Siamo nel cuore del centro storico di Avellino, sotto la Torre dell’Orologio, simbolo della rinascita cittadina e che fu capitozzata dal sisma dell’80 e poi restaurata. Siamo anche a quattro passi dall’antica Dogana di Piazza Amendola, finalmente acquisita al patrimonio comunale da pochissimo. Ed è qui che da via Modestino Del Gaizo, cento metri più su, si sono trasferiti da poco i ragazzi della vineria “Civico 12”.
Eravamo lì per la serata organizzata dalla cantina Villa Raiano che presentava alcuni suoi vini. Sono tutti giovanissimi, i ragazzi della vineria. Carmine Pacilio, cuoco e titolare, viene “dalla scuola”di Gioì Della Bruna, chef dello Sporting Club di Candida prima e di Locanda Carifilia dopo. Ed è proprio allo Sporting che Carmine ha appreso la tecnica di cucina da Gioì, per poi assumerne la responsabilità quando ci fu l’apertura della Locanda. A coadiuvarlo in sala ci sono il fratello Ciro e l’amico Thomas Taccone, diplomato scuola alberghiera di Avellino. L’offerta del locale, sia per il food che per il beverage, spazia tra la notevole disponibilità di prodotti del territorio ma anche su alcune chicche di livello regionale e nazionale.
Nello specifico, si rompe il ghiaccio con un aperitivo a base di salumi (ottima la soppressata di Carife), formaggi(commovente il pecorino bagnolese) e polenta innaffiati da un freschissimo spumante Ripa Bassa metodo classico di Villa Raiano proveniente
direttamente dalle pupitres di S. Michele di Serino!!! Si prosegue con una Zuppa di fagioli quarantini di Volturara, porcini, patate, pane raffermo e olio di Ravece de “La dispensa di Antonella”, una piccola azienda di Villanova del Battista. Siamo su un classico dell’Irpinia, ottima materia prima, ben interpretato anche se con equilibrio del piatto troppo spostato sulle tendenze dolci. In abbinamento il Fiano di Avellino docg 2012 Villa Raiano linea classica. Bel vino, lo potrei bere anche tutti i giorni, mi dà un senso di tranquillità, non mostra grandissimi picchi di eccellenza, ma svolge sempre egregiamente il proprio lavoro. Insomma una coperta di Linus del beverage.
E andiamo a sentire i Paccheri, ricotta bagnolese, mozzarella di Podolica e broccoletti. Perfetta la cottura, cremosa e scioglievole la ricotta, buonissima la mozzarella ed i broccoletti, ma … anche qui la tendenza dolce prevale su tutto. Sui paccheri beviamo il Fiano di Avellino docg 2010 crù Ventidue Villa Raiano. Ventidue sono i km che separano la cantina dai vigneti di Lapìo. La caratterizzazione del vino rispetto all’areale di provenienza delle uve si nota già dal colore giallo paglierino carico. Prosegue con il floreale marcato di ginestra e glicine, il fruttato di pesca gialla, ed il finale decisamente minerale. Si prosegue con il Filetto di maialino su riduzione di aceto balsamico. Questa volta ci siamo proprio su tutto!!! La materia prima è eccellente, la cottura pure, e l’acidità della riduzione è efficace nel contrasto con la carne di maiale. Bravo Carmine!!! Si chiude con delle robuste Chiacchiere alle quali abbiniamo una Grappa di monovitigno di Greco di Tufo distillata in Trentino con le vinacce di Villa Raiano.
Bella serata davvero, con tanti amici del Wine-Business, con Paolo Sibillo di Villa Raiano, e con il Pigna che graziosamente si è concesso una deroga alla sua filosofia dell’ottimizzazione, regalandoci/si preziosi minuti del suo tempo…;-))
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