di Enrico Malgi
Durante la cena consumata all’Agriturismo I Moresani di Gino Fedullo e famiglia di Casal Velino sono state stappate, tra l’altro, tre iconiche bottiglie di vino di aziende cilentane: San Salvatore 1988, Alfonso Rotolo e Verrone.
Jungano Aglianico Paestum Igp 2017
Soltanto Aglianico maturato per un anno per il 40% in barriques di rovere francese di secondo passaggio, il 40% in botti grandi ed il 20% in acciaio.
La scenografica livrea è segnata da uno sfavillante colore rosso rubino vivacemente giovane. Spettro aromatico depositario di un variegato tourbillon di gradevoli profumi che si approcciano benevolmente ad un naso generosamente disponibile. In successione si avvicendano così multiformi fragranze di amarena, prugna, sottobosco, violetta, macchia mediterranea e spezie orientali, amalgamate insieme con proposizioni terziarie di ottima fattura. In bocca penetra un sorso scorrevole, costumato, tagliente, sapido, arrotondato, morbido, infiltrante, scalpitante, solido, armonico, equilibrato, balsamico e terroso. Trama tannica già evoluta. Legno ben dosato. Appeal elegante, affascinante, voluttuoso e fine. Pregnanza gustativa intrigante e stimolante. Ottimo vino davvero che potrà resistere al tempo che avanza ancora per molti anni. Affondo finale sorprendentemente lungo.
Le Ghiandaie Aglianico Paestum Igp 2021
Aglianico in purezza lavorato in acciaio e barriques.
Bicchiere tinto da un fulgido colore rosso rubino giovane appena striato di lampi purpurei. Dall’ampio ed ordinato bouquet si sprigionano subito eclettici e sontuosi aromi di un gradevole paniere di frutta, che interessa la ciliegia, la susina nera, i mirtilli, il ribes, le more, i fichi secchi cilentani, le mandorle e la carruba. All’appello non mancano poi fragranze di erbe aromatiche, credenziali speziate di noce moscata, pepe nero e chiodi di garofano e rimembranze terziarie di liquirizia, tabacco e cioccolato fondente. Sulla lingua impatta un sorso avvolgente, voluminoso, affascinante, fresco, glicerico, materico, vigoroso, scattante, dinamico e pervasivo. Tannini giovani e talentuosi. Coté bene impostato, irradiante ed aristocratico. Timbro gustativo alimentato da una profonda e ficcante energia vitale che dona benessere a tutto il cavo orale. Buona la serbevolezza. Chiusura su toni espansivi e godibili.
Le Mille Bolle Vino Spumante Extra Dry Rosé Metodo Martinotti
Aglianico al 100% maturato in autoclave.
Alla vista si appalesa un brillante colore corallino. Perlage fine e regolare. Intreccio olfattivo gradevolmente attraente, che declina una uniformità di fragranze di ottimo livello. L’input tasta subito gentilizie fruttate di marasca, melagrana, clementina, pesca gialla, uva spina, cassis, fragole e lamponi, intersecate poi a svolazzi di rosa canina, lavanda e rabarbaro. In bocca fa il suo ingresso un sorso elettrizzante e tridimensionale per la sua voglia di stupire ad ogni costo e che così si rivela brioso, fresco, fruttato, dissetante, accattivante, delizioso, sapido e raffinato. Il residuo zuccherino (sotto i 20 grammi per litro come suggerisce la tipologia) rende la beva morbida, slanciata e carezzevole. Tensione palatale elegante, leggera, languida, leggiadra, suadente, aggraziata, succosa e sfiziosa. Scatto finale decisamente appagante e deliberatamente edonistico.
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