazione e fermentazione in tini di legno con successiva maturazione in botte per 24mesi, lieviti autoctoni; che vi devo dire, estasi totale…
Ottenuta dal classico uvaggio del Carso, con Vitovska, Malvasia e Sauvignon. Al naso emergevano nuance di sambuco, erbe fresche, mandorla con una persistenza infinita; al gusto sfoggiava un corpo elegante e ampio, quasi masticabile, con tanta mineralità e sapidità ben equilibrata da frutta bianca che lo rendeva fresco, con finale succulento.
In azienda si producono anche Malvasia e Terrano; il primo è un concentrato di profumi di frutta bianca e fiori, con gusto dalla sapidità e succulenza infinita, mentre il secondo, sempre autoctono, produce vini dalla tonalità intensa, profumi fra il floreale, bacche e spezia nera, notevole è il corredo di acidità e tannini ben avvolti da tannini freschi e piacevoli.
E poi, nelle aziende a conduzione famigliari vere non manca mai la mamma, che ti ferma ti saluta, ti chiede se stai bene e tanto altro, e tu non vorresti andare più via…
Guardate dalle foto che spettacolo di azienda. Grande esperienza da rifare
Zidarich
Loc. Prepotto
34011 Duino Aurisina
Trieste
Tel: 040201223
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