di Enrico Malgi
Dici Capichera, storica azienda vinicola di Arzachena in Gallura, e subito pensi ad un vino bianco e solare sardo che si chiama Vermentino, coltivato qui già da cinquant’anni e di cui se ne confezionano ben cinque etichette sulle undici in totale. Questa varietà, come ben si sa, è diffusa in buona parte delle aree del Mediterraneo occidentale. In Italia si coltiva principalmente in Liguria ed in Toscana, ma è in Sardegna, e particolarmente in Gallura (unica Docg regionale), dove ha attecchito benissimo, raggiungendo eccellenti risultati e divenendo il simbolo enologico di tutta l’isola insieme al rosso Cannonau.
La brochure aziendale a proposito del Vermentino recita cosi: “Siamo in Gallura, dove arriva il vento di mare e la terra è figlia dei graniti. Siamo i custodi. I custodi di un territorio prezioso, di una tradizione di millenni, della storia di un vitigno che abbiamo fatto rifiorire e fatto amare nel mondo. I nostri vini nascono qui, da vigne e cantina, nella stessa campagna: fra viti e barrique non ci sono che pochi passi. Rispettiamo l’ambiente da sempre, perché ne facciamo parte e sappiamo quanto sia fragile e prezioso. Portiamo questa cura e questa attenzione in ogni fase del nostro lavoro: l’eccellenza dei vini può nascere solo dal rispetto. Siamo parte di una storia iniziata dall’intuizione e dalla caparbietà della famiglia Ragnedda, che per prima ha creduto nel Vermentino di Gallura. Oggi in questa storia ci sono il sogno e la firma di Carlo Bonomi, un riferimento importante nel mondo dei vini italiani e sardi. Siamo i custodi di una terra e dei suoi vini, attraverso il tempo”.
Sono sei le bottiglie che ho avuto l’occasione di assaggiare in questi giorni, di cui ben quattro di Vermentino, una di rosato ed una di rosso.
Lintòri Vermentino di Sardegna Doc 2021. Vermentino al 95% e saldo di Chardonnay. Vendemmia effettuata tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Nel calice occhieggia un colore giallo paglierino luccicante. Il bouquet espande in primis generosi profumi fruttati indigeni di pesca, mela golden, albicocca, pera e mandarino, unitamente a quelli di una vasta gamma di drupe tropicali. Venature floreali, costumanze di macchia mediterranea e fragranze speziate s’intrecciano e si uniscono insieme gioiosamente. La ricettiva bocca accoglie un sorso secco, fresco, morbido, scorrevole, leggero, delicato, flessuoso, elegante, sincero e sapido. Appeal cristallino, balsamico, affusolato e carezzevole, che prelude ad un finale godibile e persistente. Da provare su una zuppa di cavolo e carne bianca.
Lintòri Vermentino di Sardegna Doc 2022. Ultimo millesimo in commercio di questa etichetta. Ovviamente uve, fermentazione, maturazione e prezzo finale sono uguali all’annata precedente.
Qui il cromatismo giallo paglierino, sempre vivo e luminoso, è più giovane ed è attraversato da lampi di verde clorofilla. Crogiolo intensamente costellato da imberbi e multipli aromi di pesca bianca, melone giallo, nespola, albicocca, clementina, biancospino e gelsomino, insieme a nuances di erbe aromatiche, a sospiri iodati ed a parvenze speziate. In bocca esordisce un sorso accattivante, protettivo, rinfrescante, sapido, languido, agrumato, aggraziato e succoso. Evidente l’ottima plasticità del contatto palatale, che apporta armonia, equilibrio e voluttuosità. Scatto finale appagante. Da abbinare ad un piatto di linguine ai frutti di mare e latticini freschi.
Vign’Angena Vermentino di Gallura Superiore Docg 2022. Vermentino in purezza. Uve raccolte tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Affinamento in acciaio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 25,00 euro.
Alla vista si presenta un colore giallo paglierino luminoso con riflessi verdognoli. Spettro aromatico depositario di variegate credenziali, in cui spiccano subito gradevoli captazioni fruttate e floreali di mela verde, pesca gialla, mandarino, nespola, mandorla, corbezzolo, mimosa, glicine e magnolia. Pregevoli poi gli afflati vegetali di timo e di salvia. In sottofondo il naso percepisce anche connotazioni olfattive di alga marina, salsedine e pietra focaia. In bocca fa il suo ingresso un sorso attraente, tagliente, succoso, incisivo, affascinante e speziato. Gusto morbido, polposo e dinamico. Buona la serbevolezza. Chiusura edonistica. Da spendere su un risotto ai funghi porcini e formaggi non troppo stagionati.
Vt Isola dei Nuraghi Igt 2021. Vermentino al 100%. Vendemmia effettuata fra settembre ed i primi di ottobre nelle annate tardive. Maturazione in barriques. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 55.00 euro.
Espressiva la veste cromatica segnata com’è da un colore giallo dorato e luminoso che abbaglia la vista. Dal sontuoso crogiolo emergono variegate connotazioni profumate di mela renetta, pera williams, clementina, litchi, avocado, fiori bianchi, erbe officinali e percezioni speziate di zenzero, anice e vaniglia. Gradevoli poi gli afflati terziari. Approccio palatale pieno, intenso, avvincente, arrotondato, schietto, equilibrato, piacevole e pulito. Sensazioni tattili balsamiche, sapide e riccamente fresche. Coté ficcante, omogeneo ed ottimamente registrato di un vino di stampo prettamente mediterraneo. Siamo ancora all’inizio del percorso. Fraseggio finale molto persistente e leggermente amarognolo. Perfetto su un piatto di spaghetti ai ricci di mare all’uso sardo ed insalata di polpo.
També Rosé Wine Isola dei Nuraghi Igt 2022. Carignano in maggioranza ed altre uve rosse autoctone. Vendemmia effettuata a settembre. Maturazione in acciaio. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.
Nel bicchiere serpeggia un ramato colore lucido e genuino. Al naso salgono goliardiche essenze di amarena, melagrana, chinotto, pompelmo giallo, drupe del sottobosco, fragole, rosa di Damasco, erbe aromatiche e spezie a go go. Impatto del sorso sulla lingua scorrevole, fragrante, morbido, fresco, lieve, sinuoso, aggraziato, salmastro, rotondo, sapido e sensuale. Silhouette snella, essenziale, slanciata, elegante, affascinante, deliziosa e seducente. Gusto piacevolmente agrumato e garbato. Retroaroma edonistico. Da abbinare ad una zuppa di pesce sarda e tagliere di salumi locali.
Liànti Isola dei Nuraghi Igt 2021. Blend di Carignano in massima parte, Syrah ed altre varietà a bacca rossa locali. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.
Livrea tinta da uno sfavillante e coreografico colore rosso rubino, riflesso di lampi purpurei. Fierezza aromatica bellamente affastellata da eterogeni ed infiltranti profumi di ciliegia, prugna, mirtilli, ribes, more, mandorla, scorza d’arancia, carruba, tamarindo, funghi, violetta, lentischio, genziana, timo e cannella. In bocca penetra un sorso caldo, accattivante, prezioso, goloso, glicerico, succoso, schietto, teso, equilibrato ed armonico. Vibrazioni sapide. Timbrica salina. Tannini setosi. Progressione palatale lineare, rotonda, fascinosa e stuzzicante. Buona la serbevolezza. Retroaroma impagabile. Vino che sa giocare sull’immediatezza comunicativa, da abbinare ad un piatto di carne al ragù e caprini sardi.
Come di consueto anche stavolta ho potuto assaggiare un’ottima scorta di vini territoriali di grande spessore qualitativo. L’azienda Capichera si dimostra sempre di più una realtà regionale di primissimo piano, tanto da proporsi come imprescindibile paradigma di una viticoltura regionale di alta qualità.
Azienda Vitivinicola Capichera
Arzachena (SS) – Strada Arzachena – Sant’Antonio Km 4
Tel. 0789 80800 – 80612 – Fax 0789 80619
Info@capichera.it – www.capichera.it
Proprietario: Carlo Bonomi
Enologo: Fabrizio Ragnedda con la collaborazione di Marco Costia
Ettari vitati: 50 – Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: Carignano, Syrah, Vermentino e Chardonnay.
6 aprile 2021
di Enrico Malgi
Vermentino, Vermentino ed ancora Vermentino. L’azienda vitivinicola Capichera di Arzachena in Gallura è specializzata proprio nella coltivazione di questo vitigno (la specie a bacca bianca più allevata della Sardegna) arrivato qui nel XIV secolo durante la dominazione aragonese e dal quale si ricava un vino bianco meraviglioso. Una varietà dal carattere prettamente e genuinamente mediterraneo, perché è diffusa sulle coste di Spagna, Francia (dove prende il nome di Malvoisie), Corsica, Liguria e Toscana.
La famiglia Ragnedda, proprietaria dell’azienda, ne fa una questione di orgoglio territoriale, tanto è vero che la vigna di Vermentino da cui si ricava il cru Santigaìni è stata piantata adiacente la misteriosa Tomba dei Giganti, risalente addirittura a quattromila anni fa e che vuole ricordare così le magnifiche gesta dei guerrieri sardi. In più Capichera, attiva già dalla fine degli anni ’70 e la cui denominazione vuol dire “caput erat” (era la capitale), è stata la prima azienda sarda ad intuire le grandi potenzialità del Vermentino come vino longevo, sperimentando l’affinamento in barriques.
Sono state sei le bottiglie di Vermentino di annate diverse che ho avuto l’occasione di degustare.
Capichera Isola dei Nuraghi Igt 2018. Vermentino in purezza lavorato principalmente in acciaio e poi una piccola parte passa in botte per quattro-sei mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 38,00 euro. Questa bottiglia si è piazzata al secondo posto nella sua categoria di appartenenza alla recente manifestazione di Radici del Sud di marzo 2021.
Nel bicchiere risalta un bel colore giallo paglierino carico. Distintivo il magnifico bouquet: prevalgono godibili effusioni fruttate e floreali di mela, melone, banana, gelsomino, mimosa e magnolia. In appresso poi si percepiscono sentori di alga marina, salsedine e pietra focaia, insieme ad una nota iodata ed a parcelle speziate. In bocca arriva un sorso di fragrante espressività tutta mediterranea, espansivo, secco, morbido, sapido, avvolgente, aromatico, fruttato e tagliente. Sviluppo palatale ben ritmato e progressivo. Tattilità balsamica, cristallina e molto elegante. La chiusura è totalmente appagante. Da spendere su un risotto alla pescatora e latticini sardi.
Capichera Isola dei Nuraghi Igt 2016. Sempre e soltanto Vermentino, fermentato e maturato come il millesimo precedente. Qui la gradazione alcolica arriva a quattordici gradi e mezzo ed il prezzo finale sale fino a 45,00 euro.
Colore giallo dorato lucente. Un naso birichino e curioso indaga sulle proprietà olfattive di questo ottimo vino. Le conclusioni sono molto incoraggianti, laddove si percepiscono felici captazioni di frutta tropicale, insieme a credenziali di agrumi, nespola, pesca, corbezzolo, ginestra, camomilla, mirto, rosmarino e timo. Sottofondo idrocarburico. Approccio palatale esplosivo, plastico, complesso, strutturato, polposo, fine, affascinante e sapido. Percezioni acidule, di un vino affastellato da una grande personalità gustativa. Allungo finale vibrante, succoso, lungo e leggermente amaricante. Sulla classica cucina di mare sarda, ma per le sue particolari caratteristiche va bene anche su piatti di terra.
VT Isola dei Nuraghi Igt 2018. Vermentino al 100%. Uve raccolte tra la fine di settembre ed inizio di ottobre. Maturazione in barriques di rovere francese e botti per sei-otto mesi. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 56,00 euro. Il vino viene commercializzato dopo due anni dalla vendemmia.
Tonalità di giallo paglierino limpido e con riflessi dorati. Il naso rivela la mandorla, la mela cotogna, i fiori d’arancio, il glicine, la lavanda, la liquirizia, le spezie orientali ed il miele di acacia. Bocca bella accogliente ed espansiva che si coccola un sorso secco, etereo, morbido, sapido, affascinante, carezzevole, polposo, agrumato, rotondo e suadentemente mieloso. Ottima la spalla acida che alita freschezza per tutto il cavo orale. Aplomb misurato, seducente, accattivante e dinamico. Longevità a lunga scadenza. Retroaroma paradisiaco. Vino sicuramente eclettico da abbinare a portate di terra e di mare, senza tralasciare tuttavia di goderselo da solo.
VT Isola dei Nuraghi Igt 2016. Questo millesimo si differenzia da quello del 2018 per il tasso di gradazione di quattordici e mezzo e per il prezzo di 66,00 euro.
Colore giallo dorato e luminoso. Dal sontuoso crogiolo si sprigionano virtuose essenze di tanta buona roba. L’incipit è portatore di gioiose credenziali fruttate di frutta fresca ed appassita: mela, pera, clementina, litchi, avocado, nocciole, pistacchio, mallo di noce e uva passa. Calibrati gli umori floreali e vegetali, che si alleano insieme con gradevoli rimandi speziati. In bocca fa il suo ingresso un sorso pieno, intenso, avvincente, profondo, equilibrato, piacevole, pulito, edonistico ed empireumatico. Percezioni tattili balsamiche, sapide e ricche di freschezza. Palato infiltrante, ficcante, omogeneo ed ottimamente registrato. Siamo ancora all’inizio del percorso. Da incorniciare il piglio finale molto persistente e leggermente amarognolo. Anche qui per l’abbinamento si può spaziare su molteplici piatti di terra e di mare.
Santigaìni Isola dei Nuraghi Igt 2016. E’ il cru di Capichera. Un Vermentino in purezza allevato a “Coddhu Ecchju” e vendemmiato tardivamente. Maturazione del vino per sei-otto mesi in barriques nuove e seminuove. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 130,00 euro. Dal 2003 se ne producono poche bottiglie di questo grande vino messo in commercio dopo quattro anni dalla vendemmia.
Giallo dorato lievemente velato. Spettro aromatico intensamente costellato di vividi afflati fruttati e floreali di ottima fattura, seguiti subito dopo da generosi sentori di mirto, timo, rosmarino, origano, zafferano, balsamo, miele, pietra focaia e zenzero. Sorso dirompente, granitico, affabulatore, iodato, minerale, armonico, teso, intrigante, bene equilibrato in tutte le sue componenti ed ottimamente strutturato come fosse un rosso, frutto di una trama fibrosa e densa. Un vino che riesce comunque a mantenere integro il suo aplomb di forte personalità. Tratto finale epicureo. Anche qui grande disponibilità all’abbinamento col cibo sia di terra e sia di mare.
Santigaìni Isola dei Nuraghi Igt 2014. Tutto uguale al millesimo precedente, a parte l’alcolicità di quattordici e mezzo ed il prezzo finale di 165,00 euro. Nel dialetto gallurese Santigaìni sta ad indicare il mese di ottobre.
Una vera icona regionale, la cui livrea è disegnata su una tonalità di giallo paglierino dorato brillante. Lo stimolante ventaglio aromatico è impreziosito da un ricco corredo di nuances di frutta esotica ed in parte nostrana, da ampi profumi floreali di gelsomino, biancospino, ginestra ed iris e da ottime credenziali di erbe aromatiche. All’appello non mancano poi rigurgiti di una folta speziatura. Impronta salmastra. In bocca arriva un caldo sorso, che subito manifesta finezza, consistenza, complessità, sensualità e corposità, insieme ad una spiccata freschezza e ad una solida acidità. Polpa ancora giovane e fragrante. Silhouette aristocratica, raffinata e fascinosa. Portamento austero. Il finale è giocato su una naturalezza di toni evoluti e dinamici, per cui è facile pronosticare ancora lunga vita a questo meraviglioso vino. Da accostare ad una zuppa di aragosta al modo sardo e formaggi erborinati.
Azienda Vitivinicola Capichera
Arzachena (SS) – Strada Arzachena – Sant’Antonio Km 4
Tel. 0789 80800 – 80612 – Fax 0789 80619
info@capichera.it – www.capichera.it
Enologo: Fabrizio Ragnedda con la collaborazione di Marco Costia
Ettari vitati: 50 – Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: Carignano, Syrah, Vermentino ed altre varietà minori.
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