di Enrico Malgi
Areale davvero fortunato quello del piccolo comune di Montefusco, che si trova proprio al confine tra le vocate province vitivinicole di Avellino e di Benevento e che si eleva a più di seicento metri di altezza s.l.m. Dal 1996 qui è situata l’azienda Montesole gestita dall’amministratore Giovanni De Santis e curata dal giovane enologo locale Michele D’Argenio fin dal 2007. Ampia e connotata da ottima qualità la produzione, che predilige soltanto varietà locali, tra cui spicca il Greco di Tufo Docg lavorato sia fermo e sia spumantizzato, in quanto Montefusco ricade proprio nell’areale di questa denominazione come ultimo baluardo territoriale.
Quattro le bottiglie che ho degustato in questi giorni.
Irpinia Falanghina Doc 2019. Soltanto Falanghina lavorata in acciaio per tre mesi e poi affinata in vetro per un altro mese. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Questa del 2019 è la prima annata in commercio. Bottiglie prodotte n. 150.000. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Giallo paglierino il colore che si coglie nel bicchiere. Al naso ottimi profumi di frutta fresca, in cui primeggiano gradevoli note agrumate. In appresso si materializzano anche sentori di mela, pera, banana, ananas, miele, erbe aromatiche, balsamo e zafferano. In bocca sorso fresco e godibile, suadente e citrino, morbido ed affusolato, guizzante e sapido. Beva facile e propositiva . Chiusura appagante e piacevole. Su aperitivo e su un bel piatto di spaghetti alle vongole.
Vigna Breccia Greco di Tufo Docg 2011. Maturazione per quattro mesi in acciaio a temperatura controllata ed affinamento in boccia per altri tre mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 20,00 euro. Prima vendemmia nel 2002. Bottiglie prodotte per questo millesimo n. 14.000.
Il Greco di Tufo già. Cosa vuol dire, cosa può raccontarci e cosa rappresenta questo pregiato vino bianco irpino per tutta la viticoltura campana, meridionale e nazionale? Sicuramente molto di più di quello che si pensa normalmente. Passati ormai quasi nove anni dalla vendemmia, il colore è segnato da un giallo paglierino dorato e screziato di ambrato. E’ dotato poi di una sostenuta acidità (adatto quindi ad essere spumantizzato come vedremo dopo) ed è strutturato, potente e raffinato come fosse un vino rosso. Insomma si tratta di un vino davvero unico, affidabile e longevo. I profumi vanno dalla pesca gialla all’albicocca, dal mandarino alla mela cotogna, dai fiori bianchi alle spezie e così dicendo. L’impatto del sorso sulla lingua è molto fresco, agrumato, sapido e meno minerale rispetto all’areale di Tufo, ma è anche elegante, affascinante, voluttuoso, dinamico, equilibrato e gradevole. Chiude su toni decisamente lunghi. Per me può raddoppiare gli anni già trascorsi. Su una mozzarella pestana, ma va bene anche in abbinamento con piatti più strutturati di terra senza pomodoro s’intende per non acuire l’acidità.
Vino Spumante di Qualità Brut Metodo Martinotti. Come anticipato, per questo spumante si utilizza soltanto l’uva Greco rifermentata in autoclave. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro. Bottiglie prodotte numero 100.000.
Canonico e attraente il dorato e brillante colore giallo. Spuma voluminosa e vaporosa. Tipico il perlage formato da fitte e piccole bollicine in continua ascesa. Il naso esplora un delicato bouquet ricco di fragranze agrumate e poi anche di sottobosco, pera, mela verde, zagara, finocchietto selvatico, menta e salvia. Sorso pronto, immediato, lieve, fresco, brioso, soffice, vivace e suadente. Bocca succosa, gentile, sapida e cristallina. Finale giocoso. Da spendere su tartine di pesce, frutti di mare e verdure.
Irpinia Aglianico Doc 2015. Aglianico in purezza. Fermentazione in acciaio, maturazione per un anno in botti di rovere e poi elevazione in vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.
Colore rosso rubino. Al naso rimandi fruttati di ciliegia, prugna e sottobosco, bene intrecciati a cadenze di viola, pepe nero, noce moscata e zenzero. In appresso di balsamo, mentolo, tabacco, liquirizia e cuoio. Approccio palatale subito tagliente, consistente, strutturato, corposo, rotondo, sapido e segnato poi da una trama tannica ancora giovane ed attiva. Tattilità profonda, calibrata, croccante e dinamica. Retroaroma persistente ed appagante. Su formaggio di pecora laticauda e carne arrosto.
Sede a Montefusco (Av) – Via Serra
Tel. 0825 963972 – Fax 0825 963970
info@montesole.it – www.montesole.it
Enologo: Michele D’Argenio
Ettari di proprietà: 50, di cui 40 vitati – Bottiglie prodotte: 800.000
Vitigni: Aglianico, Fiano, Greco, Falanghina e Coda di Volpe.
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