di Enrico Malgi
Arcipelago Fiano, si potrebbe dire: per farsi un’idea della penetrazione pluriterritoriale ed esponenziale che negli ultimi anni ha interessato la produzione del famoso vitigno campano. Fermo restando che l’isola più grande ed importante in questo panorama geografico resta sempre quella irpina, che, come un faro alto ed imponente, irradia il suo fascio di luce agli isolotti vicini. Ma non bisogna dimenticare, comunque, che in buona parte della Campania e nel restante Mezzogiorno esistono areali vocati, come il Sannio, il Cilento, la Penisola Sorrentina, la Puglia (qui con due diverse versioni: quella classica e stanziale e quella che erroneamente viene definita Fiano Minutolo che non è propriamente un Fiano) e perfino la Sicilia. Ricordiamoci anche della versatilità di questo vitigno che con nonchalance fa registrare una produzione variegata di vini fermi, spumanti e passiti. E poi, ovviamente, bisogna rammentare la propensione del Fiano a sapere invecchiare bene nel tempo, tanto che lo porta ad essere considerato una delle varietà a bacca bianca autoctone più longeve.
In questo contesto, da poco tempo reclama il suo spazio vitale anche la piccola enclave della Igt Colli di Salerno dei Monti Picentini vicino Salerno ed in modo particolare qui si differenzia il Fiano prodotto dall’azienda Lunarossa Vini e Passione di Mario Mazzitelli. Il Fiano Quartara di Mario è diverso soprattutto, a parte la sua piacevolezza, per il singolare processo di fermentazione e macerazione che avviene all’interno di anfore di terracotta interrate (chiamate appunto quartare), prima di maturare nel legno. Si è voluto così tracciare una nuova via per questo poliedrico vitigno, che sicuramente sta ottenendo dei buoni risultati. E la conferma della bontà di questo Fiano è arrivata puntuale dalla degustazione in verticale dei millesimi 2007- 2008- 2009 e 2010 e assaggio del 2011 che si è tenuta martedì al Ristorante Miramare di Salerno, impreziosita dalla presenza dello stesso produttore, di Maria Sarnataro delegata Ais Cilento, di Nevio Toti delegato Ais di Salerno e di Luciano Pignataro che ha ideato l’iniziativa.
IIl contorno scenografico, poi, ha fatto la sua parte, recitando in primis con la risacca del mare che ha voluto alternare la sua voce a quella degli oratori. E poi anche con la stupenda location e l’accurato e perfetto servizio ai tavoli da parte degli inappuntabili sommelier.
Quartara 2011
Si tratta ovviamente di un campione di botte, in quanto il vino non è stato ancora imbottigliato, lo farà a breve dice Mario. Ha comunque quasi concluso il suo percorso e teoricamente potrebbe essere già pronto alla beva. Personalmente ritengo che debba assestarsi ancora per qualche tempo, perché qui si tratta di una promessa di matrimonio di una giovane donna fatta al suo amato. Le potenzialità, comunque, ci sono tutte per emergere: buona alcolicità, freschezza, eleganza, lieve affumicatura e percezioni floreali e fruttate. Aspettiamolo quando sarà uscito dalla pancia (bottiglia) della madre tra qualche mese e poi ne riparleremo.
Quartara 2010
Ecco, qui già i contorni si fanno più nitidi e precisi. Il colore comincia ad assumere un cromatismo paglierino più carico. L’olfatto riesce a percepire fini profumi di ananas, di pera matura, di glicine, di biancospino, di salvia e di idrocarburi. In bocca è sapido, fresco, fruttato, godibile, speziato e con un filo dorato di mineralità. Il finale è discretamente lungo, ma tenderà ad elasticizzarsi col passar del tempo. E’ comunque giovanissimo ed ha davanti a sé ancora molti anni per migliorarsi e lo farà sicuramente, statene certi!
Quartara 2009
Colore giallo carico, tendente al dorato. Il naso respira a pieni polmoni e coglie piacevoli sensazioni di frutta gialla e bianca e fiori di campo. Sul palato è grasso, esuberante, equilibrato, fresco, fruttato e complesso. Bella interpretazione davvero di un vino ancora in fase di spinta, perché il Fiano è così: si concede con parsimonia e si fa aspettare come una bella donna!
Quartara 2008
Ecco qui il miglior millesimo. I quattro anni passati dalla vendemmia cominciano a dare i loro frutti, anche se stiamo nemmeno a metà del guado. Alla vista risalta un colore vivace e brillante. Al naso salgono persistenti nuances aromatiche di frutta esotica, come il mango, la papaya e il lime. In bocca è elegante, morbido, strutturato, caratteriale, equilibrato, sapido e balsamico. Chiude con un finale piacevolmente agrumato.
Quartara 2007
La più remota e la più pronta ovviamente. Colore dorato pieno. Naso complesso, fine, aromatico, fruttato e floreale. Effluvi di miele di acacia, di bergamotto e di mandorla. In bocca è sapido, fresco, elegante e sovrastato da una leggera e gradevole nota fumé. Finale godibile e persistente. Ne avrà ancora per alcuni anni.
In conclusione si è trattato di una bella serata, con la degustazione di ottimi vini. Sicuramente il Quartara è un Fiano atipico e particolare, difficilmente catalogabile, ma forse anche per questo diventa più intrigante e ricercato.
Per i suoi spiccati sentori di balsamo, di idrocarburi e di fumé ricorda in parte alcuni Riesling alsaziani o del Reno e/o qualche Grand Cru borgognone a base di Chardonnay. E allora, Avanti così!
Lunarossa Vini e Passione
Via V. Fortunato – Giffoni Valle Piana
Tel. 0898021016 – Fax 0898021177
info@viniepassione.it – www.viniepassione.it
Foto di Antonio Fumarola
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