di Enrico Malgi
La Valle d’Itria è quasi la riserva naturale dei vitigni a bacca bianca autoctoni di tutta la Puglia, in modo particolare Minutolo, Verdeca e Bianco d’Alessano. Varietà spesso sottovalutate dalla critica settoriale in un passato, poi ampiamente considerate. L’azienda I Pàstini, creata nel 1996 dalla famiglia Carparelli, rappresenta il simbolo di questa new age della viticoltura bianchista pugliese, in un contesto territoriale regionale a forte vocazione rossista. E grazie proprio alla passione e dedizione dell’azienda di Martina Franca è stato possibile il recupero, la valorizzazione ed il rilancio di queste rare specie bianche locali.
In questi giorni ho avuto la possibilità di assaggiare due millesimi di Bianco d’Alessano e due di Minutolo. Le annate sono le ultime uscite sul mercato e quelle datate quasi cinque anni, tanto per assistere ad un raffronto sancito da un’evoluzione naturale dei due vini e certificare così la loro tenuta nel tempo.
Cupa Bianco d’Alessano Valle d’Itria Igp 2019. Bianco d’Alessano in purezza, lavorato per cinque mesi in acciaio e poi elevato per un mese in vetro. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 8,00 euro.
Colore giallo tenue e riverberi verdolini. Bouquet delicatamente e gradevolmente profumato di aromi fruttati e floreali di pesca, pera, mela, lime, bergamotto, mandorla, litchi, mimosa, glicine e fiori di campo. Ancora di finocchietto selvatico, fieno e pietra focaia. Sentori lievemente speziati. In bocca sorso gentile, suadente, tenero, vellutato, agile, elegante, piacevole, fresco, secco e bene equilibrato. Palato sapido e sottile, che fa da apripista ad un finale deciso e lungo. Ottimo vino da bere sull’aperitivo al bar con gli amici e su cruditè di pesce e verdure.
Cupa Bianco d’Alessano Valle d’Itria Igp 2015. Stesso procedimento del millesimo precedente, cambia il prezzo che arriva a toccare i 20. Diciamo subito che il Bianco d’Alessano è stato sempre etichettato come un parente povero della viticoltura pugliese perché gli veniva attribuita mancanza di carattere, tanto che poteva andare bene, si diceva, soltanto in uvaggio con il Verdeca, perché le sue caratteristiche organolettiche erano ritenute neutre ed anonime ed era un vino scarsamente propenso alla conservazione. Ebbene questa bottiglia fa giustizia di tutte le dicerie falsamente dette sul suo conto, perché ci troviamo di fronte ad un vino estremamente interessante, come ho avuto modo di verificare, ed abbastanza longevo visto che ha tenuto benissimo per quasi cinque anni e tutto questo senza fare ricorrere all’uso del legno.
Qui la veste cromatica è sicuramente più carica, segnata da un colore giallo quasi dorato e splendente. Fragranza aromatica affastellata da seducenti e vivaci essenze di ottima frutta fresca, come la nespola, il melone, la pesca bianca e l’ananas, intrecciate ad una cristallina vitalità agrumata e fuse in un amalgama ricco di grandi vibrazioni. Note di anice e di erbe officinali. Gusto pieno, rotondo, ammaliante, scattante e succoso, rimpolpato da un carattere goloso ed invitante. Scia sapida e fresca. Sviluppo palatale focalizzato su toni dinamici, raffinati, morbidi, aggraziati e di bella struttura. La chiusura è persistente e totalmente appagante. Un’ottima sorpresa di un vino che è quasi prossimo allo zenit. Da provare su minestre di legumi, carne bianca e latticini.
Rampone Minutolo Valle d’Itria Igp 2019. Minutolo al 100% che è stato riscoperto e rilanciato proprio qui dalla famiglia Carparelli. E si badi bene a non confonderlo con il Fiano che è tutt’altra cosa come sappiamo. Per fortuna sulla bottiglia del Rampone è rimarcato proprio il nome “Minutolo”. Cinque mesi in acciaio ed uno in boccia. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 11,00 euro, un vero regalo.
Giovane e vivace il bel colore giallo paglierino con rimandi verdolini. Al naso il vino sprigiona subito ampi e variegati profumi fruttati di pesca, mela, agrumi, papaya e frutto della passione, intersecati a di fiori di lillà, eucalipto, tè verde e camomilla. Sottofondo mieloso e speziato. Al palato la beva è sapida e cristallina. Sorso aromatico, elegante, propositivo, asciutto, intrigante. Contrappunti che evocano ancora la sensazione generosamente fruttata e floreale percepita al naso. Retroaroma ammandorlato e lungamente persistente. Su piatti a base di pesce senza pomodoro e formaggi a pasta molle
Rampone Minutolo Valle d’Itria Igp 2015. Identico procedimento del millesimo 2019. Gradazione alcolica anche qui di dodici e mezzo. Prezzo finale di 20,00 euro.
Un vino bandiera della enologia pugliese. Colore giallo carico e sfavillante. Spettro aromatico connotato da intense e seducenti note fruttate e floreali, che evocano la mela la pesca bianca, il pompelmo, l’ananas, il nashi, il mango, la rosa canina, il tiglio, il sambuco, la zagara ed il biancospino. Credenziali di frutta secca come il fico e la mandorla. Ancora note di macchia mediterranea, cedro candito, zenzero e zafferano. In sottofondo si colgono anche parvenze di idrocarburi. Esplosivo il sorso con una trascinante tensione gustativa. Vino seducente per profondità, morbidezza, rotondità, aromaticità, dinamicità, tonicità, struttura, complessità ed eleganza. Ventata di irresistibile e graffiante freschezza. Coté sapido e minerale. Un bianco straordinario che possiede la rara capacità di emozionare. Finale imperioso e superlativo. Sulla classica cucina marinara pugliese, ma anche su piatti di terra senza pomodoro.
Sede a Martina Franca (Ta) – Strada Cupa Rampone Zona A
Tel. 080 4313309 – Fax 080 2221129 – info@ipastini.it – www.ipastini.it
Enologo: Gianni Carparelli
Ettari vitati: 12, più altri in affitto – Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: Primitivo, Susumaniello, Verdeca, Minutolo, Bianco d’Alessano e Aleatico.
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