di Enrico Malgi
Il Salento non finisce mai di stupire con le sue eccellenti produzioni vinicole, olivicole ed agricole. Ne è un esempio l’Azienda Agricola La Fenice di Trepuzzi, che ha scelto proprio questa denominazione perché, a similitudine del mitologico uccello, vuole fare risorgere dalle ceneri ettari di oliveti bruciati e vecchi vigneti abbandonati all’incuria del tempo, intervenendo laddove c’è bisogno per ridare così lustro alla gloriosa tradizione agricola e vitivinicola territoriale. E così sotto la direzione di Roberto Tafuro e di sua moglie Ekaterina si producono vino, olio, frutta ed ortaggi di qualità, attraverso il supporto di moderne e tecnologiche attrezzature e l’ausilio di persone esperte e competenti.
In questi giorni ho assaggiato due etichette di vini aziendali, che ho trovato di mio gradimento.
Squinzano Dop 2016. Blend di negroamaro al 90% e saldo di malvasia nera. Lavorazione in acciaio e poi in barriques di primo passaggio per quattordici mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 10,00 euro.
Canonico il bel colore rosso rubino nel bicchiere. L’approccio olfattivo è subito segnato da giocosi profumi di sottobosco e di frutta più grande. Evoluzioni odorose di fiori appassiti, di ottime spezie come la noce moscata, i chiodi di garofano e la vaniglia. Pregevole humus di terra rossa, smossa ed umida. Sospiri terziari di cioccolato, tabacco, mentolo e balsamo. Il sorso ha un input piacevole, morbido, tagliente, raffinato ed elegante. Finezza tannica. Percezioni sapide, rotonde e ben delineate. Trama tannica ottimamente modulata su toni morbidi ed affusolati. Retroaroma dinamico e godurioso. Su zuppa di pesce, carne bianca e tagliere di salumi.
Tentazioni Malvasia Nera Salento Igp 2015. Malvasia in purezza, lavorata in acciaio ed in barriques di secondo passaggio per dieci mesi e poi elevazione in vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 12,00 euro.
Colore rosso rubino scintillante, venato di porpora. Pot pourri di sensazioni fruttate di lampone, more, ribes, mirtilli ciliegia e melagrana. Tensioni floreali di violetta. Captazioni sapide e speziate. La bocca accoglie un sorso magicamente morbido e glicerico, seppur definito da una struttura portante solida e compatta. Nelle pieghe il vino manifesta poi un’espressione fresca, dinamica e vibrante. Tannini vellutati di finissima trama, che svelano un profilo slanciato e profondo e che stimolano la reiterazione della beva. Chiusura perfettamente godibile per persistenza ed armonia. Anche qui per la flessuosa morbidezza del vino e l’assenza di spigolature tanniche ci vedo benissimo in abbinamento una bella zuppa di pesce alla maniera salentina.
Sede a Trepuzzi (Le) – Via David Ricardo – Zona PIP
Cell. 327 1634693
info@poderilafenice.it – www.poderilafenice.it
Enologo: Fabio Mecca
Ettari di proprietà: 42, di cui 7 vitati più conferitori
Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: negroamaro, primitivo, malvasia nera e bianca e chardonnay.
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