di Enrico Malgi
Prima premessa: devo confessare che colpevolmente fino adesso non avevo ancora assaggiato i vini dell’Antica Masseria ‘A Canc’llera, nome riferito alla bisnonna dei fratelli Giuseppe e Imma Lavorgna, la quale risiedeva nella zona di Cancello Massone di San Lorenzello come pure gli attuali titolari. Ma, come si dice, a tutto c’è rimedio. Ed allora per farmi perdonare ecco qui tre bottiglie aziendali tipicamente territoriali che sono stati oggetto della mia recente degustazione.
Carafè Falanghina Beneventano Igp 2021. Falanghina in purezza maturata in acciaio per otto mesi prima di essere affinata in vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 8,00 euro.
Seconda premessa: penso di avere assaggiato sicuramente una delle migliori bottiglie di Falanghina del Sannio e non solo, perché in questo territorio il vitigno, come si sa, esprime la sua massima espressione.
Sintomatico il colore che traspare nel bicchiere rivestito di un giallo paglierino già carico a discapito della giovinezza del vino. Il bouquet da parte sua si concede poi voluttuosamente ad un naso indagatore, il quale certifica senza alcuna remora la bontà dei sospirosi e molteplici profumi che declinano gradevoli svolazzi di clementina, pesca, pera, mela, banana, ananas, sambuco, gelsomino ed erbe aromatiche, insieme ad echi speziati appena sussurrati. In bocca fa il suo ingresso un sorso pieno, avvolgente, arrotondato, rinfrescante, morbido, affidabile e minerale. Sviluppo palatale armonioso, gioviale, succoso, gaudente, leggiadro, elegante e fascinoso. Allungo finale decisamente appagante e coinvolgente. Da preferire su un piatto di spaghetti a vongole e latticini.
Terza premessa: devo affermare che non conoscevo affatto la Camaiola, un identitario vitigno tipico delle valli telesina e titernina confuso in passato con la Barbera e che soltanto da poco tempo è stato ripreso e rivalutato quando è stato inserito nel Registro Nazionale delle Varietà della Vite.
Nell’occasione infatti la seconda etichetta della bottiglia recita proprio così: Grotta di Futa Barbera Sannio Dop 2019. In effetti di tratta della Camaiola al 100% maturata per un anno in acciaio. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 16,00 euro.
Veste cromatica segnata da un colore rosso rubino carico di un vino oltremodo ricco di antociani. Tratto aromatico intensamente affastellato in primis da marcate effusioni di tanta buona e fresca frutta rossa come l’amarena, la prugna ed il sottobosco, a cui fa seguito un significativo ed ampio crogiolo dal quale si sprigionano garbate credenziali floreali e vegetali di ottima costumanza. Frammenti speziati in sottofondo. In bocca fa il suo esordio un sorso approcciabile, beverino, godibile ruffiano, glicerico, tagliente e senza alcuna asperità tannica. Gusto piacevole, preciso, aggraziato, leggero, profumato, affascinante e ruspante in senso buono. Longevità tutta ancora da scoprire. Chiusura avvolgente e persistente. Ottimo compagno dei tipici piatti della terragna cucina sannita, ma per la sua versatilità e bevibilità il vino va bene anche su una bella zuppa di pesce e carne bianca. Personalmente l’ho testato su una frittura di pesce e non mi è dispiaciuto affatto, anzi al contrario.
Quarta premessa: l’Aglianico del Sannio dal punto di vista qualitativo è una specie assimilabile alla Falanghina, nel senso che proprio qui questo antico vitigno esprime una sua particolare connotazione territoriale, così come capita alla summenzionata varietà a bacca bianca.
Notte di S. Lorenzo Aglianico Beneventano Igp 2020. Blend di Aglianico all’85% e saldo di vitigni locali a bacca rossa. Maturazione in acciaio per un anno. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di 9.00 euro.
Livrea fulgidamente ammantata da un colore rosso copiosamente rubineggiante. Spettro aromatico intessuto da una capillare trama olfattiva che espande variopinti e sontuosi profumi di ciliegia, prugna, cassis, mirtilli, more, carruba, viola, iris, macchia mediterranea e sbuffi speziati. In bocca arriva un sorso profondo, voluminoso, virtuoso, accattivante, balsamico, tagliente, minerale, polposo, strutturato, complesso, equilibrato e dinamico. Tannini talentuosi. Percezione tattile solida, vibrante, incisiva, lineare, seducente, sensuale e fine. Siamo appena all’inizio del percorso. Retroaroma impagabilmente persistente. Ovviamente l’abbinamento più indicato è su grigliate di carne e formaggi stagionati.
Basta così con le premesse ed andiamo alle batture finali, che sanciscono una verità sacrosanta e cioè che questi vini, venduti a prezzi stracciati, sono davvero straordinari tanto da tenere molto in alto il vessillo dell’ottimo areale sannita.
Antica Masseria ‘A Canc’llera
San Lorenzello (Bn) – Via Tratturo Regio, 18
Cell. 348 4534128 – 380 4682849
info@acanc’llera.com – www.acanc’llera.com
Enologo: Giuseppe Lavorgna
Ettari vitati: 4 – Bottiglie prodotte: 10.000
Vitigni: Camaiola, Aglianico, Agostinella, Falanghina e Coda di Volpe
Dai un'occhiata anche a:
- Coda di Volpe 2021 Masseria Frattasi
- Vigna Suprema 2017 Falanghina del Sannio doc, Aia dei Colombi
- Falanghina e Fiano di Aia dei Colombi, confronto sul 2009
- Vini bianchi Fattoria La Rivolta
- Greco 2019 Sannio doc, La Fortezza
- Piedirosso 2019 Taburno Sannio doc Fattoria La Rivolta
- Meteira Vino Bianco Frizzante – Rossovermiglio
- Vini Monserrato 1973 – Nuove Annate