di Enrico Malgi
Il personaggio rimane sempre lo stesso: carismatico, temperamentale affabulatore, risoluto, determinato e testardo. E poi pazzamente amante del suo Cilento, di cui egli si ritiene perfetto comunicatore. Mi riferisco a Luigi Maffini, in possesso di una laurea in Scienze Agrarie e poi della specializzazione in Scienze Viticole ed Enologiche conseguite presso l’Università Federico II di Napoli sotto le direttive di Luigi Moio, suo mentore ed amico personale. Parlare di Luigi Maffini è come menzionare uno dei protagonisti principali della rinascita della moderna viticoltura cilentana, perché lui fa parte di quel ristretto manipolo di giovani viticoltori che a metà degli anni ’90, cioè ieri, decise di accelerare il moto rivoluzionario, intuendo le grandi potenzialità territoriali.
Erano alcuni anni che non facevo visita a Luigi nella sua nuova sede di Giungano, dove nel frattempo ha costruito una moderna cantina, compresa una innovativa bottaia, assediata tutta intorno dalle rigogliose vigne. Qui, insieme con la moglie Raffaella, ha concretizzato il suo sogno, cioè vivere in totale simbiosi con la natura e costruirsi un sicuro futuro di autentico vigneron cilentano.
Cinque le bottiglie di nuove annate degustate, frutto di una viticoltura portata avanti con metodo biologico certificato, più un’etichetta di Pietraincatenata datata. Dal 2016, a parte il Denazzano rosato, tutte le etichette si fregiano della denominazione Dop Cilento, per una precisa scelta di Luigi di identificare così tutto il territorio cilentano.
Si comincia con il Kratos Cilento Dop 2018. Fiano in purezza. Maturazione per quattro mesi in acciaio e poi elevazione in vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo in enoteca intorno ai 15,00 euro.
Pregevole il bel colore giallo paglierino vivo e non troppo carico, ma splendente di gioventù. Al naso prende il sopravvento una purezza di delicati profumi di frutta esotica: kiwi, mango, ananas e banana, intersecati a fragranze più nostrane di fico, pesca, mandarino e albicocca. Scatti odorosi di fiori bianchi, erba mediterranea e miele. Pieno di energia l’approccio palatale, che si rivela poi intrigante e ruffiano, morbido e teso, sapido e succoso. Sorso elegante, sapido, equilibrato e fruttato, ma poi, tenendo fede al suo mitologico nome, il vino si dimostra anche potente, vigoroso, nerboruto e vibrante. Il finale è gioioso, allegro e pimpante. Ottima serbevolezza. Da preferire su una bella mozzarella di bufala, oppure su un piatto di spaghetti a vongole.
Pietraincatenata Cilento Dop 2017. Frutto di una selezione di un cru di Fiano allevato sotto casa. Fermentazione in acciaio, maturazione in barriques nuove per quattro mesi e poi affinamento in bottiglia per altri sei mesi o poco più. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 25,00 euro.
Ecco qui lo straordinario Fiano cilentano, che mette sempre d’accorso unanimemente i pareri dei critici ed i palati più esigenti, perché di anno in anno costantemente questa etichetta si mantiene sempre al top. Veste cromatica segnata da un colore giallo paglierino carico e lucente. Spettro aromatico connotato da un’intensa armonia profumata di variegata frutta fresca e secca a go-go, di pura florealità di biancospino, ginestra e gelsomino e di intrecci vegetali di mirto, menta e salvia. Captazioni odorose di spezie, balsamo, miele, frutta candita e minerali. Sottofondo fumé. In bocca entra un sorso passionale, impaziente, etereo, idrocarburico, scattante e salmastro. Ottima la spalla acida che fa salivare la bocca. Palato aggraziato, dinamico, fibroso, denso e reattivo. Un vero fuoriclasse. Chiusura persistentemente godibile. Da spendere sulla classica e ricca cucina marinara cilentana.
Denazzano Rosato Paestum Igp 2018. Aglianico in purezza, lavorato in acciaio e poi affinato in bottiglia. Gradazione di undici e mezzo. Prezzo in enoteca di 11,00 euro.
Classico rosé cilentano che, a parte qualche eccezione, è sempre segnato da un colore rosato cerasuolo carico come in questo caso. Bouquet espansivo, che regala dolci e idilliaci effluvi di frutta del sottobosco, accompagnati da respiri di ciliegia matura, melagrana, rosa appassita e radici. Registro gustativo ammaliante e propositivo, frutto di un sorso ampio, succoso, fresco, rotondo, sapido, aggraziato, armonico ed equilibrato. Calibrate la morbidezza, la polposità e l’eleganza. Retroaroma appagante e seducente. Risotto ai funghi porcini e tagliere di salumi.
Kleos Aglianico Cilento Dop 2017. Soltanto Aglianico (fino a qualche anno fa c’era anche una punta di Piedirosso). Acciaio e poi affinamento in barriques di rovere di II e III passaggio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca intorno ai 15,00 euro.
Un grande vino che ha conquistato davvero tutto il mio favore. Sintomatico il colore rosso rubino vivace nel bicchiere. Crogiolo olfattivo bene articolato, in cui si aspirano affastellati profumi di un ricco campionario fruttato e floreale di rosso vestito. Timbrica minerale. Coté speziato di noce moscata e chiodi di garofano. Percezioni odorose di liquirizia, tabacco, mentolo e goudron. Bocca generosa, che accoglie un sorso complesso, glicerico, tagliente, strutturato e corposo. Tannini incisivi. Matrice tattile vibrante. Finale modulato su note irradianti ed appaganti. Sarà ancora migliore tra qualche anno. Su carni arrosto e formaggi stagionati.
Cenito Aglianico Cilento Dop 2015. Aglianico al 100%. Vino prodotto soltanto in annate particolarmente favorevoli. Maturazione per un anno in barriques nuove di primo passaggio e poi per due anni in boccia. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 32,00 euro.
Intenso il bel colore rosso rubino nel bicchiere. Impatto olfattivo espansivo, che rimembra tanta buona frutta fresca: mirtillo, ribes, more, marasca e susina. Sentori floreali di viola e di geranio. Folta speziatura di noce moscata, zenzero e pepe nero. Credenziali di traboccante terziarità che ricordano al naso cacao, caffè, frutta secca, balsamo, mentolo, ginepro, grafite, idrocarburi e liquirizia. Afflato sapido. Sorso etereo, convincente, possente, ammaliatore, austero, carnoso. materico e densamente strutturato. Palato palpitante, profondo, monumentale, opulento, terroso, fascinoso e stilisticamente perfetto. Finezza tannica di grande caratura. Lunghissimo l’edonistico finale. Longevità immensa. Da provare su tutta la terragna cucina cilentana, oppure da centellinare con calma come fosse un brandy o cognac.
E per finire Luigi apre una vera chicca: Pietraincatenata Cilento Doc 2011. Ovviamente solo Fiano, che ha fatto conoscenza con l’acciaio e la barrique. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Non più in vendita, perché sono rimaste soltanto poche bottiglie per uso personale.
Lucentemente dorato il colore nel bicchiere. Caleidoscopio di variegati ed intensi profumi di nocciola, mandorla, ananas, agrumi, miele di castagno, muschio, menta, felce, tiglio, camomilla, citronella, acacia, eucalipto, mentolo e tè. Parvenze fumé e di idrocarburi. Nobile allure. In bocca il sorso sprigiona una tensione di grande espansione gustativa, che fa della freschezza il suo cavallo di battaglia, nonostante siano passati quasi otto anni dalla vendemmia. Palato grasso, opulento, sensuale, poderoso e riccamente ricamato. Si percepisce soltanto una lieve e “piacevole” nota ossidata in sottofondo. Fraseggio finale energico, pulito e persistente. Ancora tanto tempo davanti prima di arrivare allo zenit. A parte la carne rossa, da provare su tutto quello che gli viene a tiro.
In conclusione, assaggiare i vini di Luigi Maffini rappresenta sempre una grande emozione ed un’esperienza meravigliosa. Luigi ha il pregio di possedere un proprio stile personale e per questo non insegue le mode del momento, tanto è vero che produce da sempre (24 vendemmie effettuate fino al 2018) soltanto sei etichette, compreso il passito, utilizzando soltanto le due principali specie varietali cilentane di Aglianico e di Fiano. Si dimostra sempre capace, attento, competente, scrupoloso e sensibile in tutto. Ama definirsi poi “un agricoltore per passione e non un semplice imprenditore, che persegue un proprio preciso progetto di vita e di lavoro”. Ed i fatti fino adesso gli danno pienamente ragione!
Luigi Maffini
Via Seri, 34D 84050 Giungano (Sa)
Tel. 0828 1997568 – Fax 0828 1997569
info@luigimaffini.it – www.lugimaffini.it
Enologo: Luigi Maffini
Ettari vitati: 18 (4 a Castellabate e 14 a Giungano)
Bottiglie prodotte: 110.000
Vitigni: Aglianico e Fiano
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